F1 | Il film del 2020 | Parte 6

F1Gran Premi
Tempo di lettura: 10 minuti
di Andrea Gardenal
2 Gennaio 2021 - 10:00
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La F1 festeggia il suo 70° anniversario con il successo di Verstappen, ma questa vittoria non basta a riaprire i campionati

Dopo le prime tre gare in Austria ed Ungheria, la F1 si trasferisce in Gran Bretagna per una doppia gara a Silverstone e successivamente a Barcellona per il GP di Spagna, su quelle che sono probabilmente le due piste più esigenti dal punto di vista degli pneumatici.

Proprio le gomme ricopriranno un ruolo fondamentale nei due GP in terra inglese: nel primo Hamilton vince tagliando il traguardo su tre ruote, nel secondo le due Mercedes faticano ad adattarsi alle mescole scelte dalla Pirelli, più morbide rispetto a quelle usate la settimana precedente. Ne approfitta Max Verstappen, che per primo spezza il dominio del team di Brackley.


Le due settimane di pausa tra i GP di Ungheria e Gran Bretagna portano all’inserimento di tre nuove gare nel calendario 2020 di F1: il 24 luglio vengono aggiunti al programma i GP dell’Eifel, del Portogallo e dell’Emilia Romagna, rispettivamente sui circuiti del Nürburgring, di Portimao e di Imola; Portimao, come il Mugello, è all’esordio in F1, mentre l’autodromo tedesco e quello italiano sono di ritorno nel mondiale dopo tanti anni di assenza. Ad Imola verrà inoltre sperimentato un inedito format del weekend, compresso in due soli giorni.

A Silverstone il Sars-CoV-2 colpisce per la prima volta uno dei protagonisti del mondiale: la sera prima dell’inizio delle prove libere viene notificata la positività di Sergio Perez, che viene escluso dal successivo GP di Gran Bretagna. Il messicano sarà sostituito da Nico Hülkenberg, chiamato in extremis dalla Racing Point, che torna in F1 dopo essere rimasto a piedi a fine 2019.

Le libere del venerdì regalano l’illusione di un GP più aperto: nelle FP1 Verstappen è il più veloce con mezzo secondo di vantaggio su Hamilton (che però ha girato con gomme più dure), mentre nelle FP2 il miglior tempo è di Stroll. Le Mercedes ristabiliscono gli equilibri sabato mattina: Bottas e Hamilton occupano le prime due posizioni e solo Verstappen contiene il distacco; tutti gli altri, con Stroll in testa, accusano non meno di sette decimi di ritardo dalle W11.

In qualifica la superiorità Mercedes emerge, per l’ennesima volta, in modo netto: neanche un testacoda in Q2 riesce a fermare Hamilton, che al termine delle prove è ancora in pole position davanti a Bottas e a Verstappen, terzo ma ad un secondo dal campione del mondo. Sorprende in positivo la quarta posizione di Charles Leclerc, ad un solo decimo da Verstappen, mentre Vettel è decimo. Hülkenberg saluta il ritorno in F1 col 13° tempo.

Anche domenica la Mercedes domina, ma la gara è comunque ricca di colpi di scena: dopo 12 giri la gomma posteriore destra di Kvyat esplode a Maggotts e l’AlphaTauri va a schiantarsi ad alta velocità contro le barriere; il russo esce incolume dall’impatto, ma la Safety Car deve entrare in pista. La finestra per il cambio gomme è aperta e la maggior parte dei piloti si fionda ai box per montare le dure nella speranza di poter arrivare fino al traguardo.

Per una ventina di giri dopo la ripartenza la gara è divisa in due tronconi: le Mercedes fanno gara a sé, con Hamilton e Bottas che lottano sul filo dei decimi senza però mai arrivare ad un confronto diretto; al tempo stesso è battaglia aperta per le posizioni dalla quinta in poi.

La gara sembra essere sotto controllo anche quando Bottas inizia a soffrire di problemi di blistering agli pneumatici, ma all’inizio dl 50° giro la sua gomma anteriore sinistra si affloscia e il finlandese è costretto a percorrere un intero giro su tre ruote prima di poter rientrare ai box.

