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F1 | Halo ha salvato la vita a Charles Leclerc?

di Alessandro Secchi
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Pubblicato il 27 Agosto 2018 - 14:00
Tempo di lettura: 4 minuti
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F1 | Halo ha salvato la vita a Charles Leclerc?

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L’incidente in partenza del Gran Premio del Belgio che ha coinvolto soprattutto Fernando Alonso e Charles Leclerc ha riportato alla ribalta la questione Halo. Come si vede dall’immagine pubblicata dal canale ufficiale della F1 al termine della corsa, il dispositivo di sicurezza montato sulla Sauber del monegasco è rimasto segnato su gran parte della sua superficie destra ed anteriore dal passaggio della Mclaren dello spagnolo, in volo dopo essere stata spinta dalla Renault di Hulkenberg ed aver trovato nella monoposto elvetica un trampolino di lancio nel contatto tra fiancata sinistra e ruota posteriore destra.

Quello che ci si chiede da ieri è quanto effettivamente il contatto abbia salvato la vita a Leclerc. Cosa sarebbe infatti successo senza Halo? Proviamo a scoprirlo.

Il dispositivo di sicurezza si pone a qualche decina di centimetri di distanza rispetto al casco del pilota, come da immagine seguente.

Quindi, ad una prima valutazione, potrebbe apparire che tutto sommato anche senza di esso la Mclaren dello spagnolo si sarebbe “appoggiata” alla scocca della Sauber per poi volare via, un po’ come successo alla Lotus di Grosjean sei anni fa nei confronti della Ferrari di Alonso, proprio a Spa e proprio in partenza.

Per quanto riguarda la documentazione, abbiamo tutti visto il video frontale della partenza, al quale si aggiungono le varie angolazioni proposte dalla FOM nel video seguente.

Ciò che dà una visione però molto più chiara della dinamica dell’incidente è la ripresa dalla T-Cam montata sulla Toro Rosso di Brendon Hartley, dalla quale si può notare in modo decisamente più preciso il movimento della Mclaren una volta decollata in aria.

Da questo video, infatti, emerge un dettaglio fondamentale sull’effettivo aiuto dell’Halo nel proteggere Leclerc, ovvero il movimento rotatorio della Mclaren una volta in aria. Come si evince dai fotogrammi seguenti, estrapolati dal video, la monoposto dello spagnolo una volta entrata in contatto con l’ala posteriore della Red Bull di Daniel Ricciardo inizia a roteare in senso orario, con la ruota anteriore sinistra che si avvicina sempre più all’abitacolo della Sauber.

A questo punto avviene il contatto tra la ruota anteriore destra della Mclaren e l’Halo montato sulla Sauber. Nei successivi fotogrammi si nota che l’incontro con il dispositivo spezza di netto le sospensioni della MCL33, con la ruota che dopo aver colpito anche l’angolo destro dell’abitacolo ed aver strappato lo specchietto si alza in aria. La monoposto, dopo aver arrestato la sua rotazione grazie a questo contatto, vede tutto l’anteriore alzarsi di conseguenza fino a scavalcare completamente la Sauber per, infine, atterrare metri più avanti.

[Edit ore 14.45: sul canale Twitter ufficiale della F1 è stato pubblicato il video ripreso dalla telecamera giroscopica montata sulla scocca della Sauber, che aggiungiamo alla documentazione]

Il fotogramma nel quale la ruota della Mclaren colpisce l’Halo è quello seguente.

Immaginiamo ora una simile dinamica senza la presenza dell’Halo. Ovviamente non abbiamo una sfera di cristallo per poter tracciare una linea precisa, ma è facile prevedere che il movimento rotatorio della Mclaren in volo, in assenza del dispositivo, non si sarebbe arrestato fino a quando non avrebbe trovato un altro elemento a fare da barriera. Considerate le distanze è ipotizzabile come la ruota sarebbe potuta passare vicinissima al casco di Leclerc, che è sì coperto lateralmente alle protezioni laterali ma non del tutto. Non possiamo dire con certezza se lo avrebbe colpito, ma il rischio sarebbe stato decisamente elevato e questo senza considerare tutta la parte del muso e dell’ala anteriore. A tal proposito possiamo ricordare lo scontro tra la Mercedes di Michael Schumacher e la Force India di Tonio Liuzzi ad Abu Dhabi nel 2010, con una dinamica totalmente diversa ma rischi grossi proprio dovuti al muso della monoposto dell’italiano. Sempre a proposito di muso, dobbiamo ricordare purtroppo come il musetto perso dalla monoposto di Sage Karam a Pocono nel 2015 sia stato sufficiente a ferire mortalmente Justin Wilson.

A chiudere il discorso le parole dello stesso Charles Leclerc dopo la gara: “Non sono mai stato un fan dell’Halo ma devo ammettere di essere contento di averlo avuto oggi sopra la mia testa”. E, a parer nostro, una eventuale vita salvata vale molto più al giorno d’oggi del machismo da “motorsport is dangerous”.

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