Il monegasco ha vissuto l’ennesimo fine settimana travagliato e non ha nascosto la sua frustrazione per una stagione decisamente al di sotto delle aspettative
Cambia la pista, cambiano le condizioni, ma la situazione resta, drammaticamente, la stessa. Nonostante le attese che circondavano il weekend del GP di Singapore 2025, nemmeno a Marina Bay la Ferrari è riuscita nell’intento di lottare per le posizioni di vertice, che si sono dimostrate decisamente al di fuori della propria portata. La Rossa, ormai è diventato quasi superfluo sottolinearlo, ha deluso di nuovo, e le scarse prestazioni della SF-25 sembrano aver esaurito anche la pazienza di Charles Leclerc.
Il monegasco, che a Singapore ha siglato due Pole Position e conquistato altrettanti podi, si è sempre detto amante dei circuiti cittadini e sperava che quello asiatico potesse essere un fine settimana più felice rispetto all’ultimo in Azerbaijan. Per sua sfortuna, questo non è accaduto e la frustrazione per una situazione che sembra tutto fuorché vicina anche al più piccolo miglioramento è ormai difficile da nascondere. Emblematiche sono state le parole del #16 relative agli ultimi sei appuntamenti stagionali, nei quali il classe 1997 non si aspetta di competere per nulla di importante. Frasi del genere, pronunciate da chi, per anni, si è fatto portatore di una filosofia sempre improntata all’attacco e alla conquista della vittoria, anche nelle circostanze più proibitive, hanno un peso specifico che non può essere sottovalutato.
Leclerc, dopo una prima sessione di libere tutto sommato incoraggiante, non ha più ritrovato le stesse sensazioni al volante per il resto del weekend, rimediando un settimo posto in qualifica e un sesto in gara, senza mai competere realmente con i colleghi davanti a lui. Stavolta, a differenza del recente passato, Charles non ha represso le proprie sensazioni e ha esternato tutto il suo disappunto specialmente la domenica, dopo aver subito il sorpasso da parte di Andrea Kimi Antonelli. In un team radio al veleno, il nativo di Montecarlo ha esortato la sua squadra a “non lamentarsi nemmeno”, per via del continuo lift and coast richiestogli fin dalle prime battute di gara dal suo ingegnere di pista, Bryan Bozzi.
Queste parole, prese da sole, potrebbero quasi sembrare prive di un senso logico. Un significato importante, e soprattutto preoccupante per i vertici della Ferrari, lo assumono quando si vanno a leggere le notizie che sembrano trapelare dall’ambiente rosso. Le ultime indiscrezioni a riguardo parlerebbero di un rapporto decisamente incrinato tra Leclerc e alcuni membri del team, ai quali era probabilmente rivolto il messaggio radio della domenica. Che ci sia davvero qualcuno che, a Maranello, ha esposto il proprio disappunto per gli atteggiamenti assunti da Charles nel corso di questa stagione non ci è dato saperlo con certezza, ma un’interpretazione simile renderebbe le sue parole decisamente più calzanti con il contesto nel quale sono state pronunciate.
Il discorso, poi, si allarga ulteriormente. Leclerc è prossimo al compimento dei 28 anni di età, è lontano dall’essere il giovane prodigio sul quale si basavano sogni e speranze del futuro e non può essere certo trattato come l’ultimo arrivato. Dal suo approdo in rosso, Charles ha sempre dimostrato una devozione alla causa Ferrari davvero ammirevole, alle volte quasi estrema per quanto cieca fosse la fiducia riposta nella sua squadra, e, da diversi anni, rappresenta il punto fermo della Scuderia, aggrappata da diverse stagioni alle sue magie e ai suoi colpi da fuoriclasse.
Perché di questo è lecito parlare, di un pilota che ha più volte evidenziato capacità tutt’altro che comuni al volante e in grado di competere sempre per gli obiettivi più alti, quando gli è stato possibile. L’esordio esplosivo con il Cavallino nel 2019, le acrobazie al volante della deludente SF1000, l’inizio di stagione del 2022 e la seconda parte dell’ultimo campionato ci dicono che Leclerc ha sempre avuto la stoffa per essere un campione. Come tutti i piloti, ha dovuto imparare, sbagliare, accettare le critiche e migliorare. Ma pensare che, ad oggi, si potrebbero trovare molte alternative migliori è irrealistico.
Perdere Charles, per la Ferrari, sarebbe un colpo durissimo. Al contrario, per il monegasco, lasciare Maranello sta diventando sempre di più una strada percorribile. Il 2025 è ormai andato e il prossimo anno rappresenta un’incognita enorme. Se anche la prossima monoposto della Rossa dovesse rivelarsi un fiasco, è probabile pensare che Leclerc possa andare a cercare fortuna altrove. Sarebbe difficile non comprenderlo, dopo tutto ciò che ha dato alla Scuderia tra prestazioni in pista e parole al miele in ogni intervista.
Di certo, dalle ultime uscite, si evince come il #16 sia decisamente giunto al limite della propria pazienza. Per anni ha atteso una vettura in grado di competere con i suoi rivali dall’inizio alla fine della stagione, dovendo digerire bocconi amari uno dopo l’altro, da ultimo quello dell’ingaggio di un sette volte Campione del Mondo come Hamilton, tutto fuorché un suo possibile scudiero, all’interno della squadra di cui il classe 1997 doveva essere l’indiscusso capitano. Quanto il rapporto Leclerc-Ferrari possa ulteriormente incrinarsi, lo scopriremo nelle restanti tappe stagionali. Sta di fatto che il futuro di Charles, dopo 7 lunghi anni in rosso, non è mai apparso così lontano da Maranello.
Immagine di copertina: Media Ferrari
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