La stessa scena si ripete un giro dopo sulla McLaren di Sainz, fortunatamente in una zona più vicina alla pit lane, e soprattutto sulla Mercedes gemella di Hamilton: l’inglese deve percorrere oltre metà giro con la anteriore sinistra afflosciata, ma riesce comunque a tagliare il traguardo con cinque secondi di vantaggio e a conquistare il suo settimo successo nel GP di casa.

Verstappen, secondo, può recriminare per una sosta supplementare effettuata a due giri dalla fine che, con ogni probabilità, gli è costata la vittoria. Un ottimo Charles Leclerc conquista l’ultimo gradino del podio davanti a Ricciardo, Norris e Ocon; Vettel, decimo, difende in extremis l’ultimo punto mondiale dagli attacchi del rimontante Bottas.


Sono solamente cinque i giorni che separano il weekend del GP di Gran Bretagna da quello del 70° Anniversario del Mondiale di F1, ma in questo breve arco di tempo succedono molte cose: martedì 4 agosto viene svelato il format su due giornate del weekend di Imola e due giorni dopo la Mercedes conferma Valtteri Bottas per il 2021.

Venerdì mattina la Racing Point conferma Nico Hülkenberg anche per il GP del 70° Anniversario, visto che Perez continua ad essere positivo al Sars-CoV-2. A pochi minuti dall’inizio delle FP1 la FIA comunica il verdetto in merito al ricorso presentato da Renault contro la Racing Point: il team di Silverstone viene multato di 400mila Dollari e penalizzato di 15 punti nella classifica del Campionato Costruttori, ma resta nelle classifiche dei GP di Stiria, Ungheria e Gran Bretagna (i tre messi sub judice dai ricorsi del Costruttore francese). Per motivi diversi, la sentenza scontenta molte squadre (Racing Point inclusa) e all’orizzonte si profilano numerosi appelli.

Le prove libere del GP del 70° Anniversario mettono in mostra una Mercedes più in forma che mai: nelle FP1 Bottas precede Hamilton di un decimo, mentre nelle FP2 e nelle FP3 è Hamilton a stare davanti al compagno di squadra. In tutti i turni di libere lo svantaggio del primo inseguitore non va mai sotto al mezzo secondo.

La musica si ripete in qualifica, ma stavolta è Bottas a beffare Hamilton per soli 63 millesimi. Il primo degli inseguitori, Hülkenberg su Racing Point, paga 928 millesimi dalla prima delle due Mercedes; il distacco di Verstappen, quarto, dalla pole è di 1.022 secondi, esattamente lo stesso accusato una settimana prima nei confronti di Hamilton. Leclerc non riesce a ripetere la straordinaria prestazione di sette giorni prima ed è solamente 8° mentre Vettel è 12°.

In gara l’effetto delle gomme è decisivo: se al Red Bull Ring Pirelli aveva portato le stesse mescole sia per il GP d’Austria che per quello della Stiria, a Silverstone decide di mescolare le carte e per il GP del 70° Anniversario vengono usate gomme più morbide di una gradazione rispetto a quelle usate la settimana precedente. Questa scelta romperà drasticamente gli equilibri rispetto a quanto visto nel GP di Gran Bretagna.

Al via le Mercedes (su gomme medie) mantengono le prime due posizioni e guadagnano subito su Verstappen, risalito al terzo posto con le hard. Tuttavia l’olandese ci mette poco ad entrare in gara: dopo 5 giri i suoi tempi sono in linea con quelli delle Mercedes, dopo 10 è già nella scia di Hamilton.

Dopo qualche giro le Mercedes finalmente entrano per mettere le dure, ma a questo punto succede una cosa strana: Verstappen, che ha gomme più vecchie di una quindicina di giri, non solo non perde nei confronti delle Mercedes, ma riesce perfino ad allungare girando su tempi inavvicinabili per le W11. La Red Bull si ferma a metà gara, monta le medie e torna in pista subito alle spalle di Bottas, ma Verstappen si riprende immediatamente la prima posizione.

