Si torna in pista per il terzo triple-header della stagione
Il mitico circuito di Spa-Francorchamps, nella foresta delle Ardenne, ospita il Gran Premio del Belgio, settimo appuntamento del mondiale di Formula 1 2020. La pista di Spa è un classico della Formula 1, è il tracciato preferito dalla stragrande maggioranza dei piloti e degli appassionati: curve ad ampio raggio, saliscendi, lunghi rettilinei, possibilità di sorpasso. C’è tutto.
76° GRAN PREMIO DEL BELGIO
SPA-FRANCORCHAMPS
Round 7 – 28/29/30 agosto 2020
Gran Premio #1025
Si arriva in Belgio reduci dal Gran Premio di Spagna a Barcellona che ha visto l’ennesimo trionfo di Lewis Hamilton su Mercedes, al quarto successo stagionale, il quinto sulla pista spagnola. Quello di Hamilton è stato un dominio totale ed incontrastato: pole, vittoria e gara sempre al comando. Il Grand Chelem è sfuggito all’ultimo giro quando il compagno di squadra Bottas gli ha soffiato il giro più veloce in gara.
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Il dominio che Hamilton e la Mercedes stanno mostrando in questa strana stagione segnata dalla pandemia di covid-19 appare difficilmente arrestabile. Solo Verstappen, che forse sta disputato la sua migliore stagione in carriera, sembra in grado di contrastare leggermente il pilota inglese. Continua invece la crisi Ferrari. Il team di Maranello anche in Spagna ha raccolto decisamente poco: Leclerc ritirato per un problema elettrico, Vettel settimo e doppiato. Molto sincere le parole di Binotto, team principal del cavallino, a fine gara che ha inviato i tifosi a non farsi illusioni di sorta nè per il prosieguo della stagione, nè per quella prossima dove, realisticamente, si potrà puntare al massimo al secondo posto.
In settimana è giunta la notizia che tutti e dieci i team del mondiale hanno firmato il nuovo Patto della Concordia 2021-2025, l’accordo (per lo più segreto) che regola la partecipazione delle squadre alla F1 e stabilisce la ripartizione degli introiti derivanti dai diritti televisivi e commerciali.
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Tra i risultati del Patto della Concordia l’allentamento della tensione sul caso Racing Point, con Renault che, dopo diverse proteste ufficiali, ha annunciato di voler ritirare l’appello contro la decisione degli steward riguardo alle prese dei freni della RP20.
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Inoltre, sul fronte del calendario, sono state comunicate le quattro gare che andranno a completare la stagione. Il ritorno in Turchia sarà seguito da una doppietta di gare in Bahrain. Il finale, come sempre, sarà ad Abu Dhabi.
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Le ultime settimane sono state segnate anche dalle polemiche circa il cosiddetto “party mode”, la possibilità cioè di usare una mappatura per il motore più spinta durante la qualifica che sembra essere uno dei punti di forza della Mercedes. In origine era stato detto che l’abolizione di questa modalità e l’introduzione di un’unica mappatura per qualifiche e gara era prevista fin da questo weekend. Tuttavia è stato tutto rimandato al GP d’Italia a Monza.
Novità anche in casa Williams: il team è stato venduto ad un fondo di investimento americano, il Dorilton Capital. Fondata nel 1977 da Frank Williams e Patrick Head, con la vendita del team di Grove si chiude un’era, quella dei team privati. Sir Frank era l’ultimo fondatore rimasto in attività dopo che lo svizzero Peter Sauber si era ritirato dagli affari alcuni anni fa. Williams lascia dopo 9 titoli costruttori e 7 titoli piloti.
Il Gran Premio del Belgio si disputa sulla mitica pista di Spa-Francorchamps. Il tracciato si trova precisamente a Francorchamps, una piccolissima frazione del comune di Stavelot (cittadina che dà il nome ad una delle curve). L’idea di costruire un tracciato in questa zona delle Ardenne fu di Jules de Their, editore de La Meuse (un piccolo quotidiano locale) e di Henri Langlois Van Ophem, presidente dell’automobile club belga.
In realtà, più che costruire un tracciato, ci si limitò ad unire le strade che univano le cittadine di Francorchamps, Malmedy e Stavelot; ed infatti, fino al 2004, il tratto che andava dalla vecchia Bus Stop alla chicane Les Combes era aperto alla normale viabilità. In seguito alla costruzione di una nuova bretella che circonda il circuito, quello di Spa è divenuto un autodromo permanente a tutti gli effetti.
Nella configurazione originaria il circuito era lungo all’incirca 14 km. Punto mitico, conosciuto da tutti gli appassionati è il tratto Eau Rouge-Raidillon: una velocissima curva a sinistra che prende il nome dal fiume Eau Rouge (acqua rossa), in realtà poco più di un torrente, che attraversa il tracciato proprio in quel punto e che sale rapidamente con una leggera piega a destra (raidillon in francese vuol dire appunto “salita ripida”); in questo tratto, in circa 240 metri i piloti affrontano un dislivello di 25 metri.
