F1 | GP San Paolo 2022, analisi incidente Verstappen – Hamilton: nessuno dei due vuole mollare, ma le linee guida FIA di marzo inchiodano i commissari sulla penalità

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di Alessandro Secchi @alexsecchi83
14 Novembre 2022 - 17:30
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Il secondo duello tra Verstappen e Hamilton dopo quello di Austin finisce con un contatto. Vediamo com’è andata

Se c’è una cosa sicura è che tra Max Verstappen e Lewis Hamilton difficilmente un duello finisce senza un contatto. Dopo un anno fondamentalmente tranquillo per l’olandese, nonostante molte battaglie al limite con Charles Leclerc ed anche con George Russell, la seconda occasione di incrociare le traiettorie col sette volte campione del mondo termina prevedibilmente in uno scontro, nel quale l’olandese ci lascia un’ala anteriore, un pit aggiuntivo, cinque secondi e due punti di penalità.

Andiamo quindi a rivedere l’ennesimo episodio controverso di una rivalità sopita solo per le mancanze (fino a poche gare fa) della Mercedes.

Per comodità le immagini sono divise a 1/3 e 2/3 perché servirà tutta la visibilità dell’onboard di Verstappen.

Siamo alla ripartenza dopo il primo periodo di Safety Car, necessario per rimuovere le monoposto di Daniel Ricciardo e Kevin Magnussen dopo l’incidente del primo giro. Russell scatta benissimo mentre Hamilton presta il fianco a Verstappen, che punta l’esterno di curva 1.

L’olandese supera inizialmente la Mercedes all’esterno, cercando di portarsi davanti prima dell’ingresso della curva.

In ingresso la Red Bull è ancora davanti, ma dovrà girare più larga essendo appunto all’esterno.

Come succede spesso alla S di Senna, chi tenta l’affondo largo all’ingresso di curva 1 poi perde parzialmente direzionalità. È quello che succede a Verstappen, il quale vede Hamilton rimettersi davanti a lui con mezza macchina.

Pur contando sulla traiettoria interna, Hamilton non torna mai completamente davanti alla Red Bull che, prima del cambio di direzione di curva 2, è ancora affiancata per metà e completamente dentro i limiti della pista.

In questo momento Verstappen è a volante dritto in attesa di prendere la corda di curva 2, ma quello che bisogna guardare è Hamilton. Lewis sta chiaramente guardando la Red Bull dallo specchietto destro ed è già più interno rispetto alla linea ideale, che sta seguendo ad esempio Russell di fronte a lui. In ogni caso, fino a qui Verstappen ha a disposizione la famosa “macchina di spazio”. Ma, soprattutto, si trova a 3/4 rispetto alla Mercedes.

Qualche metro più avanti Verstappen inizia ad impostare curva 2 quasi completamente affiancato alla Mercedes, salendo sul cordolo interno con la ruota anteriore destra. Lewis, come si vede dal suo onboard, imposta a sua volta l’ingresso con più angolo sterzo rispetto alla Red Bull, quasi come per riallineare la traiettoria rispetto a Russell di fronte a lui. Ben cosciente, però, di avere l’altra monoposto al suo interno.

A questo punto i due sono vicinissimi. Verstappen è ancora più interno rispetto al frame precedente, ma ancora all’interno dei limiti della pista. Entrambi stanno dando ancora più angolo sterzo, ma la Mercedes tra le due macchine è quella più direzionata verso la corda avendo preso la curva dall’esterno. Tra la W13 e il limite della pista, definito dalla linea bianca, ci sono non più di 70/80 centimetri. Di fatto, in queste condizioni, il contatto è inevitabile.

Il contatto infatti arriva. Contrariamente a quanto suggerito nelle fasi immediatamente successive al contatto va segnalata una sequenza diversa degli eventi. La Red Bull non colpisce la Mercedes dopo essere salita sul cordolo giallo più interno e rialzato (che ne avrebbe sbilanciato il comportamento) ma come conseguenza del contatto. Il replay mostra prima il contatto tra le due ruote anteriori e poi la RB18 che sale sul cordolo rialzato.

A questo punto la frittata è fatta: con Verstappen che continua a girare verso destra, la Mercedes invece cambia la sua traiettoria mettendosi in parallelo alla Red Bull, segno che delle due vetture quella che stava sterzando di più per chiudere era la W13.

Hamilton perde il copricerchio sulla ruota anteriore destra (il che, nota ironica, non è proprio un male vista la discutibile estetica di questo elemento) ma può continuare la sua gara, mentre Verstappen danneggia l’ala anteriore ed è costretto a tornare ai box per cambiare il muso della RB18.

