F1, Griglie invertite e bamboline voodoo. Tutto pronto per evitare un altro 2023

BlogSeven
Tempo di lettura: 3 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
27 Novembre 2023 - 12:30
Home  »  BlogSeven

Una stagione finita all’insegna della Red Bull, un 2024 che già fa paura per gli avversari

Il mondiale 2023 di F1 si è finalmente chiuso dopo una stagione lunga – lo è con 22 weekend, figuriamoci con 24 – e completamente piallata dall’accoppiata Red Bull – Verstappen.

I record macinati dall’olandese e dal team austriaco rappresentano il più grosso problema per la Formula 1 marchiata Liberty Media. Tutto quello di cui l’attuale proprietà non ha bisogno è un team che vinca 21 gare su 22, un monopolio che ha offuscato domini visti più volte in passato.

Come la luce per Dracula, Verstappen e Red Bull sono ad oggi la più grave minaccia per l’immagine del Circus per tutta una serie di motivi. Le gare conquistate dalla pausa estiva in poi vanno ponderate ricordando che, proprio all’estate, Red Bull ha smesso di sviluppare la RB19 spostando le risorse sulla RB20. Nonostante questo nessuno – a parte Sainz a Singapore – è riuscito a mettersi davanti ad una vettura plafonata.

Con i regolamenti bloccati è davvero difficile pensare che, all’inizio del 2024, qualcuno possa mettersi davanti ai campioni in carica. Certo, una stagione come quella 2023 in termini di numeri è probabilmente irripetibile, ma che gli austriaci possano godere di un vantaggio sul resto del gruppo è innegabile ed è la storia degli ultimi 15 anni a raccontarci come funzionano i cicli in Formula 1.

A proposito di questo, il grande stravolgimento tecnico del 2022 era un fallimento al primo anno e lo è ancora di più al secondo. Il famoso accorpamento verso l’alto non c’è stato e, anzi, le cose sembrano peggiorate rispetto all’ultimo ciclo dove, nel 2021, si erano visti almeno due team lottare per le vittorie. Che questo ciclo sia già finito prima di iniziare lo si capisce anche dalle prime voci sul 2026, che dovrebbe vedere macchine più corte, più strette, più leggere e con cerchi più piccoli; una specie di salto all’indietro che andrà a sconfessare questa rivoluzione.

La situazione, dal punto di vista “aziendale”, è pericolosa. Liberty non può permettersi un’altra stagione così e, dal punto di vista del proprietario, è anche logico e comprensibile. Come si può vendere agli sponsor e agli investitori uno sport di cui si conosce già il vincitore? Ricordate i sette vincitori nelle prime sette gare del 2012? Ecco, questo sarebbe l’ideale per uno sport “spettacolare” secondo l’ideologia americana. Imprevedibilità, vincitori diversi, incertezza fino all’ultimo. Che sarebbe anche auspicabile, ma forse non nel modo in cui viene inteso da chi comanda.

Ecco allora che, in qualche modo, bisogna correre ai ripari. Lo spettro delle griglie invertite nelle Sprint si fa sempre più ingombrante ed è solo questione di tempo prima che vengano introdotte. Potrebbe già essere il 2024 l’anno del non ritorno, con l’inversione dei primi 10 per cercare di ravvivare un po’ le cose almeno nelle sei gare corte del sabato.

Non che sia comunque sufficiente a garantire equilibri diversi su dieci mesi di mondiale. Paradossalmente, anche inserendo gare sprint a tutti i weekend e con griglia invertita, il vantaggio mostrato da Red Bull non desterebbe troppe preoccupazioni.

Cosa ci resta, allora? Forse le bambole voodoo. Anche se il timore è che, pur punzecchiandola quanto si vuole, a Milton Keynes non venga solo che un leggero solletico.

Immagine: Media Red Bull

Leggi anche

Tutte le ultime News di P300.it

È vietata la riproduzione, anche se parziale, dei contenuti pubblicati su P300.it senza autorizzazione scritta da richiedere a info@p300.it.

LE ULTIME DI CATEGORIA
Lascia un commento

Devi essere collegato per pubblicare un commento.

COLLABORIAMO CON

P300.it SOSTIENE

MENU UTENTE

REGISTRATI

CONDIVIDI L'ARTICOLO
RICEVI LA NEWSLETTER
Iscriviti per rimanere sempre aggiornato
(puoi sempre iscriverti in seguito)