Brembo

F1 | Kvyat, dalle stelle alle stalle

di Alessandro Secchi
alexsecchi83 alexsecchi83
Pubblicato il 1 Maggio 2016 - 20:55
Tempo di lettura: 2 minuti
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F1 | Kvyat, dalle stelle alle stalle
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Due settimane fa eravamo qui a difendere Daniil Kvyat dalle accuse, infondate, di Sebastian Vettel per il patatrac di curva 1 in partenza del GP della Cina. Dopo 15 giorni, le cose possono ribaltarsi. E così, oggi, non si può non sottolineare il disastro provocato dal russo che oltre a rovinare la gara proprio di Vettel ha compromesso anche quella del compagno Ricciardo, colpito di rimbalzo dalla Ferrari dopo che questa è stata tamponata.

Per valutare l’incidente odierno bisognerebbe anteporre molti “se”. SE il tamponato non fosse Vettel, SE il tamponante non fosse Kvyat, probabilmente il parere dell’opinione pubblica in questo momento nei confronti del russo sarebbe molto diversa. Sfortuna vuole che Daniil sia incappato in un doppio errore evitabile nella gara successiva a quella di Shanghai (nella quale per l’opinione pubblica lui ha ancora, in parte, delle colpe) e che l’altro protagonista del contatto sia proprio lo stesso della Cina. Quanto basta per, almeno qui in Italia, scatenare l’indignazione popolare. Ma non solo: l’errore, marcato, grossolano, ha fatto storcere il naso anche a Chris Horner dato che Ricciardo è stato a sua volta vittima del suo compagno.

A Kvyat è andato, quindi, tutto male: dopo una prestazione maiuscola a Shanghai, con l’ottimo terzo gradino sul podio e la fedina penale pulita per una carambola non di sua competenza in partenza, a Sochi, la pista di casa, Kvyat ha fatto tutto quello che non doveva. Ha rovinato la sua gara e quella di altri due piloti, facendo imbestialire il suo team principal. Il tutto giocando davanti ai suoi tifosi e in un periodo in cui le voci su un Verstappen pronto al balzo in Red Bull nel 2017 sono sempre più insistenti.

Insomma, dalle stelle alle stalle. Occhio, però, a non esagerare. I SE aiutano a capire che l’incidente deve essere valutato per quello che è: un errore che può capitare a tutti. I nomi dei protagonisti enfatizzano una situazione sì singolare (costata uno stop and go e 3 punti sulla patente a Kvyat) ma che, con altri piloti coinvolti, non avrebbe suscitato tutto questo clamore.

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