L’analisi della gara vinta da Lewis Hamilton su Max Verstappen e Valtteri Bottas
Gara molto lineare per le prime tre posizioni, stabilizzatesi già dopo cinque passaggi, con qualche rimescolamento dovuto solo alle diverse tempistiche di rientro ai box. Alle loro spalle, la varietà di strategie tentate dalle varie scuderie hanno regalato parecchie lotte serrate con lunghi treni di vetture fino alla bandiera a scacchi. L’unico ritirato è stato Leclerc per problemi alla centralina della sua Power Unit.
F1 | GP di Spagna 2020: Hamilton vince su Verstappen e Bottas. Vettel 7° con onore, Leclerc KO
1. Lewis Hamilton | Corsa in totale controllo per l’inglese che percorre gran parte delle tornate in completa solitudine. Scattato bene dalla Pole Position, non riesce immediatamente a staccare del tutto Verstappen, ma, dopo una decina di giri, l’olandese comincia a soffrire con le coperture e si allontana in modo sensibile. Da questo momento in poi, nessuno è più in grado di impensierire l’inglese che effettua le sue due soste in totale tranquillità, comandando la gara dall’inizio alla fine. Solo il terzo pit-stop di Bottas e il successivo giro veloce fatto segnare dal finlandese gli tolgono il Gran Chelem. Podio numero 156 per Hamilton che stacca anche Schumacher in questa classifica.
2. Max Verstappen | L’olandese della Red Bull ottiene il massimo possibile in questo Gran Premio. Un ottimo spunto gli consente di salire subito in 2a posizione, alle spalle di Hamilton. Nei primi giri dimostra anche di avere il passo per mettere sotto pressione l’inglese, ma la sua Red Bull comincia presto a soffrire con le coperture Soft. Una volta creatosi il margine su Stroll, rientra ai box, tuttavia, nemmeno con le coperture medie riesce a riavvicinarsi alla Mercedes in testa alla gara. Durante il secondo stint viene anche riavvicinato da Bottas, ma non gli dà mai la possibilità di attaccarlo. Anche in questo caso l’usura delle gomme si fa sentire e, quando viene incalzato dal finlandese, si ferma la seconda volta. La parte finale di gara di Verstappen è tutta in gestione del margine nei confronti di Bottas con Hamilton ormai inarrivabile. Quinto podio consecutivo per l’olandese che eguaglia la sua miglior serie della stagione 2018 ottenuta nelle ultime gare dell’anno.
3. Valtteri Bottas | Partenza non ottimale per Bottas che viene sopravanzato da Verstappen e Stroll. Ripresosi la posizione sul canadese della Racing Point, si mette all’inseguimento dell’olandese, ma non è in grado di avvicinarsi abbastanza per attaccarlo. Dopo essere rientrato in pit-lane in contemporanea con Hamilton, non ha comunque il ritmo per riprendere la Red Bull se non quando Verstappen entra in crisi con le gomme ed effettua la seconda sosta. A questo punto decide di allungare la seconda parte di gara per avere coperture più fresche alla fine. Rientrato per la seconda volta e monta le coperture Soft, ma la mescola più morbida non si rivela efficace per avvicinare l’olandese. A due giri dalla fine rientra per la terza volta, forte dell’immenso vantaggio sul quarto classificato, per far segnare il giro più veloce della gara e guadagnare il punto addizionale. Cinquantesimo podio per Bottas, ad una sola lunghezza da quelli ottenuti da Mika Hakkinen.
4. Lance Stroll | Grande scatto dalla 5a piazzola per il canadese che compie una manovra aggressiva, ma comunque corretta, in curva 1 e 2 per sopravanzare Bottas. Nei giri successivi non ha però il passo per restare davanti al finlandese e deve lasciargli strada. Per tutta la prima parte di gara tiene bene a distanza Perez e il ritmo gli consente di effettuare la sosta senza poi trovarsi in mezzo al traffico a centro gruppo, infatti, non deve compiere sorpassi per tornare al 4° posto. La scelta di una strategia a due soste sembra penalizzarlo perché dopo il secondo pit-stop resta parecchio tempo alle spalle di Vettel prima di riuscire ad avere la meglio sul tedesco. Con pista libera davanti, però, recupera facilmente terreno su Perez e grazie alla penalità comminata al messicano, guadagna la 4a posizione finale. Stroll ripete l’ottima prestazione del Gran Premio d’Ungheria, eguagliando il suo secondo miglior risultato in carriera. Inoltre, si tratta della quinta gara consecutiva in zona punti, cosa mai successa a lui in Formula 1.
5. Sergio Perez | Prima parte di gara senza acuti per il messicano che, come Stroll, tiene comunque un buon ritmo che gli consente di effettuare la sosta e rientrare in pista evitando il traffico degli altri piloti. Trovatosi dietro a Sainz, si sbarazza subito dello spagnolo e si rimette in coda al compagno di scuderia. Diversamente dal canadese però, opta per una strategia ad una sola sosta, e quindi sale in 4a posizione al pit-stop di Stroll. Gli ultimi giri di Perez sono in completa gestione, viene anche parzialmente rimontato da Vettel quando il tedesco effettua dei giri particolarmente veloci, ma a sua volta migliora il suo ritmo per essere sicuro di avere un buon margine. La direzione di gara gli infligge una penalità di 5 secondi per aver ignorato le bandiere blu mentre doveva essere doppiato da Hamilton e questo gli costa la posizione su Stroll che, riavvicinatosi grazie agli pneumatici più freschi taglia il traguardo a meno di tre secondi dal messicano. Buon rientro dopo lo stop forzato per Perez che sfrutta al massimo la competitività della vettura per portare a casa un ottimo risultato per la squadra.
