F1 | GP Toscana 2020, analisi Pirelli dopo FP1 e FP2

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Tempo di lettura: 3 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
11 Settembre 2020 - 19:00
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Seguono le dichiarazioni di Pirelli dopo le prove libere 1 e 2 del GP Toscana 2020

Leggi il resoconto delle FP1

Leggi il resoconto delle FP2

Valtteri Bottas su Mercedes è stato il più veloce nelle prime due sessioni di prove libere, con Max Verstappen 2° in FP1 e 3° in FP2 dopo Lewis Hamilton. I soli due decimi di distacco tra i tre piloti indicano che potremmo aspettarci qualifiche e gara estremamente combattute.
Finora il divario tra Yellow medium e Red soft è di 9 decimi, leggermente più ampio di quanto avevamo previsto, mentre tra Yellow medium e White hard è di 7 decimi.
Tutti i Team e i piloti sono scesi in pista per la prima volta con monoposto attuali al Mugello per cercare di abituarsi ai carichi elevati e dalle velocità imposti dal tracciato toscano, con oltre 30° ambiente e 40° asfalto.
I Team hanno provato tutte e tre le mescole disponibili – C1, C2 e C3, le più dure della gamma Pirelli F1 – e in molti hanno diversificato le strategie tra i propri piloti in modo da ottenere quanti più dati possibili, con diversi carichi di carburante. È normale nelle prove libere del venerdì, ma particolarmente importante al Mugello visti i carichi imposti dal nuovo tracciato con asfalto abrasivo.
Come previsto, i migliori tempi sono stati ottenuti su mescola soft: secondo quanto riportato da molti piloti, questa mescola ha prestazioni da qualifica per solo un giro lanciato. Per questo motivo, alcuni potrebbero scegliere di usare la mescola medium per il primo stint.
Oggi i livelli di usura e degrado sono stati elevati, in particolare sui long run date le sfide imposte dai continui dislivelli del tracciato, insieme alle temperature elevate registrate nella giornata: una condizione che potremmo ritrovare anche in gara.
I programmi sono stati condizionati dalle due bandiere rosse in FP2 che hanno quindi impedito ai Team di raccogliere i dati consueti.

Parla Mario Isola

“Tutti i piloti si sono goduti un primo assaggio del Mugello, il cui record non ufficiale della pista risalente al 2004 è già stato ampiamente battuto in FP1 e poi ulteriormente migliorato in FP2, in entrambe le occasioni su Red soft. Ci aspettavamo che l’usura dei pneumatici sarebbe stata abbastanza elevata nei long run, con un degrado importante anche su soft e i dati che abbiamo raccolto nelle prove libere ce lo hanno confermato. Dal punto di vista delle prestazioni, abbiamo notato divario leggermente più ampio del previsto tra medium e soft. Questo ovviamente sarà un fattore cruciale in ottica strategie per le qualifiche e la gara, insieme ai dati che verranno acquisiti domani in FP3. La pista inizialmente “verde” che abbiamo trovato oggi ha visto poi un miglioramento che dovrebbe continuare anche domani”.

Infografiche

Immagine: Pirelli Media

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