F1 | La cronaca del Gran Premio degli Stati Uniti 2019

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Tempo di lettura: 10 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
3 Novembre 2019 - 23:25
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Segue la cronaca del Gran Premio degli Stati Uniti 2019, vinto da Valtteri Bottas davanti a Lewis Hamilton e Max Verstappen. Per il finlandese è la settima vittoria in F1, mentre Lewis Hamilton si laurea Campione del mondo per la sesta volta in carriera.

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I primi cinque – Bottas, Vettel, Verstappen, Leclerc, Hamilton – partono su gomme medie. Dalla sesta alla decima posizione sono tutti su soft mentre dall’undicesimo posto in poi le scelte sono miste tra le tre mescole, con Hulkenberg e Kvyat che partono addirittura su gomma Hard.

Partenza con Valtteri Bottas che mantiene comodamente la seconda posizione, mentre Max Verstappen prende la seconda posizione a Sebastian Vettel. Dietro Alex Albon e Carlos Sainz si toccano in uscita della prima curva, con il thailandese che salta con la sua gomma posteriore destra sull’anteriore sinistra dello spagnolo. Il tedesco della Ferrari, dopo aver perso la seconda piazza, accusa visibilmente dei problemi e nel corso del primo passaggio perde la posizione anche su Hamilton – con un gran sorpasso dell’inglese – Leclerc e Lando Norris. Al termine del primo giro Albon torna ai box per cambiare gomme, mentre Vettel informa via radio di avere un gran sottosterzo alla sua SF90, senza aver apparentemente subito delle toccate.

All’inizio del secondo giro la Ferrari numero 5 subisce anche il sorpasso della Renault di Daniel Ricciardo.

Vettel è quindi settimo davanti a Gasly, Sainz e Magnussen. In testa, invece, Valtteri Bottas controlla la gara davanti a Max Verstappen e Lewis Hamilton. La direzione gara informa che nessun provvedimento è necessario per il contatto tra Albon e Sainz in curva 1. Continuano le difficoltà per Vettel, che soffre ancora di sottosterzo e non riesce a girare soprattutto nelle curve lente.

Dopo cinque giri Bottas comanda con 1.8 su Verstappen, 3.7 su Hamilton e 8.6 su Leclerc. Seguono Norris a 13 secondi, Ricciardo a 13 e Vettel a 15, con il tedesco che sembra ora tenere il passo del suo ex compagno di squadra.

Ottavo giro. Il problema di Sebastian Vettel forse ha la sua soluzione: la sospensione posteriore destra cede dopo la serie di curve veloci del primo settore ed il tedesco è costretto al ritiro. La monoposto viene fermata a bordo pista sul lungo rettilineo e spostata rapidamente dai commissari, senza necessità di chiamare in causa una neutralizzazione.

Un giro dopo arriva un gran sorpasso di Ricciardo su Norris al tornante dopo il lungo rettilineo. L’australiano ora è quinto dietro Charles Leclerc. Intanto grande gara di Kimi Raikkonen. Il finlandese, partito 17°, è nono.

Dopo dieci giri Bottas ha allungato su Verstappen a 2.2, mentre Hamilton è attorno ai tre secondi e mezzo. Seguono Leclerc, Ricciardo, Norris, Gasly, Sainz, Raikkonen e Hulkenberg per la top ten. Sergio Perez, partito dalla pitlane, è a sua volta autore di una gran gara ed è 14°. I primi quattro sono su gomme medie, mentre dalla quinta alla nona posizione in poi i piloti montano  per ora gomme soft.

13° giro: Hamilton, dopo un paio di giri a ritmo sostenuto, è quasi sotto il secondo su Verstappen, mentre Giovinazzi perde la posizione anche da Albon oltre che da Perez. Leclerc viene avvisato di evitare di salire sul cordolo di curva 8, quello incriminato per la rottura della sospensione di Vettel. Alla fine del giro l’olandese della Red Bull, per non perdere ulteriore tempo nella lotta ocn Hamilton, rientra per la sua sosta ai box. Sulla Red Bull viene montata gomma dura.