6. Carlos Sainz jr. | Primo pilota a tagliare il traguardo del nutrito gruppo che è rimasto più o meno compatto per quasi tutto il Gran Premio. Mantenuta la 7a posizione di partenza, non riesce ad impensierire Albon e allo stesso tempo tiene a distanza Gasly. Fermatosi dopo il thailandese, scende al 12° posto, ma con un’ottima manovra riesce ad avere ragione della Red Bull numero 23 e, in più, risale abbastanza rapidamente grazie alle soste degli altri piloti. Effettuata anche la seconda sosta, mantiene la posizione su Albon e, alle spalle di Stroll, comincia a recuperare terreno su Vettel. Il tedesco, ormai a fine vita con le gomme, non oppone troppo resistenza e consente a Sainz di tagliare il traguardo in 6a piazza. Secondo miglior risultato stagionale per lo spagnolo che eguaglia la sua miglior prestazione nel Gran Premio di casa, ottenuta nel 2016 con la Toro Rosso.
7. Sebastian Vettel | Gara d’orgoglio per il tedesco che oltre a lottare in pista deve anche fare i conti con le indecisioni della Ferrari sulla strategia. In partenza resta all’11° posto e nonostante tenti subito di attaccare Norris, si ritrova a doversi difendere da Kvyat. Essendo il primo ad essere partito con le coperture Medie, allunga la prima parte di corsa risalendo fino alla 6a piazza. La prima e unica sosta, lo fa cadere al 14° posto, alle spalle di tutto il gruppo centrale. Piano piano, comincia a riguadagnare posizioni grazie alle soste di piloti di fronte a lui, fino alla 5a, e, in previsione di una seconda sosta, compie tre giri molto veloci che lo avvicinano addirittura a Perez. Una volta capito che ritornare in pit-lane non avrebbe giovato al risultato, a Vettel viene detto di provare ad arrivare fino alla fine. Gestendo magistralmente le coperture, il tedesco cede la posizione solo a Stroll e Sainz, difendendosi con abilità da Albon che, nonostante le gomme molto più fresche, non riesce nemmeno ad arrivare a distanza di attacco. Il 7o posto è comunque il secondo miglior risultato stagionale per Vettel che con questo risultato è il secondo pilota dopo Hamilton a superare i 3000 punti Mondiali in carriera.
8. Alexander Albon | La gara di Albon viene pesantemente influenzata dal forte degrado sofferto dalla Red Bull. Il pilota thailandese è il primo a fermarsi per la prima sosta e, nonostante risalga rapidamente il gruppo dopo i pit-stop degli altri, perde una posizione a vantaggio di Sainz. Anche il secondo rientro in pit-lane è anticipato rispetto agli altri e in questo caso riesce a non subire sorpassi dai piloti alle sue spalle ma, a fine gara, non è in grado di riprendere e attaccare Vettel che gli arriva davanti grazie alla strategia con una sola sosta. Quinto risultato utile consecutivo per Albon che, tuttavia, continua ad accumulare distacchi molto importanti dal compagno di scuderia Verstappen.
9. Pierre Gasly | Con due posizioni guadagnate nel primo giro, Gasly, insieme a Magnussen, è autore della miglior partenza della giornata. Difendendosi con ordine dagli attacchi di Leclerc, mantiene l’8a posizione fino al rientro ai box. Tornato in pista fuori dalla zona punti, rientra abbastanza rapidamente e le soste di chi si trovava di fronte a lui lo fanno salire addirittura al 6° posto. Effettuato a sua volta il secondo pit-stop, perde una posizione a vantaggio di Vettel e nonostante stia in scia ad Albon per tutti gli ultimi giri, non è in grado di attaccare il thailandese tagliando il traguardo a soli sei decimi da lui. Il francese ottiene comunque il suo terzo piazzamento in zona punti in stagione contro i due ottenuti dal suo compagno di scuderia Kvyat.
10. Lando Norris | Lo spunto non ottimale dell’inglese della McLaren gli costa due posizioni nel corso del primo giro. Incalzato da Vettel, riesce a distanziarlo ma allo stesso tempo perde contatto dall’altra Ferrari di Leclerc. Rientrato abbastanza presto per effettuare la prima sosta, scende in 14a posizione e, come tutti gli altri di fronte a lui, risale per i pit-stop dei suoi avversari. Tra il 30° e il 33° passaggio è autore di uno spettacolare e sempre corretto duello con Leclerc che vede comunque Norris uscire vincitore. Allungando la seconda parte di gara, l’inglese risale fino alla 5a piazza prima di essere relegato in 10a una volta rientrato a sua volta in pit-lane per la seconda volta. Negli ultimi passaggi si avvicina e tenta di attaccare Gasly, ma non ha lo spunto necessario, venendo a sua volta incalzato dalla Renault di Ricciardo. Alla fine, arriva a meno di sei decimi dal thailandese e a 2,3 secondi da Vettel, a dimostrazione della compattezza di quel gruppo di vetture. Terzo arrivo consecutivo in zona punti per Norris che eguaglia la sua miglior striscia raggiunta durante un Mondiale di Formula 1. Con sole sei gare disputate, l’inglese è a soli 10 punti da quelli guadagnati nel 2019 in ventuno Gran Premi.
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