Riparte la Formula 1! Tra pochi giorni, in Australia, scatterà il mondiale 2018. Quella che si appresta a partire da Melbourne sarà la sessantanovesima edizione ad assegnare il titolo piloti e la sessantunesima ad assegnare quello costruttori.
Il Circus farà tappa in quattro continenti toccando 21 paesi per altrettanti Gran Premi, pareggiando il record di gare disputate in una sola stagione. Il campionato del mondo 2018 scatterà il 25 marzo per terminare il 25 novembre, esattamente nove mesi dopo, con il gran finale ad Abu Dhabi.
34° GRAN PREMIO D’AUSTRALIA
ALBERT PARK – MELBOURNE
Round 1/21 – 23/24/25 marzo 2018
978° Gran Premio
Facciamo un salto indietro alla scorsa stagione. Il mondiale 2017 ha visto tornare la Ferrari in lotta per il titolo dopo anni di relativo appannamento, e la stagione è stata molto combattuta almeno fino alla fine dell’estate. Ad inizio anno la casa di Maranello era senza dubbio la vettura da battere, mentre la Mercedes si è trovata non poco in difficoltà nel capire la macchina, definita da Toto Wolff una “diva”. Tuttavia, a partire dal Gran Premio del Canada, la casa di Stoccarda ha cambiato decisamente passo fino ad arrivare a Monza con Hamilton capace di prendersi la leadership del mondiale. Mondiale che sarebbe rimasto molto combattuto se non fosse stato per un mix di sfortuna e problemi tecnici che hanno afflitto la Ferrari nel trittico di gare asiatiche di settembre e ottobre: carneficina alla partenza a Singapore, problemi di affidabilità in Malesia e Giappone. Hamilton ha così conquistato il quarto alloro in carriera appaiando proprio Vettel tra i più vincenti in attività ed Alain Prost tra i campionissimi della storia.
Veniamo alla stagione che si appresta ad iniziare. I test svolti a Barcellona, al di là delle mille analisi di queste settimane, non hanno fornito dati certi come sempre succede nelle sessioni invernali. A rovinare i piani alle squadre, inoltre, ci si è messo d’impegno il maltempo che ha praticamente rovinato la prima quattro giorni di fine febbraio, con freddo ed addirittura neve ad imperversare sul Circuit de Catalunya. In linea generale si è potuta apprezzare l’affidabilità di quasi tutti i team. Quasi perché, inaspettatamente, ad avere più problemi è stata proprio la Mclaren appena passata alla power unit Renault. Il tutto mentre la Toro Rosso, ora spinta dai giapponesi della Honda, ha inanellato migliaia di chilometri senza problemi rilevanti, non certo come quelli che hanno afflitto proprio la squadra di Woking nelle scorse tre stagioni.
IL REPORT COMPLETO DEI TEST 2018
Il ruolo di protagonista dovrebbe essere ancora una volta appannaggio dei campioni del mondo della Mercedes, costante durante i test con entrambi i suoi piloti, e della Ferrari che dopo un 2017 fantastico per metà vuole lottare ancora per un titolo piloti che manca da ormai undici anni. Con la Red Bull che, a detta di molti, potrebbe aver compiuto il salto definitivo per permettere a Daniel Ricciardo e Max Verstappen di essere della partita.
Le novità della stagione non sono di grandissimo rilievo ma di certo avranno il loro impatto. Partiamo dal regolamento tecnico. La quantità di power unit disponibili per ogni pilota durante l’anno scende da quattro a tre per l’ICE, l’MGU-H ed i turbocompressori, mentre a due per l’MGU-K, le batterie ed l’elettronica di controllo del motore stesso. Inoltre la FIA ha imposto ai costruttori che tutte le power unit vendute ad altre squadre siano identiche a quelle proprietarie. In parole povere, le scuderie clienti non potranno avere motori, per così dire, depotenziati rispetto a quelli della casa madre. Abolite le ali a T superiori e le “pinne di squalo” che avevano fatto la loro comparsa la scorsa stagione. Abolito anche il “monkey seat”, la piccola aletta posta sotto l’ala posteriore, all’altezza della luce a led. Aumenta ulteriormente il peso minimo delle vetture che passa da 728 a 734 kg.
La novità che esteticamente si farà notare di più è l’introduzione dell’halo, che in inglese vuol dire aureola. Si tratta di una barra curva che circonda la testa del pilota per evitare che venga colpita da detriti, ruote vaganti o qualunque cosa possa metterne a rischio l’incolumità. Al di là del fatto di essere esteticamente orrendo (lasciateci passare il termine), la sua efficacia è ancora tutta da dimostrare. Inoltre l’Halo potrebbe creare altri problemi in quanto ha reso molto più complicato salire e scendere dalla vettura. Il nuovo dispositivo è stato bocciato su tutta la linea dagli appassionati e da parecchi addetti ai lavori, ma la FIA non ha sentito ragioni e ha reso il suo uso obbligatorio a partire da questa stagione, allargando il suo uso anche alla Formula 2.
Sul versante gomme la novità di maggior rilievo è l’introduzione da parte di Pirelli di due nuove mescole. Una sarà ancora più morbida della Ultrasoft (di colore viola) usata l’anno scorso: la mescola Hypersoft, di colore rosa, farà infatti il suo debutto durante il Gran Premio del Canada. L’altra, la più dura in assoluto, è denominata Superhard e sarà di colore arancione, mentre la Hard sarà blu. In pratica le gomme da asciutto diventano sette: in ogni weekend ne verranno portate comunque sempre tre e le regole sul loro uso restano le stesse dello scorso anno. Le gomme da bagnato restano di due tipi: intermedia e wet.
