F1 | GP San Paolo 2022, Statistiche: Magnussen fa sognare la Haas, Russell il primo a far suonare “God Save the King”

F1GP San PaoloGran Premi
Tempo di lettura: 12 minuti
di Marco Colletta @MarcoColletta
14 Novembre 2022 - 17:00
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Un weekend memorabile quello della F1 a São Paulo, tra la prima pole di Kevin Magnussen e la Haas e la prima affermazione di George Russell. Gerarchie stravolte e numeri riscritti nel 50° anno della categoria in Brasile.

Nel 1972 la F1 approdava in Brasile per la prima volta. Ai tempi si trattava di un round non valido per il campionato, diventato poi parte integrante del campionato solo a partire dalla stagione successiva. Mezzo secolo dopo la massima categoria del motorsport assiste a uno dei fine settimana più unici della propria storia con tante prime volte che hanno accompagnato team e piloti da venerdì in qualifica fino alla bandiera a scacchi di domenica.

QUALIFICHE

Venerdì insolito non solo per la presenza delle qualifiche – come ormai d’abitudine quando si disputa la Sprint Qualifying -, ma anche per il risultato che ha visto la prima pole position in carriera per Kevin Magnussen che è diventato il 106° pilota a ottenerne una in F1. La Danimarca è diventata invece la 24esima nazione a conquistare il primo posto in qualifica.

Il danese è il quarto pilota a registrare la prima pole nel corso di questa stagione, dopo Sergio Pérez, Carlos Sainz e George Russell. L’ultima volta che la F1 ha visto quattro nuovi poleman nello stesso anno è stato nel 1979 con Jean-Pierre Jabouille, Gilles Villeneuve, Alan Jones e René Arnoux.

Magnussen è solo il quarto pilota a ottenere la propria prima pole in Brasile. Prima di lui ci riuscirono solo Ronnie Peterson nel 1973, James Hunt nel 1976 e Nico Hulkenberg nel 2010. Il portacolori di Haas ha inoltre dovuto attendere 141 GP prima di registrare il miglior tempo in qualifica, infilandosi al terzo posto, dietro solo a Sainz con 151 e Pérez con 216.

Questa è stata la prima pole ad essere segnata dal pilota con la macchina #20 dal GP di Germania 1977. Ai tempi la ottenne Jody Scheckter al volante della Wolf. Per questo numero è l’undicesima pole in F1.

Con Magnussen salgono inoltre a sei i piloti con almeno una pole nel 2022 e non se ne vedevano così tanti dal 2012, quando furono addirittura 7. Sono sei anche le nazioni con una pole quest’anno; l’ultimo precedente risale al 2009.

Prima pole position anche per la Haas che è diventato il 41° team a conquistarne una in F1. Con questo risultato, ora tutti i team in griglia ne vantano almeno una nella propria storia, comprendendo anche quelle che sono state le proprietà passate (vedi Toro Rosso per AlphaTauri e Jordan-Force India-Racing Point per Aston Martin).

Questa è la prima pole ad essere ottenuta da una squadra statunitense dal GP di Gran Bretagna 1975 quando a segnarla fu Tom Pryce sulla Shadow-Ford. Quella della Haas è invece la seconda pole registrata da un motore Ferrari non montato su una vettura di Maranello. L’unico precedente risaliva al GP d’Italia 2008 con il primo tempo di Sebastian Vettel sulla Toro Rosso.

La Haas ha anche battuto il record di maggior numero di GP disputati prima di ottenere la prima pole position: 143. Il precedente primato apparteneva alla BAR dal 2004 con 87 gare.

L’ultima volta in cui sia un team che un costruttore hanno ottenuto la propria prima pole position è stato con Lance Stroll su Racing Point al GP di Turchia 2020. Se invece consideriamo la prima pole assoluta per un team (senza contare quelle delle precedenti proprietà, ma con stessa base), allora l’ultima è di Sebastian Vettel su Toro Rosso al GP d’Italia 2008 (prima pole per un team di Faenza, Minardi non ne ottenne mai una).