Le strategie di Verstappen e Bottas si riallineano una manciata di giri più tardi, quando i due rientrano insieme per mettere un altro set di gomme dure. Hamilton resta in pista, nella speranza che una neutralizzazione possa ribaltare la sua giornata; la Safety Car, fisica o virtuale, non arriva e l’inglese si ferma ai box a dieci giri dalla fine; la sua rimonta su Leclerc e soprattutto su Bottas è furibonda, ma nulla può contro Verstappen che vince la sua prima gara stagionale davanti allo stesso Hamilton e a Bottas.

Come nel GP della settimana precedente, Leclerc è autore di un’altra gara eccezionale che lo porta a tagliare il traguardo in quarta posizione davanti alla Red Bull di Albon e alle due Racing Point di Stroll e Hülkenberg. Nulla da fare per Vettel, mestamente dodicesimo dopo essere finito incredibilmente (ed inspiegabilmente) in testacoda alla prima curva del primo giro.


Il secondo triple header stagionale si completa con il GP di Spagna: a Barcellona ci sarà anche Sergio Perez, che dopo due settimane si libera del Sars-CoV-2 e può finalmente tornare nel paddock della F1. Sempre a proposito del team di Silverstone, mercoledì 12 agosto Ferrari, Renault e la stessa Racing Point formalizzano la protesta contro la sentenza emessa dalla FIA in merito alle prese d’aria dei freni della RP20.

Il giorno prima dell’inizio delle prove libere, la FIA emette una circolare nella quale informa i team della messa al bando del cosiddetto “Party Mode”, ovvero delle mappature “estreme” dei motori in qualifica. La Federazione giustifica la mossa ritenendola necessaria per assicurare la conformità delle macchine al Regolamento Tecnico della F1 in ogni momento, ma sono in molti a vedere dietro a questa decisione la volontà di frenare la supremazia Mercedes in qualifica. Il divieto di utilizzare mappature da qualifica sarebbe dovuto entrare in vigore dal GP del Belgio, ma in un secondo momento si decide di rinviarlo al GP d’Italia.

Le prove libere di Barcellona rispecchiano quelle di 7 giorni prima a Silverstone: nelle FP1 Bottas precede Hamilton e Verstappen, con quest’ultimo a 9 decimi; nelle FP2 le due Mercedes si scambiano le posizioni ma Verstappen, di nuovo terzo, paga un ritardo di 8 decimi; nelle prove di sabato mattina l’olandese accorcia leggermente le distanze, ma il suo distacco da Hamilton è pur sempre di mezzo secondo.

Le prove ufficiali non regalano sorprese: Hamilton conquista la pole position staccando Bottas di 59 millesimi; Verstappen si conferma terzo a 7 decimi davanti alle Racing Point del rientrante Perez e di Stroll. La prestazione della Ferrari è in linea con quella del precedente GP del 70° Anniversario con Leclerc nono e Vettel undicesimo. Sorprende Kimi Raikkonen, 14° con l’Alfa Romeo.

Il Gran Premio si decide in partenza: Hamilton scatta bene mentre Bottas si fa sfilare da Verstappen e da Stroll; il finlandese ci mette poco a riprendere la terza piazza, ma non riesce mai ad avvicinarsi a sufficienza alla Red Bull. I tre piloti di testa seguono strategie fotocopia che non cambiano le posizioni e nemmeno l’azzardo delle gomme soft, montate durante la seconda sosta, permette a Bottas di prendersi la seconda posizione.

Sotto la bandiera a scacchi Hamilton precede Verstappen di 24 secondi e Bottas di 45, con quest’ultimo che si era fermato ai box ad un paio di giri dalla fine per ottenere il punto extra per il giro record grazie alle gomme nuove. Tutti gli altri, a partire dalle Racing Point di Stroll e Perez, sono doppiati.

Per una volta è Sebastian Vettel a portare punti importanti in casa Ferrari: nonostante una strategia discutibile che l’ha portato a percorrere gli ultimi 36 giri su gomma soft, il tedesco si porta a casa una dignitosa settima posizione. Fuori invece Charles Leclerc, ritirato al 39° giro a causa di problemi meccanici che un paio di giri prima l’avevano portato al testacoda alla chicane prima dei box.


Immagine di copertina da Twitter/Mercedes AMG F1

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