Segue l’anteprima Brembo del GP Ungheria 2025 di F1
Ultimo round per la Formula 1 prima della sosta estiva. Il GP Ungheria quest’anno festeggia la quarantesima edizione e per l’occasione sono stati effettuati lavori di rinnovamento del paddock e della tribuna principale. Nel 1986, quando si tenne il primo GP, fu un evento storico perché era il primo organizzato oltre la cortina di ferro. Da allora si è sempre gareggiato e ciò lo rende il 2° circuito dopo Monza in uso da più annate consecutive.
I dati del GP
Secondo i tecnici del gruppo Brembo che lavorano a stretto contatto con tutti i piloti di Formula 1, l’Hungaroring da 4.381 metri di lunghezza rientra nella categoria dei circuiti mediamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 3 nonostante i freni siano usati per il 20 per cento del giro. Le frenate sono 10 ma solo 2 della categoria Hard, più 4 Medium e altrettante Light.
La curva più dura
La curva più dura dell’Hungaroring per l’impianto frenante è la prima, essendo il rettilineo della partenza/arrivo l’unico punto del tracciato in cui le monoposto superano i 300 km/h: vi arrivano a 307 km/h e scendono a 95 km/h in 2,65 secondi durante i quali percorrono 122 metri.
I piloti sono soggetti a 4,4 g di decelerazione ed esercitano un carico di 156 kg sul pedale del freno. La potenza frenante è 2.243 kW.
Altro che pole
Pur essendo un circuito decisamente tortuoso, in cui sorpassare non è facile, all’Hungaroring pochi piloti hanno vinto partendo dalla pole: nelle ultime 6 edizioni ci è riuscito solo Lewis Hamilton nel 2020 ma anche estendendo l’analisi alle ultime 20 edizioni l’accoppiata pole-vittoria si è verificata 6 volte e in 5 occasioni porta la firma del sette volte campione del mondo britannico, di cui 2 con la McLaren e 3 con la Mercedes.
Festa francese
Il via del GP Ungheria 2021 fu uno dei più caotici degli ultimi anni. A scatenare il tamponamento a catena che coinvolse le monoposto delle prime file, con l’eccezione di Lewis Hamilton, fu Valtteri Bottas Ne beneficiò Esteban Ocon, passato in pochi metri da 8° a 2°, per poi diventare leader quando Hamilton rientrò per il cambio gomme.
Il francese conquistò il suo primo GP, regalando anche la prima vittoria in F1 alla Alpine. La sua A521 impiegava pinze Brembo a 6 pistoni e dischi in carbonio da 32 mm di spessore all’anteriore e da 28 mm al posteriore.
La crescita dei freni
Pur essendo trascorsi solo 4 anni, gli impianti frenanti di F1 sono cambiati, grazie agli studi compiuti da Brembo sulla personalizzazione delle pinze, in funzione delle caratteristiche delle vetture. L’incremento delle dimensioni delle gomme, nel 2022, ha portato all’aumento del diametro dei dischi, da 278 mm a 325/330 mm all’anteriore e da 266 mm a 275/280 mm al posteriore, mentre lo spessore è ora di 32 mm su entrambi gli assi. Il diametro dei fori di raffreddamento realizzati da Brembo è invece salito a 3 mm, rispetto ai 2,5 mm del 2021.
Fonte immagini e testi: Brembo
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