F1 | Il vecchio Österreichring: dal bernoccolo di Nigel Mansell al layout (che non basta più) di oggi

Autore: Andrea Ettori
AndreaEttori
Pubblicato il 25 Giugno 2025 - 10:30
Tempo di lettura: 2 minuti
F1 | Il vecchio Österreichring: dal bernoccolo di Nigel Mansell al layout (che non basta più) di oggi
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Ormai 38 anni fa l’ultima edizione del GP d’Austria corso sul meraviglioso vecchio layout di Spielberg

Le monoposto di nuova generazione arrivate in F1 dal 2017 e, successivamente, dal 2022 con l’effetto suolo hanno sostanzialmente “appiattito”, con l’aumento delle prestazioni e del carico aerodinamico, diversi circuiti storici che nel passato regalavano all’occhio umano una sensazione più “aggressiva”.

Il Red Bull Ring, che conosciamo nel layout attuale dal suo ritorno nel 1997, è diventata una pista quasi “facile” per questa generazione di F1. Quattro km di tracciato che oggi si affrontano in poco più di un minuto e che, con il passare degli anni, hanno sollevato più di qualche dubbio sull’attuale layout, tenendo conto che il primo settore del vecchio circuito utilizzato fino al 1987 è ancora presente.

La zona del tracciato che, dopo la salita del traguardo, collega la vecchia “esse” al rettilineo dello Schonberg è infatti ancora intatta e, se ristrutturata, permetterebbe all’attuale Red Bull Ring di ritornare allo splendore degli anni 70/80. Il problema pare essere quello del proprietario di quella parte di terreno, che non avrebbe nessuna voglia di cedere il suo appezzamento per permettere l’allungamento del tracciato che, fino al 1987, misurava quasi sei chilometri di lunghezza.

L’edizione di 38 anni fa è ancora oggi ricordata dagli appassionati per tre diversi avvenimenti capitati in quel week-end di Ferragosto. Il primo è indubbiamente l’incidente di Stefan Johansson alla guida della sua McLaren contro un cervo che, imprudentemente, aveva deciso di attraversare la pista. Un impatto devastante che poteva costare la vita anche al pilota svedese.

Il secondo è, ovviamente, quello delle tre partenze obbligatorie dopo gli incidenti al via, che avevano costretto la direzione gara a sospendere la gara per spostare le monoposto di F1 distrutte sulla salita che portava alla prima “esse” della pista. Tra l’altro fu la prima volta nella storia della F1 di un GP iniziato dopo ben tre partenze.

L’ultimo episodio è strettamente legato a Nigel Mansell: vincitore, alla guida di quel missile chiamato FW11B, proprio nel week-end del suo 100esimo GP in F1. A fine gara, mentre si trovava sul furgoncino che lo stava trasportando verso il podio, fu vittima di una terribile testata contro il muro all’ingresso di una porta, che gli procurò un bernoccolo tremendo oltre che un giramento di testa clamoroso. Per la cronaca, dietro a Nigel si classificarono il suo compagno di team e campione del mondo a fine anno, Nelson Piquet e il nostro Teo Fabi, all’ultimo podio in F1 con la splendida Benetton B187.

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