Pubblicato dall’account ufficiale del Madring un giro virtuale della pista che ospiterà il Circus dal 2026
Non brilla per originalità il nuovo circuito di Madrid, che ospiterà la F1 a partire dal 2026 assumendo la denominazione di GP di Spagna. L’account Youtube ufficiale del “Madring”, così è stato chiamato il tracciato con tanto di sito ufficiale, ha pubblicato un video di un giro virtuale del nuovo layout, che comprende 22 curve per un totale di 5,4 km da percorrere per 57 giri.
Il tracciato si apre, dopo il rettilineo del traguardo con una classica chicane lenta sinistra-destra in pieno stile Jeddah; lungo, immancabile rettlineo che porta ad un’altra chicane lenta a tre punti, che conduce ad un sottopassaggio. Si prosegue con un breve raccordo, altra semi chicane a spezzare il ritmo e nuovo allungo, che porta ad un tratto composto da due curve opposte veloci concluso con una super (e lunga) curva di ritorno a destra dal banking di ben 24°, qualcosa di simile a Zandvoort ma molto più esteso, a ricordare un po’ quanto visto in India.
Si torna quindi indietro con altri settori veloci inframezzati da lenti rampini. Altro sottopassaggio fino alle ultime due curve a destra che riportano sul rettilineo finale. Il giro simulato risulta attorno al minuto e 40 ma è, decisamente, poco attendibile almeno per il momento.
Visto così, il nuovo tracciato di Madrid non trasmette nulla che non sia già stato sperimentato tra lunghi dritti interrotti da lente chicane o curve veloci in sequenza (Jeddah, Miami), curva suggestiva con banking (Zandvoort) e muretti, almeno dal render, vicinissimi alla pista con implicazioni tutte da chiarire lato sicurezza; soprattutto in alcuni tratti dove i muri esterni lasciano ben poco spazio all’immaginazione. Considerato che si tratta di un tracciato in costruzione, dal layout ci si poteva probabilmente aspettare di più, esattamente come successo ai predecessori. Lo standard sembra, ormai, essere questo dopo quanto visto proprio con Miami, Jeddah e Las Vegas.
Resta un peccato vedere il GP di Spagna passare di nome da un tracciato vero e tecnico come quello di Barcellona ad un altro progetto di questi tempi: probabilmente positivo dal punto di vista economico e di business ma insapore, almeno per quanto mostrato, per quanto riguarda quello che conta, ovvero la pista.
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