Sarebbero stati i sensori installati dopo il caso porpoising a condurre al controllo sulla Mercedes e sulla Ferrari nel GP degli Stati Uniti
La squalifica di Lewis Hamilton e Charles Leclerc ad Austin fa ancora parlare ad una settimana di distanza. Nel paddock di Città del Messico sono emersi alcuni dettagli riguardanti i controlli effettuati dalla Federazione sulle monoposto di Mercedes e Ferrari.
I report arrivano da Sky Sport UK per voce del Direttore Tecnico Tim Goss, il quale ha spiegato che la scelta di controllare le monoposto dell’inglese e del monegasco è stata dovuta principalmente ai feedback ricevuti dai sensori che rilevano le oscillazioni delle vetture, installati dopo i problemi di porpoising della scorsa stagione per motivi di sicurezza.
Partendo dai dati rilevati, che hanno evidenziato oscillazioni oltre una certa soglia, si è quindi deciso per il check sulle vetture #16 e #44 che sono poi state trovate in violazione del regolamento sportivo.
“Quello di cui ci siamo voluti assicurare era se il problema fosse sistematico o legato alla singola gara. Pertanto abbiamo poi deciso di controllare altre due vetture e abbiamo scelto quelle di Verstappen e Norris”. Una volta che Red Bull e McLaren sono state trovate regolari, il controllo è terminato.
L’eventualità di poter controllare o meno tutte le altre vetture, richiesta anche da alcuni team e rimbalzata dai media, è stata bocciata da Goss, il quale ha ricordato che questo specifico controllo richiede circa una mezz’ora di tempo per ogni vettura a causa della necessità di smontare parte delle monoposte. “In questo modo il risultato potrebbe arrivare sei, sette, otto ore dopo la fine della gara e non è accettabile”.
Immagine: Media Mercedes
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