F1 | “Gran Premio di Chicago”, Liberty registra il marchio. In arrivo una nuova gara negli States?

Autore: Alessandro Secchi
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Pubblicato il 29 Gennaio 2024 - 22:42
Tempo di lettura: 2 minuti
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F1 | “Gran Premio di Chicago”, Liberty registra il marchio. In arrivo una nuova gara negli States?
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La F1 registra il marchio con la denominazione di un nuovo Gran Premio. Sarà la prossima tappa negli Stati Uniti?

Negli ultimi tempi abbiamo imparato che, per conoscere le mosse di Liberty Media lato F1, bisogna tenere d’occhio i database dei marchi. E, come successo per il futuro GP di Madrid (anche se poi la denominazione acquisita sarà quella di GP di Spagna), arriva un’altra indicazione che potrebbe diventare realtà.

La società che si occupa della gestione dei marchi del Circus, Formula One Licensing B.V. (con sede nei Paesi Bassi) ha infatti avviato in data 19 gennaio 2024 la registrazione dei marchi “Formula 1 Grand Prix of Chicago”, “Grand Prix of Chicago”, “Chicago Grand Prix” e “Formula 1 Chicago Grand Prix”.

La notizia lascia presagire che, pertanto, Liberty Media stia lavorando sottobanco ad un nuovo evento negli States, ovviamente cittadino. Il resto rientra nel campo delle ipotesi. Le gare attualmente in calendario negli Stati Uniti sono tre: Miami, Austin e Las Vegas. Allargando i confini al continente americano in generale, gli appuntamenti nel Nuovo Continente sono sei se contiamo anche Messico, Canada e Brasile.

Dal punto di vista delle scadenze nelle Americhe, Città del Messico (2025) e Austin (2026) sono le tappe più vicine alla fine dell’attuale contratto. Un eventuale arrivo di Chicago potrebbe quindi rappresentare non un’aggiunta ma una sostituzione. Se fosse così e la sacrificata fosse una delle due città citate, si perderebbe un altro tracciato permanente in favore di un cittadino, ormai il core business di Liberty dopo Miami, Las Vegas e Madrid, che arriverà nel 2026.

Non resta quindi che attendere – probabilmente qualche mese – per scoprire se questa registrazione porterà ad un vero evento o meno. Anche se la richiesta in sé, di solito, è già un’indicazione piuttosto importante.

Immagine: ANSA

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