I fattori da considerare

Nel rapporto dei commissari si legge quanto segue: “I commissari hanno determinato che Verstappen ha provato a passare Hamilton all’esterno di curva 1. Non è riuscito a completare il sorpasso ed il suo eccesso di velocità ha compromesso il suo ingresso in curva 2, dove è entrato in contatto con Hamilton. Sebbene i commissari riconoscano che Hamilton avrebbe potuto lasciare più spazio alla corda di curva 2, ritengono che Verstappen sia maggiormente colpevole”. Da qui la penalità di cinque secondi e i 2 punti sulla patente per il campione del mondo in carica.

Per valutare se la decisione dei commissari può essere ritenuta corretta, vale la pena condividere le linee guida in materia di sorpassi pubblicate dalla FIA il 19 marzo 2022, ovvero all’inizio del mondiale. Sebbene sia chiarito che queste indicazioni intendono assistere gli stewards più che essere “legge”, definiscono molto bene il comportamento che devono avere i piloti.

Riguardo i sorpassi all’interno di una curva, le linee guida recitano: “Affinché una macchina che sta per essere superata debba lasciare sufficientemente spazio ad una in fase di sorpasso, quest’ultima deve avere una porzione significativa affiancata e la manovra di sorpasso deve essere effettuata in modo sicuro e controllato, permettendo alla vettura superata di restare all’interno dei limiti della pista”.

Il documento prosegue: “Nella considerazione di ‘porzione significativa’ per un sorpasso all’interno di una curva, tra i vari fattori considerati nell’esercizio della loro discrezione i commissari valuteranno se la macchina in fase di sorpasso ha le ruote anteriori affiancate all’altra macchina entro e non oltre l’apice della curva”.

Per completezza ricordiamo l’articolo 2 B, capitolo V, appendice L del Codice Sportivo Internazionale, il quale definisce che tornando in traiettoria dopo aver difeso una posizione, una vettura in difesa deve lasciare uno spazio di una macchina tra sé e i limiti della pista (in tal caso le linea bianca) in approccio ad una curva.

Altri episodi

Nel GP di San Paolo c’è stato un altro episodio simile a quello tra Verstappen e Hamilton, che ha coinvolto Mick Schumacher e Pierre Gasly all’inizio del 66° passaggio, con due differenze: rispetto a Verstappen il francese dell’AlphaTauri ha tentato l’affondo in curva 1 all’interno sulla Haas, come si vede dal frame qui sopra.

Gasly è poi andato lungo permettendo a Schumacher l’incrocio di traiettoria. A questo punto i due si sono trovati affiancati come Verstappen e Hamilton, ma l’esito della manovra è stato diverso.

Anche se di poco, il tedesco della Haas ha infatti lasciato più spazio rispetto a Hamilton, il che non ha evitato comunque un leggero contatto tra le due monoposto ma con conseguenze decisamente minori rispetto al caso principale.

Andando indietro di 10 anni troviamo un altro caso tra due personaggi illustri, Michael Schumacher con la Mercedes all’ultima gara della sua carriera e Kimi Raikkonen, al volante della Lotus

Questo caso è molto simile più simile a quello tra Hamilton e Verstappen rispetto a quello tra il figlio di Michael e Gasly, con Kimi che tenta l’affondo all’esterno di curva 1 per prendersi poi il favore di traiettoria nella 2.

Molto simile è anche la vicinanza di Raikkonen al limite destro della pista rispetto a Verstappen.

Quello che cambia, però, è l’atteggiamento di Schumacher, che allarga la traiettoria andando anche sull’umido, conscio della presenza del finlandese all’interno, concedendogli lo spazio necessario ad affrontare la curva.

Dal parallelo la differenza di traiettoria di Hamilton con Schumacher è netta, al di là delle differenze di larghezza delle monoposto che nel 2012 era fissata a 1.80 metri contro i 2.00 di adesso.

Il caso Ocon del 2018

Un altro episodio chiamato in causa è quello costato la vittoria a Verstappen nel 2018, con la collisione tra lui ed Esteban Ocon sempre in curva 2.

verstappen

La differenza fondamentale rispetto a ieri sta nel fatto che il francese, allora al volante della Force India, era doppiato e non stava lottando per la posizione, ma cercando di sdoppiarsi. Verstappen, tra curva 1 e 2, non accenna nemmeno una difesa sapendo di non essere in lotta diretta dopo il primo tentativo all’esterno di Ocon. Nel secondo screen del parallelo potete invece vedere la Mercedes ben più presente nell’inquadratura.

