Segue l’anteprima Brembo del GP Singapore 2023 di F1
L’ultima gara estiva della Formula 1 ha come teatro Singapore, prima di tre tappe asiatiche di fila. Il GP Singapore è uno dei pochi in calendario in cui Max Verstappen non ha mai conquistato la vittoria, nonostante ci abbia corso 6 volte. Secondo i tecnici Brembo il Marina Bay Street Circuit rientra nella categoria dei circuiti altamente impegnativi per i freni.
In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 4 complice il ritmo serrato, come testimonia la media oraria sul giro vicino ai 190 km/h in caso di asfalto asciutto e la mancanza di adeguati spazi per il raffreddamento, in quanto il rettilineo più lungo misura appena 832 metri.
Record di frenate e carico sul pedale
Rispetto al Circuit de Monaco che misura appena 3.337 metri, il Marina Bay Street Circuit è più lungo di 1,7 km eppure il numero delle frenate per giro non è così differente: sono 12 nel Principato di Monaco, così come a Baku e a Suzuka, ma il record spetta a Singapore con 15.
Dalla partenza alla bandiera a scacchi del GP Singapore ciascun pilota esercita un carico totale sul pedale del freno di quasi 105 tonnellate e mezza, il doppio di Suzuka nonché il primato stagionale. D’altro canto in 9 frenate si superano i 100 kg con decelerazioni di almeno 3,4 g per ciascuna di queste staccate: valori importanti che richiedono una resistenza e una muscolatura non comuni.
Meno 200 km/h in 96 metri
Delle 15 frenate del Marina Bay Street Circuit 4 sono classificate dai tecnici Brembo come impegnative per i freni, 5 sono di media difficoltà e le altre 6 sono light.
La frenata più impegnativa è alla curva 14: le monoposto passano da 289 a 90 km/h in 2,28 secondi in cui percorrono appena 96 metri.
In questo punto i piloti sono soggetti ad una decelerazione di 4,8 g ed esercitano un carico di 153 kg sul pedale del freno.
E nei videogiochi?
Affrontare nel modo migliore la curva 14 del GP Singapore non è così scontato perché l’assenza del sole, i lampioni e il grattacielo di fronte moltiplicano le luci.
Per fortuna sul lato sinistro, sui paletti, sono posti gli indicatori di distanza. Si supera quello dei 150 metri e ci si prepara a dar fondo a tutta la potenza frenante ai 100 metri, scalando fino alla seconda marcia.
Chi dovesse arrivar lungo può comunque beneficiare della via di fuga.
Fonte immagini e testi: Brembo
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