Dopo mesi di voci ed illazioni arriva la prima azione formale. Il team Renault, dopo il Gran Premio di Stiria, ha formalizzato una protesta ufficiale nei confronti della Racing Point RP20, la monoposto guidata da Sergio Perez e Lance Stroll che oggi si è classificata al sesto e settimo posto davanti alla monoposto francese guidata da Daniel Ricciardo.
La protesta è incentrata sulla legalità della monoposto, ritenuta sin dai test di Barcellona una copia della Mercedes W10 che ha corso nel 2019. Visto il risultato odierno e dopo giorni in cui le discussioni si sono susseguite sulla somiglianza tra le due monoposto, il risultato della gara del Red Bull Ring – con Perez partito 17° e giunto 6°, mentre Stroll è partito 13° ed ha concluso 8° – ha convinto Renault a farsi avanti. Si tratta di un’azione attesa da un momento all’altro, nonostante la difesa a più riprese dalla Racing Point per voce del suo Team Principal Otmar Szafnauer, il quale ha parlato dell’intenzione di seguire la “filosofia” Mercedes pur avendo costruito totalmente in proprio la RP20.
La protesta punta sull’articolo 2(a) dell’appendice 6 del regolamento sportivo 2020, il quale recita che “Un concorrente deve, in rispetto delle ‘Listed Parts’ da utilizzare sulla proprie monoposto, usare solo parti progettate in proprio”. Per “Listed Parts” si intende una lista di componenti varie della monoposto che, appunto, devono essere progettate dal team. In alternativa, come suggerisce l’articolo 2(c), è possibile affidare la progettazione di queste parti a soggetti terzi, a patto che questi non siano altri concorrenti o soggetti che, direttamente o indirettamente, progettino parti facenti parti di questa lista per altri concorrenti.
Renault ha confermato con un Tweet la protesta, non commentando ulteriormente e rimanendo in attesa della decisione degli Stewards.
Immagine: Twitter / Racing Point
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