F1 | GP Qatar 2025: McLaren, tutti gli errori (tra piloti e scuderia) che hanno portato il Mondiale ad Abu Dhabi

Autore: Simone Casadei
Pubblicato il 1 Dicembre 2025 - 11:30
Tempo di lettura: 5 minuti
F1 | GP Qatar 2025: McLaren, tutti gli errori (tra piloti e scuderia) che hanno portato il Mondiale ad Abu Dhabi
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Il team di Woking, comunque vada a finire, avrà molto da recriminarsi in questo campionato, vista la pesante mole di punti lasciati per strada

Alla fine, è andata proprio come chiunque non avrebbe mai potuto immaginare. Dopo 23 Gran Premi, suddivisi in un viaggio di nove mesi in quattro continenti, il Mondiale di F1 si deciderà all’ultima gara, quella di Abu Dhabi, in programma in questo fine settimana. Uno scenario che ha dell’incredibile e che, in grandissima parte, è dovuto ad un fattore in particolare. La McLaren, nonostante una monoposto dalle doti tecniche quasi ineguagliabili, non è infatti riuscita a chiudere la pratica nel GP del Qatar. Risulta dunque interessante andare ad esaminare l’operato che la squadra di Woking ha svolto nel corso dell’intera stagione, per scoprire quanto, dall’Australia in avanti, la possibilità di vincerlo con anticipo sia stata gettata alle ortiche.

Di punti sprecati, fin da Melbourne, i Campioni del Mondo Costruttori ne possono contare parecchi, tra sbagli imputabili ai piloti ma anche all’intera gestione della compagine britannica. Proprio all’Albert Park, all’esordio stagionale, Oscar Piastri ha visto svanire la possibilità di diventare il primo australiano a salire sul podio nella propria gara di casa, con un errore che, nonostante una buona dose di sfortuna in più rispetto al compagno Lando Norris, lo ha costretto ad una manovra disperata; la quale, alla fine, gli è valsa solo un nono posto. Considerata la probabile seconda posizione che l’idolo locale avrebbe potuto agguantare, sono già 16 i punti sciupati dal #81.

La Cina, seconda tappa stagionale, è stata sede del primo weekend Sprint dell’anno. A Shanghai, Norris ha commesso due errori da matita blu in ambedue le qualifiche, anche se la sbavatura che pesa maggiormente è quella del venerdì, dalla quale è scaturita la partenza dal sesto posto nella manche più corta. Nel corso del primo giro della gara breve, poi, un’altra distrazione gli ha fatto perdere ulteriori posizioni e l’ottavo posto è tutto ciò che il classe 1999 è riuscito a racimolare. Se teniamo in conto che Piastri, sfruttando il vistoso calo delle gomme di Max Verstappen nel finale, è riuscito agevolmente a conquistare la medaglia d’argento, è lecito immaginare che, quantomeno, Norris potesse agguantare un quarto posto e, dunque, 5 preziosissimi punti.

C’è poi stata la gara di Suzuka, nella quale la McLaren ha preferito non osare eccessivamente ed accontentarsi del secondo e terzo posto. In una fase della corsa, però, un eventuale scambio di posizione tra i due alfieri avrebbe forse consentito a Piastri di mettere più pressione a Verstappen. L’australiano, infatti, aveva mostrato un’ottima velocità durante il secondo stint, richiedendo più volte via radio, in maniera implicita, che Norris gli lasciasse strada per garantirgli almeno una possibilità nei confronti dell’olandese. Azzardando i calcoli, si può dire che una vittoria, e quindi altri 7 punti, fossero a portata della compagine di Woking.

Tra Bahrain e Arabia Saudita, poi, è stato Norris a sprecare altri risultati potenzialmente decisivi per il proprio campionato. Due qualifiche tutt’altro che brillanti, specialmente la seconda, conclusasi anzitempo per un suo errore, hanno fatto sì che l’inglese raggiungesse, rispettivamente, il terzo e il quarto posto nelle tappe asiatiche. Non è difficile ipotizzare che, con due fine settimana puliti, Lando potesse portare al proprio mulino altri 9 punti tra Sakhir e Jeddah. Il #4, successivamente, è tornato a perdere vistosamente terreno in Canada, dove lo scontro con Piastri gli è valso uno zero pesantissimo. Senza quel ritiro, dovuto, nuovamente, ad uno sbaglio del britannico, il quinto posto, e dunque ulteriori 10 punti, sarebbe stato possibile.