L’ultima volta in cui un piloa ha ottenuto la pole position e il suo compagno di squadra l’ultimo posto in qualifica è stato al GP di Monaco 2018 con il primo tempo di Daniel Ricciardo su Red Bull e con Max Verstappen in fondo senza un riferimento cronometrico a causa dell’incidente nelle FP3.

Il precedente più vicino che invece vede due piloti dello stesso costruttore – ma team differenti -, con primo e ultimo tempo segnato, risale al GP del Canada 1969 con la pole di Jacky Ickx su Brabham e lo svizzero Silvio Moser in ventesima piazza.

Considerano invece due piloti appartenenti allo stesso team, bisogna allontanarsi fino al GP di Germania 1966 con la pole di Jim Clark sulla Lotus e l’ultimo tempo del tedesco Gerhard Mitter, che però partecipava con una vettura di classe F2.

Quella di Haas con Magnussen e Schumacher è dunque una prima volta assoluta se prendiamo in considerazione il fatto che i due appartengono corrono con lo stesso costruttore, nello stesso team, con lo stesso modello di vettura.

Ad esclusione del GP del Canada di quest’anno, in cui ha dovuto scontare una penalità per la sostituzione del motore, Charles Leclerc non otteneva una posizione così bassa in qualifica (10° posto) dal GP del Qatar dello scorso anno quando è rimasto escluso dal Q3, fermandosi in tredicesima piazza.

Prima volta anche per Esteban Ocon e Lance Stroll che hanno ottenuto rispettivamente la prima qualificazione in Q3 e in Q2 sul circuito di Interlagos.

Con il 17° e il 18° riferimento cronometrico, Valtteri Bottas e Zhou Guanyu hanno ottenuto il peggior piazzamento in qualifica per l’Alfa Romeo dal 1980 quando Bruno Giacomelli e Patrick Depailler non andarono oltre il 17° e 21° tempo rispettivamente.

Senza penalità altrui, il 16° posto in qualifica di Nicholas Latifi è il suo secondo miglior risultato della stagione. In prima posizione resta il 10° tempo e conseguente accesso in Q3 registrato al GP di Gran Bretagna.

F1 2022 - Brasile - Massa e Magnussen, Haas
Felipe Massa consegna a Kevin Magnussen (Haas) il ruotino Pirelli dedicato ai poleman – Copyright: Haas F1 Team Media

SPRINT QUALIFYING

Sabato pomeriggio si è disputata la sesta Sprint Qualifying della storia, la terza di questa stagione, la quale ha visto la prima affermazione di George Russell, terzo pilota ad ottenerla nella breve storia di questo format.

Mercedes è il primo team a imporsi nella gara di 100 km con due differenti piloti, infatti gli altri due successi li aveva ottenuti entrambi Valtteri Bottas nel 2021. Il costruttore tedesco ora è tornato a tre vittorie nella Sprint come la Red Bull.

L’inglese ha dunque ottenuto la seconda partenza dalla prima posizione in gara, dopo la pole position conquistata nel GP d’Ungheria.

È il secondo anno consecutivo che la Mercedes vince la Sprint Qualifying di São Paulo senza partire dalla prima posizione.

Secondo podio consecutivo invece per Carlos Sainz, il quale ha chiuso la gara in seconda posizione, dopo aver archiviato il terzo gradino del podio a Spielberg. Si interrompe invece a due il numero di Sprint consecutive a podio per il suo compagno di squadra Charles Leclerc.

Terzo posto per Lewis Hamilton che ritrova il podio in una Sprint Qualifying per la prima volta dal secondo piazzamento ottenuto nella gara inaugurale a Silverstone nel 2021.

Con la penalità in griglia di Carlos Sainz, il 7 volte campione del mondo è stato promosso al secondo posto in griglia, con la Mercedes che si è così ritrovata a monopolizzare la prima fila per la prima volta dal GP d’Arabia Saudita dello scorso anno. Hamilton ha invece ritrovato la prima fila ad un anno dalla gara di Abu Dhabi della passata stagione.

Quarto posto per Max Verstappen che per la prima volta dall’introduzione della Sprint non è riuscito a conquistare uno dei primi tre posti in classifica. Questa è anche la prima volta in cui la Red Bull manca il podio della gara del sabato.