Quando l’olandese imposta curva 2 ed è già dentro la corda sente il colpo, che arriva più avanti rispetto a quello tra Lewis e Max e tra anteriore sinistra della Force India e posteriore destra della Red Bull, quindi non in parallelo o quasi. Al tempo il francese fu penalizzato con uno Stop & Go di 10 secondi e i due vennero quasi alle mani al termine della corsa. Se fossero stati in lotta diretta per la posizione, l’olandese avrebbe dovuto avere delle responsabilità per non aver controllato maggiormente la posizione dell’altra vettura.

Valutazioni

Se ci dovessimo limitare al Codice Sportivo Internazionale la difesa di Hamilton in curva 1, a seguito della quale avrebbe dovuto lasciare una vettura di spazio, potrebbe essere probabilmente interpretabile. L’inglese accompagna Verstappen verso l’esterno di curva 1 per limitargli lo spazio di ingresso in curva 2, ma non di certo in modo esagerato, quanto “furbo”.

Ciò che invece pesa e in modo ingente sulla valutazione dei commissari sono le linee guida pubblicate a marzo dalla Federazione, in risposta ad una esplicita richiesta dei piloti al fine di capire come questi episodi sarebbero stati valutati in futuro. Il tutto come logica conseguenza dei vari contatti del 2021 proprio tra Hamilton e Verstappen e per definire un limite.

Le linee guida, come detto, lasciano comunque discrezionalità all’operato dei commissari, ma chiariscono nero su bianco come si devono comportare i piloti in diversi casi di sorpasso. E, confrontandole con il comunicato dei commissari, ci sono dei punti che sono evidentemente in contrasto con la valutazione dell’episodio di Interlagos.

Quello che colpisce di più è che sia stata comunque imposta una penalità nel momento in cui è stato riconosciuto che “Hamilton avrebbe potuto lasciare più spazio” all’ingresso di Curva 2. Ovvero, pur assegnando implicitamente all’inglese una percentuale di colpa nell’incidente, si è deciso comunque di penalizzare l’altro pilota invece di indicare un semplice Race Incident, l’opzione che avrebbe probabilmente accontentato tutti e che sarebbe stata più equa.

Un altro elemento che va a sfavore dell’inglese è che le linee guida indicano che, da quest’anno, chi sta per essere superato deve lasciare spazio se l’altra monoposto è affiancata almeno con le ruote anteriori. Le immagini chiariscono che Verstappen è affiancato con tre quarti di vettura, è all’interno dei limiti della pista almeno con due ruote (per essere considerato fuori deve esserlo con tutte e quattro) e soprattutto ha diritto di tentare un sorpasso indipendentemente dalla consecutività delle curve. Nel dopo gara, infatti, si è anche detto che non avendo concluso il sorpasso in curva 1 avrebbe dovuto desistere a prescindere, cosa tecnicamente non vera.

Gli altri episodi citati dimostrano che in curva 2 ad Interlagos con due monoposto affiancate è possibile passare se c’è “collaborazione” tra i piloti. Una collaborazione che tra Verstappen e Hamilton non c’è mai stata sin dall’inizio dell’anno scorso mentre, ad esempio, con Leclerc e Russell in questa stagione i duelli, pur serrati, non hanno portato a contatti e penalità.

Nel dopo gara Verstappen ha “certificato” questa mancanza di collaborazione con una dichiarazione chiara: “Ho provato all’esterno e ho capito subito che non mi avrebbe dato spazio. Quindi ci ho provato ma sapevo che ci saremmo toccati. A lui è costato la gara, a me cinque secondi. Non sarebbe cambiata comunque molto la mia gara perché eravamo troppo lenti”.

Se da un lato, quindi, l’olandese ha voluto forzare il sorpasso pur conscio di quelle che sarebbero potute essere le conseguenze, è anche vero che le linee guida pubblicate dalla stessa FIA, ad oggi, ne legittimano la manovra, essendo entro i limiti della pista ed affiancato all’altra monoposto. Tecnicamente, i commissari di Interlagos sono andati contro i dettami della Federazione e questo è l’ennesimo caso di incoerenza nella gestione dei regolamenti.

Concludendo, considerato che Verstappen e Hamilton di certo non cambieranno approccio se si dovessero trovare di nuovo l’uno contro l’altro, questo significa che la lunga lista di contatti tra loro due non è di certo finita con quello di ieri, a meno di una ramanzina preventiva da parte della Direzione Gara. Al tempo stesso, però, non si potrà continuare a chiudere gli occhi nei confronti di chi chiude la traiettoria senza lasciare spazio, delegittimando delle linee guida pubblicate proprio per porre fine a questi episodi. La coerenza di valutazione è il primo elemento a credibilità delle regole. Senza questa, salta tutto.

A questo punto vedremo come verrà valutato il prossimo contatto. Che, a queste condizioni, arriverà sicuramente.

A seguire il comunicato completo con le linee guida del mese di marzo.

Immagine: ANSA

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