In estate, però, anche l’australiano ha cominciato a vacillare leggermente. L’abbaglio maggiore rimane Silverstone, quando Oscar ha rimediato una penalità a causa di un suo eccessivo rallentamento in regime di Safety Car. Il tempo perso ha fatto sì che fosse Norris a centrare il successo, mentre il nativo di Melbourne si è dovuto accontentare del secondo posto e, dunque, di sette punti in meno. Questi, comunque, risultano i meno rilevanti nel computo complessivo, visto che entrambi i piloti, in quell’occasione, hanno guadagnato terreno su Verstappen.

Scenario, quest’ultimo, che non si è ripetuto a Zandvoort. La rottura meccanica che ha colpito Norris ha fermato l’inglese dal conquistare i 18 preziosissimi punti del secondo posto, del quale il #4 era praticamente certo visto l’enorme vantaggio tecnico di cui la MCL39 poteva fregiarsi nei confronti della RB21 di Verstappen. È stata però la tappa successiva a quella olandese, a Monza, a sollevare le polemiche maggiori dell’intera stagione della McLaren. Lo scambio di posizione tra i piloti di Woking, che andò in quel caso a sfavorire Piastri, fu visto da molti come un torto nei confronti dell’australiano, saldamente al comando della classifica iridata ma obbligato a lasciare strada libera al compagno, bloccato per più tempo del previsto ai box da un errore durante la sua ultima sosta.

Con una gestione diversa, però, la squadra di Woking sarebbe andata, col senno di poi, a perdere terreno nei confronti di Verstappen, visto che, senza i tre punti in più conquistati da Norris in Brianza, ora l’inglese potrebbe vantarne soltanto nove sul Campione in carica. Si passa dunque all’Azerbaijan, appuntamento dal quale, dopo un inizio solidissimo, Piastri ha cominciato a subire un arresto dopo l’altro. Il ritiro rimediato a Baku ha impedito all’australiano di guadagnare, verosimilmente, almeno i 4 punti dell’ottavo posto, davanti alle Ferrari di Lewis Hamilton e Charles Leclerc. Le due successive Sprint Race, ad Austin e San Paolo, hanno poi visto il #81 registrare due ulteriori zeri, che sarebbero valsi, probabilmente, almeno 12 punti.

Negli ultimi due appuntamenti, però, il grosso, in negativo, lo ha fatto la stessa McLaren. Se, infatti, i piloti hanno racimolato il possibile (forse Norris ha lasciato un punto per strada nella Sprint qatariota, con un errore nelle qualifiche del venerdì che lo ha visto scattare terzo e non secondo per la gara del sabato), lo stesso non può dirsi della squadra Campione del Mondo. Tra un’errata valutazione dell’assetto a Las Vegas, che è costata la squalifica di entrambe le monoposto, e la follia strategica di Lusail, senza la quale, probabilmente, Piastri sarebbe risultato vincitore e Norris almeno sul podio, diventano ben 40 i punti sprecati tra i due deserti di Nevada e Manama.

Il conteggio finale, per quanto ipotetico possa essere, è abbastanza impressionante. Tra piloti e muretto, nel quale si includono strategie, affidabilità e gestione tecnica della monoposto, la McLaren ha perso un totale di ben 122 punti dall’inizio del campionato. Piastri, senza le sue 32 lunghezze lasciate per strada, avrebbe potuto presentarsi ad Abu Dhabi comodamente in testa al campionato. Norris, dal canto suo, si sarebbe potuto laureare facilmente campione senza i 25 punti persi per alcune lievi, ma allo stesso tempo importanti, sbavature.

Insomma, il Mondiale 2025, per un motivo o per un altro, verrà assegnato nella domenica di Abu Dhabi. Un finale mozzafiato, visto che, per la prima volta dal 2010, saranno ben tre i piloti a contendersi il titolo negli ultimi trecento chilometri della stagione. Se, però, uno di loro vi giunge dopo essersi gettato oltre le difficoltà del proprio mezzo, supportato in seguito da una squadra che ha saputo rialzare egregiamente la testa, per gli altri due questo arrivo in volata rappresenta, in parte, una sconfitta personale. Troppi gli errori, troppi i punti sprecati, il tutto con una macchina che, in estate, appariva inattaccabile. Lo stesso può però dirsi anche del team alle loro spalle, non sempre lucido nonostante abbia avuto a disposizione il miglior materiale tecnico da, forse, più di un quarto di secolo a questa parte.

Immagine di copertina: Media McLaren

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