Con il doppio podio di Mercedes e lo zero segnato da Red Bull, ora i due team sono a pari merito per numero di Top3 nella Sprint Qualifying con 6 piazzamenti a testa, mentre la Ferrari insegue a una lunghezza di distanza.

Il pilota che vanta il maggior numero di posizioni guadagnate è Mick Schumacher con +8, essendo il tedesco risalito dall’ultima posizione fino alla dodicesima. Tra gli altri che si sono migliorati troviamo Hamilton con +5, Pérez, Leclerc, Vettel, Zhou, Bottas e Tsunoda con +4, Sainz e Ricciardo con +3, Russell e Gasly con +2.

I piloti che hanno perso più posizioni sono i due dell’Alpine con un -11 ciascuno. Nessuno ne aveva mai cedute così tante in una Sprint Qualifying in cui ha tagliato il traguardo. Tra gli altri che sono arretrati figurano anche Magnussen con -7, Norris e Latifi con -3, Verstappen con -2 e Stroll con -1.

Alexander Albon è il sesto pilota ad archiviare almeno un ritiro nel corso della Sprint Qualifying.

F1 2022 - Brasile - Russell e Hamilton, Mercedes
George Russell e Lewis Hamilton, 1° e 3° nella Sprint Qualifying di sabato e autori della doppietta Mercedes di domenica – Copyright: Mercedes F1 Media Area – LAT Images

GARA

Il giorno tanto atteso da ogni pilota di F1 è arrivato per George Russell che ieri ha conquistato la sua prima vittoria nella categoria, diventando il 113° ad ottenerne. È il ventesimo pilota inglese a vincere, mentre è il sesto ad arrivare primo al volante di una Mercedes dopo Juan Manuel Fangio, Stirling Moss, Nico Rosberg, Lewis Hamilton e Valtteri Bottas.

Russell è il primo pilota nella storia della F1 a far suonare “God Save the King”. Le precedenti 307 del Regno Unito erano infatti giunte tutte durante il regno di Elisabetta II – la prima di Mike Hawthorn arrivò nel 1953, con la regina ormai in carica da più di un anno. Questo è dunque il primo successo sotto la corona di Carlo III.

La prima vittoria di George Russell è arrivata al suo 81° GP, come avvenuto per il pilota che lo ha preceduto: Valtteri Bottas. Insieme a loro anche Eddie Irvine dovette aspettare così tanto prima di chiudere primo sotto la bandiera a scacchi.

Quello del pilota Mercedes è il primo successo per un pilota inglese che non sia Lewis Hamilton dal trionfo di Jenson Button nel GP del Brasile di dieci anni fa.

George Russell è il quarto pilota a ottenere il suo primo successo in carriera in Brasile; prima di lui ci riuscirono Carlos Pace nel 1975, René Arnoux nel 1980 e Giancarlo Fisichella nel 2003. È anche il quarto pilota a conquistare la prima affermazione in F1 guidando per la Mercedes: a precederlo ci sono stati Stirling Moss nel 1955, Nico Rosberg nel 2012 e Valtteri Bottas nel 2017.

Per la quarta volta nella storia, la Mercedes ha vinto la gara con il pilota che è partito dalla prima casella della griglia, dopo aver monopolizzato la prima fila. Ci era già riuscita nel 2014 e 2015 con Nico Rosberg e l’anno successivo con Lewis Hamilton.

Questa è stata solo la seconda volta in cui il vincitore della Sprint Qualifying ha ottenuto anche il successo nella gara principale. L’unico precedente era quello di Max Verstappen a Imola a inizio stagione.

Era dal GP della Malesia 2003 che due piloti differenti non ottenevano rispettivamente la prima pole position e la prima vittoria in carriera. Questa volta è toccato a Magnussen e Russell, ai tempi furono Alonso (Renault) e Raikkonen (McLaren) a prendere le due parti. È solo l’ottava volta che accade nella storia della F1 e le altre sei risalgono tutte tra gli Anni Sessanta e Settanta.

Il numero 63 è il 45° ad ottenere un successo in F1. L’ultimo ad entrare in classifica è stato il #55 di Carlos Sainz qualche mese fa in Gran Bretagna.

