La scelta, spiegata dal Team Principal Jost Capito, è quella di “guardare avanti”
Dopo 27 stagioni a partire dal 1995, sulle Williams di Formula 1 non comparirà più il logo “S” di Ayrton Senna, omaggio al pilota brasiliano scomparso nel Gran Premio di San Marino del 1994, alla terza gara con il team di Grove.
Il ricordo del tre volte campione del mondo, dopo quel tragico weekend, è stato tramandato di monoposto in monoposto a partire dalla FW17 del 1995, affidata a Damon Hill e David Coulthard. Da quell’anno, sui piloncini di sostegno dell’ala anteriore, è comparso il logo che caratterizzava Ayrton, una doppia “S” rossa accompagnata dal cognome Senna.
L’unica eccezione, se così vogliamo chiamarla, è stata quella del 2014: quando, sulle FW36 di Felipe Massa e Valtteri Bottas, la tradizionale “S” è stata sostituita con “Ayrton Senna Sempre”, il logo del ricordo della scomparsa di Senna a vent’anni di distanza.
Una tradizione, quella del logo su tutte le monoposto da quella stagione, che ha portato con sé il profondo legame di Sir Frank Williams unito al rammarico provato per la perdita di Ayrton, in un sodalizio terminato bruscamente e, soprattutto, prematuramente.
Di quella Williams, nel 2022, non è rimasto molto oltre che il nome. La progressiva uscita della famiglia dalla gestione del team e la scomparsa di Sir Frank alla fine del 2021 hanno lasciato solo la denominazione a questo storico team. Per questo la scelta di tagliare con il passato risulta irrispettosa nei confronti della storia del team e del significato profondo che quel piccolo logo, per la storia del team e della Formula 1.
Jost Capito, attuale Team Principal della Williams, ha spiegato appunto che la scelta di non inserire più il logo nella livrea della monoposto indica la volontà di guardare al futuro, “senza dover mostrare ai suoi piloti quel logo ogni volta che salgono in macchina, ricordando loro cosa è successo”. Una motivazione flebile, oggettivamente, oltre che non concordata con la famiglia.
Anche la volontà di continuare a ricordare la memoria del brasiliano in un’area riorganizzata all’interno del museo Williams suona come giustificazione, mentre doveroso è l’impegno che Capito si assume per aiutare la Fondazione portata avanti dalla sorella Viviane.
Insomma, quella dell’eliminazione del logo è una scelta “aziendale” ma discutibile. Il futuro si basa anche sul passato, oltre che sul presente. E quel logo, dal 1995 a questa parte, era diventato un punto imprescindibile per le Williams. Rimuoverlo è un peccato e, forse, anche una piccola mancanza di rispetto nei confronti di tanti: Sir Frank in primis.
Immagine: Twitter / Williams
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