Si reagisce subito in casa Mercedes: Bottas che rientra ai box per la sua sosta, con la quale vengono montate gomme dure. Il finlandese rientra alle spalle di Leclerc e davanti alla Red Bull di Verstappen, che non riesce a tentare per poco l’attacco a gomme calde. La Mercedes del finlandese si libera subito della Ferrari, che ancora si deve fermare così come il momentaneo leader Lewis Hamilton.

Il monegasco subisce anche il sorpasso della Red Bull dell’olandese, con Hamilton che resta davanti a tutti dopo sedici giri in attesa, forse, di una VSC o di una Safety Car. O, forse ancora, l’inglese punta alla sosta unica insieme alla Ferrari mentre i diretti avversari dovrebbero andare su due.

Dopo 20 giri, con Norris appena fermatosi per la sua sosta, Hamilton comanda ancora con 5.7 su Bottas in rimonta e con 10.8 su Verstappen. Leclerc si ferma all’inizio del 21° passaggio ed il suo pit dura 7.7, un’eternità, per un problema nel montaggio della gomma posteriore sinistra. Nel frattempo viene mostrato il triangolo inferiore spezzato della sospensione posteriore di Vettel.

Continua la rimonta di Sergio Perez: dopo 21 giri il messicano è settimo – anche se si deve ancora fermare – e sale in sesta posizione grazie al pit di Daniel Ricciardo. Anche Kvyat si ferma con la sua Toro Rosso.

Hamilton viene richiamato per il pit all’inizio del 24° passaggio ma l’inglese si rifiuta di rientrare e decide di proseguire. Bottas lo raggiunge a metà giro e lo sorpassa sul lungo rettilineo. Il campione del mondo, a questo punto, opta per rientrare ed effettuare la sua sosta, dopo la quale esce con gomme hard.

Dopo 25 giri Bottas comanda con 5.7 su Verstappen, 21 secondi su Hamilton, 45 su Leclerc e 55 su Ricciardo. Seguono Norris, Hulkenberg, Sainz, Gasly, Albon con il thailandese risalito in top ten davanti a Kimi Raikkonen. L’unico pilota non ancora tornato ai box è Nico Hulkenberg, ma il tedesco è ormai lentissimo. Il pit arriva dopo 27 giri su gomme hard, con la Renault che monta le medie.

Bella la lotta tra Stroll, Kvyat e Perez nel corso del 29° passaggio. Il russo tenta il sorpasso sul canadese ma, oltre a dover desistere, subisce anche l’attacco del messicano. Il quale, poi, approfitta del secondo pit del compagno di squadra per salire in 11a posizione. Verstappen, intanto, informa il team che le sue gomme sono ormai a fine vita. 

Dopo 30 passaggi Bottas comanda con 7 secondi su Verstappen e 16 su Hamilton, in recupero. Leclerc è quarto a 43 secondi davanti a Ricciardo, Norris e Albon che si prende la settima posizione su Sainz nel corso del passaggio successivo. Da capire ora le strategie: Bottas e Verstappen sono accreditati per un’altra sosta, mentre Hamilton dovrebbe andare fino in fondo. Durante il 33° giro arriva il ritiro per Robert Kubica con la Williams.

35° giro: arriva il secondo pit per Max Verstappen: l’olandese monta gomma media e lascia la hard dopo 17 giri, tornando in pista a 15 secondi da distanza da Hamilton. Intanto altro bel sorpasso di Albon, che ora è in sesta posizione davanti a Lando Norris. Un giro dopo la Mercedes reagisce alla mossa Red Bull con Bottas, che viene richiamato per montare a sua volta gomma gialla.

