F1 | La cronaca del Gran Premio del Brasile 2019

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Tempo di lettura: 10 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
18 Novembre 2019 - 11:00
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Segue la cronaca del Gran Premio del Brasile 2019, ventesima gara del mondiale di Formula 1, vinto da Max Verstappen (Red Bull) su Pierre Gasly (Toro Rosso) e Carlos Sainz (McLaren), promosso al terzo posto per la penalità comminata a Lewis Hamilton. Per il pilota olandese si tratta dell’ottava vittoria in carriera, successiva alla seconda pole ottenuta al sabato.

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I primi 10 piloti in griglia montano gomme soft: dalla piazzola n°11 sono sei, invece, i piloti su medie: Ricciardo, Hulkenberg, Leclerc, Kvyat, Russell e Kubica.

Partenza con Verstappen che scatta bene e Hamilton che, partito dal lato pulito, sfila all’esterno la Ferrari di Vettel. Le posizioni dietro restano più o meno invariate con Leclerc che, nel corso del primo giro, recupera tre posizioni dalla 14a di partenza all’undicesima.

Il monegasco sale in decima piazza all’inizio del terzo giro passando Giovinazzi. Davanti, intanto, Verstappen comanda con due secondi su Hamilton e 3 su Vettel, con il DRS appena abilitato che permette a Raikkonen di salire in settima posizione su Grosjean e a Leclerc di superare l’altra Haas di Magnussen per la nona piazza. Per il monegasco arriva un’altra posizione guadagnata all’inizio del quinto giro su Grosjean.

Verstappen aumenta il suo vantaggio a 2.5 su Hamilton, con Vettel a 3.9 e Bottas a 6 secondi che viene tallonato da Albon. Grande sorpasso di Sainz, mostrato in replay, su Perez all’ingresso della S do Senna all’inizio del sesto giro.

All’inizio del settimo giro, invece, Leclerc passa anche l’Alfa Romeo di Raikkonen per portarsi in settima posizione. Il monegasco avrà dalla sua il vantaggio della strategia visto che sta usando le gomme medie per l’inizio di gara, dopo la penalità per sostituzione del motore.

Il primo contatto di gara arriva al giro 8 alla curva 4 tra Ricciardo e Magnussen. Il danese resiste all’attacco dell’australiano, che lo tocca mandandolo in testacoda e rovinando la sua ala anteriore. Pit obbligatorio per la Renault che rientra in fondo al gruppo con gomme soft.

https://twitter.com/F1/status/1196116836967952384

Dopo nove giri Verstappen comanda ancora con 2.3 su Hamilton e 4.3 su Vettel. Seguono Bottas, Albon e Leclerc che, nel frattempo, ha passato l’ottimo Gasly. Il monegasco è a 15 secondi dalla vetta, mentre si apre l’investigazione per il contatto Ricciardo – Magnussen.

I primi tre viaggiano con tempi sotto il minuto e 13, mentre dalla quarta posizione in poi sono tutti oltre il muro dell’1:14. Dopo 12 giri Verstappen comanda su Hamilton, Vettel, Bottas, Albon, Leclerc, Gasly, Raikkonen, Grosjean e Giovinazzi. La gara entra in una situazione stabile, con le prime posizioni cristallizzate e l’attesa di quelle che potranno essere le soste ai box.

Durante il 15° giro viene comminata una penalità di 5 secondi a Daniel Ricciardo per il contatto con Kevin Magnussen. Dopo diversi giri in linea con i tempi dei primi due, Sebastian Vettel inizia ad accusare la fatica delle sue gomme, perdendo decimi dopo decimi su Lewis Hamilton. Il vantaggio dell’inglese sul tedesco sale a 4 secondi nel corso del 17° passaggio, mentre Verstappen è davanti di 2.4 sul campione del mondo. Il tutto mentre l’olandese denuncia vibrazioni all’anteriore sinistra ed il tedesco della Ferrari viene informato di una strategia “Piano A+2”.

