Il ritorno della Ferrari dalle vacanze estive con cinque pole position di fila e tre vittorie non è passato inosservato ai team avversari che, come spesso capita, cercano il modo più rapido per recuperare lo svantaggio, quello dei reclami e delle richieste di chiarimenti.
Al di là del major update portato a Singapore, che avrebbe risolto parte dei problemi in ingresso di curva e di uso delle gomme, sotto osservazione questa volta è la Power Unit Ferrari che, in questa fase del campionato, sembra essere la più potente del lotto. Si stima, addirittura, che in base al tipo di tracciato questa possa garantire a Sebastian Vettel e Charles Leclerc un vantaggio fino a 8 decimi al giro.
Da dove deriverebbe questo vantaggio? Una teoria punta il dito sull’intercooler, all’interno del quale la Ferrari sarebbe l’unica ad utilizzare dell’olio. Il regolamento non vieta questa pratica ma proibisce l’uso di qualsiasi fluido che non sia benzina all’interno della camera di combustione. È proprio qui che si fonda il sospetto di alcuni team, ovvero che parte dell’olio utilizzato all’interno dell’intercooler venga poi sfruttato anche per aumentare la potenza del motore come additivo della benzina.
Per questo è stata inviata una richiesta di chiarimenti alla FIA per capire se questo tipo di pratica può essere portata avanti senza rischi. La Federazione ha già fatto sapere che i controlli sono sempre attivi per verificare la conformità delle Power Unit e che non ha ricevuto, fino ad ora, alcuna protesta formale (come quella di Racing Point nei confronti di Renault post Suzuka, per intenderci).
Già l’anno scorso la Ferrari era stata messa sotto la lente d’ingrandimento per quanto riguarda l’ERS, con la FIA che non aveva poi riscontrato alcuna anomalia. Ora si attendono chiarimenti su questa nuovo argomento.
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