Il GP d’Ungheria lancia la McLaren per la seconda parte di stagione, mentre Red Bull annaspa con un Verstappen imbufalito
La gara di Budapest, con la doppietta McLaren Piastri-Norris dopo quella in qualifica a posizioni invertite, potrebbe aver sancito definitivamente il sorpasso, in termini di prestazioni, della MCL38 sulla RB20. Nessuno ci avrebbe scommesso molto all’inizio della stagione, eppure il sorpasso sembra realtà.
Come avevamo sottolineato nelle scorse analisi, per battere la Red Bull nel suo complesso bisogna essere perfetti o sperare in una battuta a vuoto del team campione in carica. Partendo da McLaren, la superiorità tecnica mostrata a Budapest ha permesso di soprassedere sugli ultimi 15 giri, nei quali la vittoria di Piastri è stata a rischio con l’inutile pit anticipato di Norris per difenderlo da Hamilton, con il risultato di fare undercut sul compagno e trovarsi in testa.
Al tempo stesso, se è vero che Piastri meritava la vittoria, da qui alla fine dell’anno McLaren dovrà sperare di non dover rimpiangere quei 7 punti concessi da Norris a fine gara per volere del team. Il tutto per una situazione controversa nella quale è stato lo stesso team di Woking ad infilarsi. Una situazione non gestita perfettamente coperta dalla velocità della monoposto, per una doppietta comunque meritata.
Quella di Budapest è la Red Bull più brutta da anni a questa parte. Non solo il team campione in carica ha perso la battaglia in pista con McLaren, ma sembra aver perso anche la direzione da seguire dal punto di vista degli sviluppi, portando in pista sostanzialmente due monoposto diverse da mettere a confronto per capire se la rivoluzione di inizio anno è stata un errore.
Verstappen è sceso in pista con una versione rinnovata della RB20 ma, esteticamente, simile a quanto visto nelle scorse stagioni, mentre Sergio Pérez è rimasto con la versione standard dotata solo del nuovo fondo. Non è facile, comunque, capire quale delle due si sia comportata meglio, anche se molto probabilmente il team di Milton Keynes si aspettava di più dalle novità portate in pista.
Da qui deriva, forse, il rammarico dell’olandese per aver mancato la Pole (anche se di solo mezzo decimo) ed il nervosismo mostrato in gara. Se la restituzione della posizione a Norris ad inizio gara ha fatto perdere tempo, i due errori con Hamilton e le continue lamentele via radio hanno mostrato un Max inalberato, per la prima volta dopo tanto tempo, con il proprio muretto, accusato di aver applicato una strategia sbagliata.
Il prossimo GP del Belgio sarà un altro banco di prova importante per le prestazioni delle monoposto. La F1 tornerà poi in pista a fine agosto per la seconda parte di stagione, che si preannuncia molto interessante. Red Bull è ancora in testa con discreto vantaggio in entrambe le classifiche. Sarà sufficiente per rintuzzare il ritorno della McLaren? Lo scopriremo nei prossimi mesi.
Immagine di copertina: Media McLaren
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