Giro 21: arriva il pit anticipato per la Mercedes con Hamilton. L’inglese monta gomma soft e dovrà quindi effettuare un’altra sosta durante il GP per montare mescola diversa. La Mercedes rientra al sesto posto. Un giro dopo risponde la Red Bull con Verstappen, che nella corsia di uscita trova l’ostruzione di Robert Kubica con la Williams.

https://twitter.com/F1/status/1196121447166611463

La Red Bull rientra così alle spalle della Mercedes ma nel giro di uscita, complice un lento Charles Leclerc davanti, l’olandese riesce a recuperare terreno e sopravanzare Hamilton all’inizio del 23° passaggio grazie al DRS e ad una differenza di velocità davvero notevole, complice una mappatura errata in quel momento sulla Mercedes.

Con Vettel ancora in testa davanti a Bottas, Verstappen se ne va da Hamilton prendendo in pochissimo tempo un paio di secondi di vantaggio. Il tedesco della Ferrari si ferma all’inizio del 25° passaggio per montare gomma media, così come fatto da Albon con la Red Bull un giro prima. Rientra alle spalle delle Williams doppiate e a 7 secondi da Leclerc. Davanti, Bottas rientra ai box all’inizio del 27° passaggio montando gomme dure e lasciando la prima posizione a Verstappen.

Con Leclerc che si deve ancora fermare, Verstappen comanda con 2 secondi su Hamilton, 11 sul monegasco, 14 su Vettel, 22 su Bottas e 27 su Albon.

Sebastian Vettel fa segnare il GPV nel 28° passaggio, guadagnando con gomma media quasi un secondo sulla coppia in testa. Leclerc si ferma all’inizio del 30° giro per montare gomma hard.

Con le prime soste effettuate dai sei big abbiamo quindi tre strategie diverse: Verstappen e Hamilton sono su gomma soft, Vettel e Albon su media, Leclerc e Bottas su dura. L’olandese comanda con 2.3 sull’inglese, mentre il tedesco è in recupero a 10 secondi dalla Mercedes. Bottas è a 20 secondi dalla Red Bull, Albon è a 26 secondi e Leclerc a 39. I primi due saranno costretti a montare una gomma diversa dalla soft a fine gara, mentre Vettel potrà fare affidamento sulla mescola più morbida (ma usata). Intanto vengono comminati 5 secondi per unsafe release a Robert Kubica.

Quando siamo a metà gara (35° giro) Verstappen comanda con 3.3 secondi su Hamilton, 12.5 su Vettel e 21 su Bottas. Seguono, per la top ten, Albon, Leclerc, Gasly, Raikkonen, Giovinazzi, Perez. Dopo 40 giri la situazione nelle prime posizioni è invariata: Verstappen mantiene 3 secondi abbondanti di vantaggio su Hamilton, che si lamenta delle sue gomme. Vettel è a 10 secondi dall’inglese. A fermarsi però a sorpresa è Valtteri Bottas che, dopo 15 giri, abbandona le dure e monta gomme medie per andare fino in fondo e, forse, per fornire riferimenti per l’inglese. Valtteri rientra a 5 secondi da Leclerc. 

Hamilton si ferma all’inizio del 44° passaggio per montare gomma media: il suo pit è di 3.3 e il rientro è alle spalle di due doppiati. Bottas, a gomme calde, fa segnare il GPV in 1:10.698. Un giro dopo reagisce subito la Red Bull con Max Verstappen, che rientra per montare a sua volta gomma media e rimettersi davanti all’inglese all’uscita dai box, con la Haas di Magnussen in mezzo che viene superata in fretta dalla Mercedes. Dietro bella la lotta tra Leclerc e Bottas, con il finlandese molto più veloce del monegasco ma non sul dritto, dove non riesce ad avvicinarsi alla Ferrari. Situazione incredibile pensando alla prima metà di stagione.

Sebastian Vettel, dopo 47 giri, è in testa con Verstappen ormai alle costole. Il tedesco deve rientrare per la sua seconda sosta con l’olandese e Hamilton che stanno arrivando in gran velocità. La fermata della Ferrari arriva all’inizio del 50° giro, con gomma rossa usata montata sulla #5. Bottas, intanto, è ancora alle spalle di Leclerc e non riesce a sopravanzare la Ferrari. 

