Zak Brown e Andrea Stella festeggiano il loro secondo titolo costruttori consecutivo, Piastri e Norris sono un po’ meno felici…
Con due mesi di anticipo sulla fine del mondiale 2025 la McLaren si è laureata, per la seconda volta consecutiva, campione Costruttori. Un traguardo che, solo qualche anno fa, sarebbe stato inimmaginabile se ricordiamo come la squadra inglese aveva dato il via a questo ciclo regolamentare.
Va dato atto al team di Woking di aver messo insieme una corazzata con la capacità unica, in questo ciclo, di ribaltare una situazione difficilissima per diventare poi il punto di riferimento in F1. Una risalita come se ne sono viste poche, forse nessuna all’interno di un singolo ciclo negli ultimi decenni.
I sorrisoni di Zak Brown e Andrea Stella al termine della gara di Singapore, però, stonano con una situazione piloti, figlia comunque della gestione di Woking, che appare sempre più complicata. Il contatto tra Lando Norris ed Oscar Piastri dopo tre curve a Marina Bay non è piaciuto all’australiano, a dir poco irritato. Non fa invece bene alla sua immagine la nuova richiesta, implicita, di riottenere la posizione dopo quello che ha considerato come uno sgarbo non richiesto.
Con ancora sei gare da disputare (incluse tre Sprint) il mondiale non ha ancora capito quale strada vuole prendere definitivamente. Norris si trova a 22 punti da Piastri, Verstappen a 63 e, dei tre, quello più in palla resta sempre lui, dopo un’altra gara nella quale solo un Russell in stato di grazia è riuscito a stargli davanti.
Più passa il tempo, più il fair play McLaren (o, se preferite, le “Papaya rules”) sembrano un qualcosa di astratto. Forse il team di Woking voleva assicurarsi prima di tutto di portare a casa il titolo Costruttori (quello economicamente più interessante), resta il fatto che i suoi due alfieri, quando si sono ritrovati nelle vicinanze, o si sono toccati, o ci sono andati vicini, o sono stati consigliati di desistere (Piastri soprattutto). E il loro rapporto sembra molto meno disteso di quello che sembra o si vuole far sembrare.
Da qui alla fine dell’anno, quindi, dovrà arrivare il momento nei quali i due dovranno necessariamente lottare: fino ad ora abbiamo assistito a lamentele via radio, posizioni riconsegnate, richieste di non lottare e poco altro per due piloti in lotta ognuno per il proprio primo titolo iridato, in un mondiale offuscato da una patina di cotone che vorrebbe rendere l’immagine di un’armonia che, di fatto, sembra non esserci.
Da qui alla fine dell’anno, per Norris e Piastri, ci sarà comunque una preoccupazione in più. Non dovranno solo guardarsi le spalle tra loro, ma anche essere coscienti che Verstappen e Red Bull saranno pronti ad approfittare di qualsiasi frittata. La crescita nelle ultime gare è stata chiara e a Milton Keynes sono molto scaltri ed esperti in termini di strategie.
Come dire: Papaya Rules ok, ma ora non è più tempo di scherzare.
Immagine di copertina: Media McLaren
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