Seconda posizione per Lewis Hamilton che ha riportato la Mercedes a ottenere una doppietta per la prima volta dal GP dell’Emilia-Romagna del 2020. È il 59° 1-2 per il team tedesco.

La leadership della corsa è stata divisa esclusivamente dai piloti della Mercedes e non accadeva dal GP del Qatar del 2021, quando Lewis Hamilton ha comandato tutti i giri della gara. È invece la prima volta dal GP d’Australia di quest’anno che la Red Bull non ha terminato nemmeno un giro davanti a tutti.

Mercedes, come motorista, ha inoltre raggiunto quota 350 GP con almeno un giro in testa alla gara. Davanti c’è solo la Ferrari con 486.

Terza posizione proprio per la Rossa con Carlos Sainz che ha portato a casa il suo quindicesimo podio in F1. Insieme a Monaco, Interlagos è il circuito su cui ha ottenuto più Top3: due. Il Brasile è inoltre il primo paese in cui l’iberico ha archiviato almeno un podio con due differenti team: McLaren nel 2020 e Ferrari nel 2022. Con questo podio, il team di Maranello ha eguagliato i 32 ottenuti in Brasile dalla squadra di Woking.

Il quarto posto è il miglior piazzamento di Charles Leclerc in Brasile. Prima di ieri, infatti, aveva ottenuto solo una quinta piazza nel 2021 e una settima nel 2017 con l’Alfa Romeo. Per il monegasco, questa è stata l’ottantesima gara al volante della Ferrari, la quale lo porta all’ottavo posto a pari merito con Michele Alboreto.

Per Ferrari si tratta del miglior weekend in Brasile – a livello di punti conquistati in gara – dal 2017, quando ottenne il successo con Sebastian Vettel e il terzo posto con Kimi Raikkonen.

Quinta posizione per Fernando Alonso che ha conquistato il suo miglior risultato a Interlagos dal terzo posto registrato nel 2013 al volante della Rossa.

Il GP di São Paulo è stato invece il peggiore per la Red Bull nel corso di questa stagione, dopo quello inaugurale in Bahrain. La squadra austriaca ha interrotto a 19 il numero di gare consecutive a podio e a 9 quello dei successi di fila. Per Verstappen, il sesto posto è il suo secondo peggior risultato in Brasile dopo il nono conquistato con la Toro Rosso nel 2015.

Con la decima piazza, Lance Stroll ha mosso per la prima volta la propria classifica in Brasile. Prima di quest’anno non era mai andato oltre il sedicesimo posto ottenuto nella stagione d’esordio con la Williams. Per il compagno di squadra Sebastian Vettel, giunto alle sue spalle, questa è stata la terza gara consecutiva a Interlagos chiusa fuori dalla zona punti.

Doppio ritiro per la McLaren che aveva sempre tagliato il traguardo con almeno una delle due vetture negli ultimi tre anni. L’ultima volta in cui nessuno dei due piloti è passato sotto la bandiera a scacchi è stato al GP del Belgio 2019, con Lando Norris che si è fermato a un giro dalla fine ed è stato dunque classificato.

L’ultimo precedente in cui nessuna delle due vetture di Woking è stata classificata risale invece al GP di Monaco del 2017, con Jenson Button – alla sua ultima gara in carriera, quando ha sostituito Fernando Alonso impegnato nella sua prima Indy 500 – ritirato al giro 57 e Stoffel Vandoorne che ha chiuso anticipatamente la gara al giro 66.

Daniel Ricciardo non ha nemmeno terminato il primo giro, ma con la sua partenza ha permesso all’Australia di diventare il sesto paese a tagliare il traguardo dei 700 GP disputati in F1. Ne contano di più solo Regno Unito, Francia, Germania, Italia e Brasile.

Ritiro al primo giro anche per Kevin Magnussen che ha raggiunto quota 100 GP con la Haas. È il primo a tagliare questo traguardo con il team americano; tre gare fa aveva superato il suo ex compagno di squadra Romain Grosjean come pilota con più gare al volante della Haas.

Immagine di copertina: Haas F1 Team Media

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