51° giro: Albon si ferma per la sua seconda sosta ed anche sulla Red Bull viene montata gomma rossa per andare fino alla fine. Nello stesso giro la Mercedes di Valtteri Bottas inizia a fumare dal retro ed ecco, forse, svelato il motivo dei suoi problemi a raggiungere la Ferrari. Il finlandese si deve ritirare all’inizio del 52° passaggio.

https://twitter.com/F1/status/1196131010368483329

Davanti la lotta si infiamma tra Vestappen e Hamilton, divisi da un secondo, ma la sorpresa è l’ingresso della Safety Car, resosi necessario perché non si riesce a rimuovere in sicurezza la Mercedes di Bottas. Ne approfitta la Red Bull per un’ulteriore sosta ai box per montare gomma rossa sulla monoposto dell’olandese. Stessa cosa per Charles Leclerc, con Hamilton che resta in pista su media così come Vettel, con una soft usata al contrario della nuova del compagno di squadra. 

Con 15 giri al termine la Safety Car comanda il gruppo, con le monoposto doppiate che possono superare la vettura di sicurezza. Adesso la situazione vede Hamilton davanti a Vestappen, Vettel, Albon e Leclerc. Il monegasco ha la ghiotta occasione per riportarsi in zona podio, con motore nuovo e gomme fresche.

La Safety Car rientra all’inizio del 60° giro e la scena è fantastica. Max Verstappen si prende di forza la prima posizione su Hamilton con un gran sorpasso all’esterno della S do Senna, mentre Albon sorprende Vettel nello stesso modo e si porta in terza posizione. Verstappen scappa via mettendo tra sé e Hamilton 2.5 in due giri, mentre dietro è battaglia col DRS quando mancano 8 giri la termine. 

Hulkenberg, intanto, è investigato per aver superato Magnussen prima della linea di restart. Albon si difende da eroe su Vettel all’inizio del 64° giro, con Verstappen che aumenta a 3.5 su Hamilton. Ma il colpo grosso arriva nel 66° giro. Leclerc infila Vettel con una staccata al limite alla S do Senna: il tedesco lascia spazio, si accoda in curva tre e infila il monegasco sul rettilineo opposto ma i due si sfiorano e la portata della toccata è tragica: entrambi sono costretti al ritiro!

https://twitter.com/F1/status/1196143146415132673

Succede di tutto: la Safety Car torna in pista e la Mercedes ne approfitta per effettuare un ulteriore pit a Hamilton, che scende in quarta posizione dietro addirittura alla Toro Rosso di Gasly. 

La Safety torna ai box all’inizio del penultimo giro dei 71 previsti, con Verstappen che vola via su Albon e Hamilton, che supera subito Gasly. Seguono Sainz, Raikkonen, Giovinazzi. Ma arriva un altro colpo di scena: Hamilton, al tornantino Bico de pato sperona l’incolpevole Albon e riparte, con il thailandese che riparte dal fondo perdendo così l’opportunità di andare per la prima volta sul podio.

https://twitter.com/F1/status/1196137693320765443

Ultimo giro: Verstappen va a vincere il GP del Brasile davanti ad un incredibile Pierre Gasly che, nell’ultimo allungo verso il traguardo, tiene a bada la Mercedes di Lewis Hamilton. Carlos Sainz è quarto al traguardo davanti alle Alfa Romeo di Kimi Raikkonen ed Antonio Giovinazzi con Ricciardo, Norris, Perez e Kvyat che completano la top ten. Nico Hulkenberg viene penalizzato di 5 secondi, per aver superato prima della linea di ripartenza in occasione della Safety Car post ritiro di Bottas.

Durante la cerimonia del podio, con Verstappen, Gasly e Hamilton, si viene a conoscenza dell’investigazione dell’inglese per il contatto con Albon. Dopo la gara l’inglese viene penalizzato a sua volta – come Ricciardo – di cinque secondi e viene quindi classificato settimo.

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Segue, quindi, la classifica finale del Gran Premio del Brasile 2019.

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