F1 | GP Ungheria 2023: anteprima di Budapest. Red Bull, una gara per la storia

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Tempo di lettura: 4 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
Coautore: Domenico Della Valle
19 Luglio 2023 - 17:00
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Segue l’anteprima del GP Ungheria 2023 di P300.it

Archiviato il Gran Premio di Gran Bretagna con la vittoria, manco a dirlo, di Verstappen, il Circus della Formula 1 fa tappa, per l’undicesima prova stagionale, sul tracciato dell’Hungaroring alla periferia di Budapest per il Gran Premio d’Ungheria giunto alla trentottesima edizione.

39° GP Ungheria
38a edizione valevole per il mondiale di F1
GP 11/22 – 21/23 luglio 2023
Gran Premio #1090

Anche a Silverstone Verstappen e la Red Bull hanno dato prova di essere in grado di vincere ogni gara quest’anno, come pronosticato qualche mese fa dal pilota della Mercedes Russell. Col discorso mondiale chiuso, o meglio mai aperto, e la lotta per la vittoria delle singole tappe praticamente inesistente, le attenzioni degli addetti ai lavori si spostano su altro.

C’è stato un avvicendamento in casa AlphaTauri: il pilota olandese De Vries è stato poco simpaticamente messo alla porta. Completerà la stagione col team di Faenza una vecchia conoscenza: Daniel Ricciardo. Il pilota australiano, già in forza alla Toro Rosso (vecchia denominazione dell’AlphaTauri) ad inizio carriera, torna in Formula 1 dopo aver lasciato la McLaren alla fine dello scorso anno.

Addirittura si parla di un possibile ritorno alla casa madre Red Bull il prossimo anno nel caso il team austriaco e Perez decidano si separarsi. Il siluramento di De Vries ha fatto storcere il naso a molti: non si capisce quale sia la logica e soprattutto cosa ci si aspettasse dall’olandese che, alla guida della peggiore vettura del lotto, non ha poi fatto tanto peggio del compagno di squadra Tsunoda. Non è la prima volta che la Red Bull dimostra una gestione, per così dire allegra, dei propri piloti. A questo proposito è stato Chris Horner, il team principal del team campione del mondo in carica, a dare la sua versione sulla decisione intrapresa.

Sempre in tema di mercato piloti, nelle ultime settimane si sono fatte insistenti le voci circa l’approdo dell’anglotailandese Albon, ora in forze alla Williams, in Ferrari al posto di Sainz, sempre più insofferente per il ruolo evidentemente subalterno rispetto a quello di Leclerc. Il team di Maranello ha comunque smentito tali voci. Infine, in settimana Domenicali, CEO di Liberty Media, ha parlato anche del budget cap, lanciando l’idea che eventuali violazioni debbano essere sanzionate sul versante sportivo, come ad esempio una decurtazione di punti, piuttosto che finanziario. Una proposta di buon senso proprio nel momento in cui il tormentone potrebbe tornare alla ribalta, con un paio di team indiziati per aver sforato il tetto massimo nella scorsa stagione.

Il Gran Premio d’Ungheria si disputa sul tracciato dell’Hungaroring che sorge nella cittadina di Mogyorod, una piccola municipalità di poco meno di semila abitanti alla periferia nord-est di Budapest, a circa 25km dal centro della capitale. Il Gran Premio d’Ungheria fu il primo a disputarsi in quella che all’epoca era ancora la “cortina di ferro”. Tuttavia, già nel 1936 a Budapest, nel parco Nepliget, si disputò un Gran Premio, ovviamente non valido per il Campionato del Mondo, vinto dall’asso italiano Nuvolari.

Il tracciato è molto tortuoso, quasi una pista di kart piuttosto che di Formula 1, il campione del mondo 98-99 Hakkinen ebbe modo di definirlo “un Monte Carlo senza le case e i marciapiedi”. La sede stradale è molto stretta e i sorpassi molto difficili. Partire dalla Pole Position è essenziale. Inoltre, sebbene negli ultimi anni alcune gare sia state segnate dalla pioggia, in genere le condizioni atmosferiche sono torride il ché è una bella sfida per la tenuta delle gomme e della meccanica in generale.

La pista dalla sua introduzione è stata modificata poche volte e comunque non in modo molto invasivo. L’ultima grande modifica fu quella del 2003 quando furono modificate le ultime curve e allungato il rettilineo di partenza con l’obiettivo di favorire le manovre di sorpasso che restano comunque proibitive.

In occasione di questo Gran Premio verrà sperimentata l’ATA, cioè l’Alternative Tyre Allocation, che doveva essere già sperimentata ad Imola (appuntamento poi annullato a causa dell’alluvione in Emilia Romagna). In parole povere, in caso di qualifiche con pista asciutta i piloti saranno obbligati ad usare la mescola più dura nel Q1, la media nel Q2 e la morbida nel Q3. A regime questo sistema consentirà di risparmiare due set di pneumatici, passando da 13 ad 11 set per pilota.

Non è difficile ipotizzare l’ennesima vittoria stagionale di Verstappen anche in Ungheria; gli avversari non solo non solo in grado di contrastare il dominio del team austriaco, ma non sembrano nemmeno interessati a provarci, magari già tutti concentrati sul 2024. Se Red Bull dovesse vincere anche questo Gran Premio, con uno dei due piloti, conquisterebbe il record di vittorie consecutive in F1 dopo aver pareggiato le 11 della McLaren nel 1988.

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