Segue l’anteprima Brembo del GP Qatar 2025 di F1
A una settimana dal terzo round negli Stati Uniti, la Formula 1 approda nel Medio Oriente per gli ultimi due appuntamenti del campionato 2025. Nei prossimi giorni andrà in scena il GP del Qatar, giunto alla quarta edizione.
Il circuito, realizzato in un solo anno con un investimento di 58 milioni di dollari, è stato inaugurato nell’ottobre 2004 dalla MotoGP e, per accogliere la Formula 1, l’impianto è stato sottoposto a modifiche ai cordoli, all’ingresso della pit lane e alle barriere di sicurezza.
I dati del GP
Secondo gli ingegneri del gruppo Brembo, che collaborano direttamente con tutti i team di Formula 1, il Lusail International Circuit, lungo 5.419 metri, rientra nella categoria dei tracciati mediamente impegnativi per l’impianto frenante. Su una scala da 1 a 5 si è aggiudicato un indice di difficoltà pari a 3. Le frenate sono 7, per un totale di oltre 9 secondi complessivi al giro: una rientra nella categoria Hard, cinque nella Medium e una in quella Light. Nessuna richiede comunque l’ impiego dei freni per più di 1,8 secondi consecutivi.
La curva più dura
Così come per la MotoGP, anche per la Formula 1 il punto di frenata più severo del Lusail International Circuit è la curva 1: le monoposto vi arrivano a 310 km/h per poi scendere a 169 km/h in 1,59 secondi, percorrendo 99 metri. I piloti affrontano una decelerazione di 4,2 g, applicando un carico di 119 kg sul pedale del freno. La potenza frenante raggiunge i 2.102 kW.
16 anni dopo?
Con i 33 punti disponibili in Qatar, grazie anche all’ultima Sprint, il titolo Mondiale Piloti potrebbe essere assegnato questo fine settimana. Per trovare un campionato deciso al penultimo round, bisogna tornare al 2009, quando Jenson Button si laureò campione con la Brawn GP, dotata di impianto frenante Brembo. All’epoca i dischi in carbonio contavano solo 300 fori di ventilazione, le pastiglie misuravano 106×25 mm e le pinze utilizzate variavano a seconda del circuito affrontato. Specifiche lontane anni luce dagli standard attuali.
Mr. Brawn
Il successo della Brawn GP nel 2009 fu frutto di un progetto rivoluzionario imperniato sull’ormai celebre doppio diffusore, che assicurava un carico aerodinamico eccezionale. A completare l’opera, erano necessari i migliori freni in circolazione: Ross Brawn, il fondatore del team, scelse Brembo, forte delle esperienze precedenti in Formula 1. Con la Benetton aveva ottenuto 2 titoli Piloti e 1 Costruttori, con la Ferrari 5 titoli Piloti e 6 Costruttori. Freni che vincono non si cambiano.
Imbattuti
Sono 24 i GP disputati in Qatar tra auto e moto, e in tutti i casi a imporsi sono stati gli impianti Brembo. Un risultato tutt’altro che scontato, considerando le marcate differenze tra le componenti frenanti di Formula 1 e MotoGP. Le moto, ad esempio, utilizzano i freni per oltre 33 secondi al giro, con decelerazioni che non superano gli 1,5 g e un carico massimo sulla leva di 5,7 kg. Anche per queste caratteristiche, oltre che per la diversa dinamica garantita dalle due ruote, i piloti MotoGP riescono a fare maggiormente la differenza in frenata rispetto ai colleghi della Formula 1.
Fonte immagini e testi: Brembo
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