Per quanto riguarda il regolamento sportivo la novità di maggior rilievo è senza dubbio la reintroduzione della partenza dalla griglia in caso di sospensione della gara con la bandiera rossa. In parole povere si torna all’antico da questo punto di vista. Rivisto il sistema delle penalità in griglia di partenza in caso di sostituzione delle componenti meccaniche: restano le cinque o dieci posizioni di penalità in caso di sostituzione di una componente, ma nel caso se ne sostituisse più di una si partirà direttamente dal fondo della griglia.
Il mercato piloti non ha visto grandi stravolgimenti: Ferrari, Force India, Haas, McLaren, Mercedes, Red Bull e Renault hanno riconfermato i loro piloti. La Williams affianca il russo Sirotkin a Lance Stroll. La Toro Rosso conferma Gasly e Hartley, che avevano debuttato a stagione in corso nel 2017. La Sauber, ora sponsorizzata da Alfa Romeo, affianca ad Ericsson il giovane talento monegasco Charles Leclerc, fresco vincitore della F2.
Novità anche sul versante calendario. Dopo diciannove anni la Malesia dice addio al circus: troppi alti i costi di gestione e il poco rientro economico, soprattutto confrontato al Motomondiale, hanno convinto gli organizzatori a lasciare perdere la Formula 1. Rientrano due gare europee, il che è un buona notizia: torna il Gran Premio di Germania, che si svolgerà ad Hockenheim, e dopo dieci anni anche la Francia ritorna nel Circus e lo fa con il circuito Paul Ricard di Le Castellet, che mancava dalla massima serie dal 1990. Il Gran Premio di Azerbaigian viene anticipato ad aprile, mentre il Gran Premio di Russia posticipato a fine settembre. Confermati gli storici appuntamenti di Monte Carlo a fine maggio, Spa a fine agosto e Monza ad inizio settembre. Una novità è rappresentata dall’orario di partenza che verrà spostato in avanti di un’ora e dieci minuti per le gare europee. Quindi, ad esempio, il Gran Premio d’Italia non scatterà più alle canoniche ore 14, ma alle 15:10, il tutto per garantire una maggiore audience televisiva e consentire alle TV di sfruttare meglio gli spazi pubblicitari.
IL CALENDARIO 2018
La stagione 2018 parte come di consueto in Australia sul circuito dell’Albert Park, ricavato usando le strade che circondano l’omonimo lago situato nel quartiere di Santa Kilda, una delle zone più esclusive di Melbourne. Il tracciato è subentrato nel 1996 ad Adelaide, che ha ospitato il GP dal 1985 al 1995 (Leggi la storia del Gran Premio d’Australia). Il circuito è caratterizzato da una aderenza piuttosto precaria specialmente nei primi giorni, non essendo praticamente usato per nessun’altra competizione. Si tratta a tutti gli effetti di un tracciato cittadino, sebbene anomalo. La media oraria è abbastanza alta e gli spazi di fuga non sono del tutto assenti. Trattandosi della prima gara dell’anno le sorprese non mancano mai, sebbene i valori in campo che si vedono qui tendono poi a trovare conferme anche nel prosieguo della stagione. Basti pensare che da quando si corre a Melbourne il team che ha vinto la gara in 16 occasioni ha vinto poi almeno uno dei due titoli a fine anno.
Una novità, piuttosto negativa, almeno per gli appassionati italiani, è la perdita da parte della Rai dei diritti di trasmissione dei Gran Premi che da quest’anno sono un’esclusiva assoluta di Sky. Il colosso satellitare trasmetterà sul suo canale in chiaro TV8 solo 4 appuntamenti e tutti nella parte finale della stagione. Alla Rai la diretta solo del weekend del Gran Premio d’Italia.
Insomma siamo pronti, bisogna solo godersi lo spettacolo. Speriamo ne valga la pena.
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LA MAPPA
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I NUMERI DEL GRAN PREMIO
DATI TECNICI
Nazione: Australia
Circuito: Albert Park
Posizione: Google Maps
Inaugurazione: 1953
Primo GP in F1: 1996
Lunghezza del circuito: 5,303 km
Giri da percorrere: 58
Distanza totale: 307,574 km
Numero di curve: 16
Senso di marcia: orario
Mescole Pirelli: ultrasoft/supersoft/soft
Apertura farfalla: 65% della percorrenza
I RECORD
Giro gara: 1:24.125 – M Schumacher – Ferrari – 2004
Distanza: 1h24:15.757 – M Schumacher – Ferrari – 2004
Vittorie pilota: 4 – M Schumacher
Vittorie team: 11 – McLaren
Pole pilota: 6 – L Hamilton, A Senna
Pole team: 10 – McLaren
Km in testa pilota: 1.190 – M Schumacher
Km in testa team: 3.010 – McLaren
Migliori giri pilota: 6 – K Raikkonen
Migliori giri team: 9 – Ferrari
Podi pilota: 7 – L Hamilton
Podi team: 26 – McLaren
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GOMME: LE SCELTE DEI PILOTI
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ALBO D’ORO
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GLI ORARI
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Per i testi, anteprima a cura di Domenico Della Valle. Riassunto storico a cura di Francesco Ferrandino. Mappa circuito e grafica orari a cura di Francesco Ferraro. Impaginazione a cura di Alessandro Secchi.
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