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F1 | GP Spagna 2024: le infografiche post gara Pirelli

di Alessandro Secchi
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Pubblicato il 23 Giugno 2024 - 19:40
Tempo di lettura: 4 minuti
F1 | GP Spagna 2024: le infografiche post gara Pirelli

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Segue l’analisi Pirelli del GP Spagna 2024

È ancora Max Verstappen a mettere il suo sigillo sulla decima gara della stagione. Il pilota della Red Bull ha conquistato nel Gran Premio di Spagna una vittoria molto significativa, grazie ad un paio di corpo a corpo iniziali – prima con Lando Norris e poi con George Russell – e un’ottima gestione delle gomme lungo tutto l’arco della gara. Sul podio si sono ritrovati i primi tre piloti della griglia di partenza. Norris ha provato a differenziare la sua strategia rispetto a Verstappen dopo esserne stato superato al via allungando i primi due stint (otto giri più tardi con le Soft e quattro con le Medium) per provare a rimontare nel finale con gomme Soft teoricamente più fresche; va peraltro tenuto presente che Max ha usato il set di C3 nuovo che aveva a disposizione proprio nell’ultima parte di gara, una scelta opposta rispetto a Norris che, invece, l’aveva montato all’inizio.

Lewis Hamilton è tornato sul podio per la prima volta dal Gran Premio del Messico dello scorso anno: si allunga così a 18 il numero di stagioni consecutive – nei fatti, sin da quella del suo debutto nel 2007 – in cui il sette volte campione del mondo è riuscito a piazzarsi almeno una volta fra i primi tre

Quella di oggi è la vittoria numero 61 di Verstappen nella sua carriera, la quarta sulla pista dove otto anni fa conquistò il suo primo successo. Per la Red Bull si tratta della vittoria numero 120 nella storia, la settima in dieci gare disputate quest’anno: più della metà di questi successi sono arrivati grazie al pilota olandese.

LA GIORNATA IN PISTA

Tutti e venti i piloti sono arrivati alla bandiera a scacchi: undici a pieni giri, nove doppiati. Approccio morbido per i 19 partiti dalla griglia, che hanno iniziato la gara con la C3: solo Albon ha fatto eccezione (C2) ma il pilota della Williams è partito dalla pit-lane. La serie dei pit-stop è iniziata già al nono giro con Tsunoda ma il gruppo di testa ha aspettato fino al giro 15 (Sainz e Russell) per passare alla Medium, con Norris (giro 23) e Leclerc (giro 24) che hanno allungato il più possibile lo stint. Per la terza porzione di gara è entrata in scena anche la Hard, utilizzata dalla maggioranza dei piloti. Nel gruppo di testa, peraltro, è stata la Soft la preferita per la parte finale della corsa, scelta da Verstappen, Hamilton, Leclerc e dalle due McLaren: solo Sainz e Russell hanno optato per la Hard.

In totale, due piloti – Perez e Tsunoda – hanno effettuato tre soste mentre in dodici hanno utilizzato tutte e tre le mescole disponibili: oltre a quelli già citati non lo hanno fatto Perez, Albon e Bottas. Proprio al finlandese va il primato dello stint più lungo (37 giri con le Hard) mentre il primato con le Medium spetta a Zhou (32 giri) e quello con le Soft a Leclerc (24).

Leggi il resoconto della Gara

Leggi la cronaca

INFOGRAFICHE

PARLA MARIO ISOLA

“È stata una corsa molto intensa, a tratti spettacolare – penso all’incredibile partenza di Russell, simile a quella di Alonso nel 2011, e ai duelli fra lo stesso George e Max prima e Lando poi – e caratterizzata, nel gruppo di testa, da una partita a scacchi fatta di scelte strategiche e di gestione dei pneumatici fra quattro squadre che si sono spartite le prime otto posizioni nella classifica finale.

Da parte nostra, paradossalmente, è stata una gara molto lineare. Tutte e tre le mescole si sono comportate secondo le previsioni, sia in termini di usura che in termini di degrado, nonostante delle temperature decisamente superiori alle previsioni della vigilia. Lo stesso si può dire per le strategie, sia come utilizzo dei pneumatici che come finestre. Soft e Medium sono state le mescole più performanti mentre la Hard, nonostante le temperature più elevate, ha fatto un po’ più fatica soprattutto in termini di prestazione assoluta mentre in termini di degrado non ha fornito un vantaggio decisivo”.

Fonte immagini e testi: Pirelli Motorsport

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