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F1 | GP Ungheria 2024, lo scontro Verstappen – Hamilton. Il solito Max e il solito Lewis: per evitare un contatto bisogna essere in due

di Alessandro Secchi
alexsecchi83 alexsecchi83
Pubblicato il 22 Luglio 2024 - 14:37
Tempo di lettura: 5 minuti
F1 | GP Ungheria 2024, lo scontro Verstappen – Hamilton. Il solito Max e il solito Lewis: per evitare un contatto bisogna essere in due
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Ancora polemiche in Ungheria con protagonista Verstappen. L’olandese scampa una penalità, Hamilton ci mette del suo

L’incidente di fine gara tra Hamilton e Verstappen nel GP Ungheria 2024 riapre le polemiche. Più che in Austria, l’olandese va di foga per superare Hamilton ma va troppo lungo. Ne scaturisce un contatto ma non senza colpe per l’inglese, come dichiarato anche dagli Stewards. Andiamo a vedere cosa è successo e perché l’episodio di Budapest è assimilabile a quello dell’Austria con Norris.

Partiamo dal principio: Verstappen ha doppia scia (usa anche quella di Albon) + DRS per avvicinarsi a Hamilton. Doppiato il thailandese, Lewis si sposta verso l’esterno.

La linea orizzontale è quella di SC2, posizionata circa a 95 metri dall’ingresso della curva. Il DRS di Verstappen si chiude prima, Hamilton si sta ancora portando all’esterno. Altro riferimento: Lando Norris, in qualifica e a serbatoio scarico, ha iniziato a staccare a circa 110 metri dalla curva.

A 75/80 metri dalla curva Hamilton inizia a spostarsi verso destra guardando nello specchietto. Verstappen è ancora dritto ma sta guardando anche lui verso la corda. Gli stewards non hanno definito il movimento di Hamilton come un chiaro “moving under braking”, ma il movimento c’è eccome.

Usiamo ancora come riferimento il giro Pole di Norris per vedere come Lando resti attaccato al cordolo dopo il cartello dei 50 metri (e quindi in piena frenata) mentre Lewis sta stringendo verso l’interno ancor prima del punto in cui si dà sterzo per entrare in curva 1. Inquadriamo il tutto nella “manovra di difesa”.

Verstappen inizia ad affiancarsi ed è parecchio più veloce. Dalle telemetrie è risultato che l’olandese ha frenato nello stesso punto dei giri precedenti ma con una velocità maggiore, quindi arriva più lungo con Hamilton che continua la sua manovra di difesa.

A monoposto affiancate la distanza tra ruote anteriori e posteriori è ancora praticamente identica, con Verstappen che in realtà ha già corretto leggermente verso destra per rispondere alla difesa di Hamilton.

Verstappen blocca. Dirà che il bloccaggio è dovuto al fatto che ha dovuto sterzare in frenata per evitare Lewis: qui si rimane col dubbio che sia una scusa, perché comunque è arrivato lungo. In ogni caso, una volta che le ruote anteriori sono bloccate la Red Bull procede essenzialmente dritta nonostante le ruote sterzate a destra.

A questo punto succede quello che gli Stewards hanno definito come “Hamilton avrebbe potuto fare di più per evitare il contatto”. Ovvero, Lewis invece di procedere a sua volta dritto per restare a distanza, sterza leggermente verso destra ben avendo presente la Red Bull al suo fianco.

Questo è chiaro dalle tre immagini sopra, con il guanto sinistro (giallo fluo) di Lewis che diventa progressivamente visibile, così come la fiancata sinistra della W15. L’inglese, mentre la RB20 lo sfila, imposta comunque la curva e questo non si può fare: il Codice Sportivo Internazionale indica chiaramente che non bisogna effettuare manovre potenzialmente pericolose per gli altri piloti. Questo deve valere per Verstappen così come per tutti gli altri, Hamilton compreso.

In questo caso, la sterzata di Hamilton fa sì che la sua ruota anteriore destra entri in linea con la posteriore destra della Red Bull (addirittura l’ala anteriore tocca quasi il fondo della RB20), favorendo il contatto e facendo saltare in aria la monoposto, creando una situazione pericolosa quanto evitabile.

Si torna al discorso dell’Austria, quando Norris ha deciso di non muoversi sul cordolo contribuendo al contatto con Verstappen. Se Hamilton non avesse dato sterzo, Verstappen sarebbe sfilato davanti con possibilità di incrociare. Invece, l’inglese ha rischiato di fare la fine di Norris a Spielberg, ma è stato salvato dal fatto che il contatto è avvenuto tra le gomme e non tra i due cerchi.

Un esempio di “evitare un contatto” che torna sempre in auge è quello di Austria 2001 tra Michael Schumacher e Juan Pablo Montoya, curiosamente sempre in curva 3. Il colombiano arriva lungo, sfila a ruote bloccate a fianco della Ferrari e il tedesco, che stava già impostando, inverte la rotta e sterza letteralmente a sinistra per evitare il contatto tra la sua ruota anteriore destra e la posteriore sinistra della Williams. I due non si toccano, Montoya finisce in ghiaia, Schumacher sull’erba e i due tornano in pista senza conseguenze, perdita di tempo a parte.

In definitiva, l’errore di valutazione della frenata di Verstappen è innegabile e rientra in una gara sconclusionata da parte sua e della Red Bull. Anche senza contatto, l’olandese avrebbe perso tempo esattamente come nel primo tentativo di sorpasso sull’inglese, dimostrando una foga non supportata, questa volta, dalla RB20. Al netto di questo e dell’irruenza dell’olandese, vale esattamente quanto analizzato in Austria.

Se la manovra del campione in carica è borderline, dall’altra parte non abbiamo una colpa a zero. Anzi, l’azione di Hamilton era ancora più evitabile della “non” azione di Norris. Il fatto che non ci sia stata una penalità per Verstappen deriva unicamente dal fatto che Hamilton non ha subito danni. Questo, però, non significa che non abbia responsabilità.

In questo caso la storia del “Anche l’altro pilota deve fare la curva” conta zero. In una lotta tra due piloti entrambi hanno il dovere di fare il possibile per evitare un contatto. E, a fronte della condotta borderline di Verstappen (ma in Austria abbiamo visto chiaramente come quella manovra sia normalissima, a detta di altri colleghi piloti), sia Norris a Spielberg che Hamilton a Budapest non sono esenti da colpe.

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