Ora Hamilton è in testa con gomma hard davanti a Bottas, distante 9.9 secondi, e Verstappen, lontano 14 secondi, entrambi su gomma media fresca quando mancano 20 giri al termine. Il finlandese al primo giro pulito prende praticamente tre secondi su Hamilton in 1:36.957, con Verstappen che guadagna a sua volta 1.4 sull’inglese. Continua la rimonta di Albon che, durante il 37° passaggio, passa anche Daniel Ricciardo per la quinta posizione.

Un paio di doppiaggi rallentano la rimonta di Bottas su Hamilton. All’inizio del 40° giro il finlandese è a 5.4 dal compagno. Nello stesso passaggio si fermano Hulkenberg, Kvyat e Giovinazzi per la loro seconda sosta, con il tedesco che dopo poco più di dodici giri dal primo pit torna nuovamente ai box. Un giro dopo Albon si ferma per la terza sosta. Tutti i piloti che si stanno fermando adesso stanno montando gomma soft per spingere la massimo fino in fondo.

Hamilton inizia da leader il 42° passaggio. Tra sé e Bottas ci sono Raikkonen e Hulkenberg da doppiare, con i due piloti che vengono superati nel corso del giro. Il finlandese si ritrova così con pista libera per tentare di andare a prendere il compagno. Dietro si fermano sia Leclerc che Norris per un’altra sosta.

La situazione ora vede Hamilton comandare dopo 45 giri con 3.5 su Bottas, 9.3 su Verstappen e un minuto su Leclerc. Seguono Ricciardo, Sainz, Albon, Gasly, Perez e Norris. Il ferrarista fa segnare, con gomme nuove, il nuovo record della pista in 1:36.169.

Il finlandese della Mercedes riduce il ritardo da Hamilton a 2.2 secondi all’inizio del 47° giro, con Verstappen a 8 secondi dall’inglese. Bottas riduce ancora a 1.5 all’inizio del 49°. Mancano sette giri al termine. La rimonta di Albon intanto è completa. Il thailandese, dopo aver effettuato la terza sosta, si prende la quinta posizione su Ricciardo.

La gara è ormai una lotta tra le due Mercedes, che ora hanno parecchi doppiati da superare davanti a loro. Russell si fa da parte all’inizio del 51° passaggio. Hamilton va lungo al tornante che immette sul lungo rettilineo del T2 ed il finlandese prova l’attacco grazie al DRS. Hamilton copre l’interno e Bottas tenta di passare all’esterno; mossa poco furba perché l’inglese accompagna la Mercedes #77 all’esterno del tornantino, obbligandola a rallentare.

Passa un giro e questa volta Bottas trova il sorpasso decisivo sempre sul lungo rettilineo, punto all’interno la monoposto gemella. Il finlandese se ne va agevolmente, con Verstappen che dopo aver assistito alla lotta tra le due Mercedes si avvicina a sua volta a Hamilton. A centrogruppo, invece, Perez guadagna la nona posizione su Gasly.

Ora la lotta è per la seconda posizione, con l’olandese che si avvicina nel 54° giro. Il penultimo passaggio inizia con la Haas di Kevin Magnussen insabbiata in fondo al lungo rettilineo dopo un problema ai freni. La bandiera gialla obbliga tutti a non superare in quel punto e questo è un gran vantaggio per Hamilton, perché si tratta dall’unica change per la Red Bull e non può essere sfruttata.

L’ultimo giro inizia con Bottas che ha 4 secondi di vantaggio sulla coppia Hamilton-Verstappen. L’olandese però non può superare in fondo al dritto con la bandiera gialla ancora presente e la gara termina così.

Bottas vince su Hamilton, che diventa Campione per la sesta volta, e Verstappen. Leclerc è quarto con la Ferrari davanti ad un ottimo Alex Albon con la seconda Red Bull e a Daniel Ricciardo con la Renault. A punti anche le McLaren di Norris, Sainz, la Renault di Hulkenberg e la Racing Point di Perez.

Proprio nel finale Kvyat, giunto decimo, riceve 5 secondi di penalità per questo contatto all’ultimo giro con il messicano.

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