Vista la forza dimostrata dalla Mercedes nelle scorse gare e le basse temperature previste – a proposito, attenzione alle condizioni meteo che da queste parti sono imprevedibili – è difficile pensare ad un esito diverso rispetto ad una vittoria della casa di Stoccarda. Hamilton è a tre vittorie dall’eguagliare il record di successi di Michael Schumacher che, proprio su questo tracciato, esordì nel 1991, nel 1992 ottenne la prima vittoria della carriera e, nel 2004, conquistò il suo settimo ed ultimo titolo mondiale.
LA MAPPA
I NUMERI DEL GRAN PREMIO
Nazione: Belgio
Circuito: Spa-Francorchamps
Lunghezza del circuito: 7,004 km
Giri da percorrere: 44
Distanza totale: 308,052 km
Numero di curve: 19
Senso di marcia: orario
Mescole Pirelli: C2 Hard, C3 Medium, C4 Soft
Primo Gran Premio: 1925
Apertura farfalla: 70% della percorrenza
RECORD
Giro gara: 1:46.286 – V Bottas – Mercedes – 2018
Distanza: 1h20:39.066 – K Raikkonen – Ferrari – 2007
Vittorie pilota: 6 – M Schumacher
Vittorie team: 18 – Ferrari
Pole pilota: 5 – L Hamilton
Pole team: 14 – Ferrari
Km in testa pilota: 1.806 – M Schumacher
Km in testa team: 6.124 – Ferrari
Migliori giri pilota: 6 – A Prost
Migliori giri team: 19 – Ferrari
Podi pilota: 9 – M Schumacher
Podi team: 48 – Ferrari
PIRELLI: LA PREVIEW
Per la gara di Spa-Francorchamps, C2, C3 e C4 sono state scelte da Pirelli quali P Zero White hard, Yellow medium e Red soft. La nomination è di uno step più morbida rispetto al 2019.
Lo scorso anno infatti, la scelta dei set disponibili da parte dei piloti si orientò maggiormente verso medium e soft: dei P Zero Red soft alcuni ne selezionarono ben 10 set, con uno solo di hard per tutto il weekend di gara. Una scelta non ripetibile quest’anno, visto che l’allocazione è standard per tutti: ogni pilota ha a disposizione due set di hard, tre set di medium e otto set di soft.
Il meteo in Belgio è estremamente variabile in questo periodo dell’anno. Anche se in passato sono state registrate temperature insolitamente alte, nella regione delle Ardenne è difficile che ci possa essere lo stesso caldo di due settimane fa in Spagna, mentre la pioggia è molto probabile. Nel 2019, le temperature asfalto durante la gara sono state costantemente sotto i 30°. Su questo tracciato è possibile che piova in un settore mentre altri restino asciutti, in caso di pioggia un problema comune può essere il drenaggio dell’asfalto, con un rischio elevato di aquaplaning. Questa possibile condizione di alternanza bagnato/asciutto è una delle ragioni per cui quest’anno sono state scelte le tre mescole al centro della gamma.
Il tracciato di Spa-Francorchamps è il più lungo dell’intera stagione, grazie ai suoi 7.004 metri, e presenta caratteristiche molto varie. Alcune curve iconiche come l’Eau Rouge impongono importanti carichi laterali e verticali sui pneumatici, rendendo Spa uno dei circuiti più impegnativi di tutta la stagione. Anche l’asfalto è piuttosto aggressivo sulle gomme.
Non sono solo le curve a rappresentare una sfida sul tracciato belga: anche il rettilineo del Kemmel, lungo quasi 800 metri, raffredda i pneumatici e ne influenza il grip sulle curve successive.
Nonostante la severità del tracciato, nel 2019 la maggior parte dei piloti scelse una strategia a una sosta, con i primi tre al traguardo su una tattica soft-medium (con una nomination più dura di uno step). Due pit stop per tre piloti nella top-10, mentre Daniel Ricciardo (Renault) disputò praticamente tutta la gara su medium, dopo una sosta anticipata nei primissimi giri.
“Spa-Francorchamps è un tracciato assolutamente iconico: una pista old-school con continui dislivelli e altre variabili che lo rendono un circuito particolarmente amato dai piloti. Le tre mescole nominate per questa gara sono più morbide di uno step rispetto al 2019, nonostante le monoposto attuali siano considerevolmente più veloci come visto nella maggior parte delle gare finora disputate. Questo gran premio è uno dei pochi a non aver subìto variazioni nel calendario, quindi i Team si presenteranno a questa gara con molti dati a loro disposizione, nonostante le condizioni siano sempre molto imprevedibili. Chi sarà più abile a rispondere rapidamente alle circostanze di gara in continuo cambiamento verrà sicuramente premiato. Una differenza rispetto al 2019 è che la 24 Ore di Spa non si è disputata qualche settimana fa, com’è sempre avvenuto. Sarà interessante capire se questo fattore potrà influire in qualche modo sulla pista particolarmente gommata dopo questa gara – nonostante le piogge frequenti. Infine credo che il ricordo di Anthoine Hubert sarà nei pensieri di noi tutti durante questo weekend, a un anno dalla sua tragica scomparsa”.
ALBO D’ORO
GLI ORARI
Per i testi, anteprima a cura di Domenico Della Valle. Mappa circuito e grafica orari a cura di Francesco Ferraro. Impaginazione a cura di Alessandro Secchi.
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