Tra i vari temi che animano il dibattito intorno alla Formula 1, tra i più chiacchierati rientra di certo la competitività della Haas. Dopo i test di Barcellona (che in quanto tali sono relativamente indicativi), il team statunitense, pur restando con un pugno di mosche in mano, ha sorpreso tutti in Australia. La terza fila interamente occupata dalle VF-18 e la splendida prima parte di gara del duo Grosjean-Magnussen sono state solo in parte offuscate dal doppio ko, dovuto a problemi nel fissaggio degli pneumatici nel pit-stop.
Una situazione che ha attirato le luci dei riflettori, oltre anche all’invidia dei competitors, che hanno puntato il dito su una presunta eccessiva somiglianza della VF-18 con la Ferrari SF70-H; illazioni immediatamente respinte al mittente dal team principal, Gunther Steiner. Alla vigilia dell’appuntamento del Bahrain, nel quale la Haas sarà chiamata a dimostrare di non essere un fuoco di paglia, Romain Grosjean ha avuto parole al miele per la monoposto 2018.
“La VF-18, nei test, è stata la miglior Haas che io abbia mai guidato e, più in generale, una delle migliori monoposto” – ha spiegato Grosjean – “Rappresenta una base di partenza molto buona e abbiamo le idee chiare su dove intervenire per migliorare. Penso di poter andare molto più forte e so di avere in tasca molto più potenziale di quanto mostrato, soprattutto in qualifica“.
“Da Barcellona ci portiamo dietro un problema con il grip all’anteriore con temperature più basse, che abbiamo gestito aumentando molto l’angolo di flap” – continua l’ex Lotus – “Quando a Melbourne la temperatura si è abbassata, la nostra situazione è peggiorata. Ma in Bahrain non dovremmo avere questo problema, anche perché dovrebbe esserci un aggiornamento in tal senso. Il weekend della Cina, poi, sarà per noi un ulteriore banco di prova“.
A chi gli fa notare che sin dal debutto, nel 2016, la Haas è andata forte all’Albert Park, Grosjean replica di aver visto una monoposto molto competitiva rispetto al pacchetto di mischia di centro griglia: “La Renault è stata molto competitiva in Q2, ottenendo un gran tempo con Sainz; ragion per cui sono stato davvero felice di essergli davanti alla fine delle qualifiche. La McLaren? Mi ha un pò sorpreso, nel senso che me li sarei aspettati più vicini, più in lotta“.
Riguardo i problemi patiti nel 2017, che lo hanno portato spesso a sbottare via radio, il franco-elvetico confida: “Nel corso degli anni, devi provare a non perdere mai fiducia in te stesso. Nel 2013 fui fortunato ad avere una monoposto competitiva, con la quale ottenni molti podi. Ma ho avuto anche monoposto pessime. Perciò devi credere in te stesso. Un team come la Haas ti aiuta molto sotto questo punto di vista. Per esempio, quando Gene lo scorso anno ha detto di avere dei piloti migliori della macchina che guidavano, ha mostrato molto rispetto nei riguardi miei e di Kevin. Era la cosa migliore che il boss di un team potesse dire. Quando la monoposto è competitiva, poi, stimola tutti a dare il meglio“.
Nel suo primo biennio in Formula 1, la Haas non si è mai distinta come capacità di sviluppo della monoposto durante la stagione. Grosjean spera che il 2018 rappresenti un’inversione di tendenza: “Il nostro obiettivo è di riuscirci e il fatto di trovarci da subito in buona posizione ci fa essere molto fiduciosi” – conclude Romain – “Cercheremo di sviluppare al meglio la VF-18, in modo da restare dove siamo adesso. Se riuscissimo a concludere quarti nel campionato costruttori sarebbe una gran festa. Ma anche finire quinti sarebbe un risultato pazzesco, essendo il nostro un team appena al suo terzo anno. Dobbiamo solo continuare a lavorare ed assicurarci di portare gli aggiornamenti al momento giusto“.
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