Segue l’analisi Pirelli delle qualifiche del GP Qatar 2024
Una giornata dai due volti oggi sul circuito di Lusail, in Qatar. La gara Sprint ha visto la doppietta della McLaren, con Lando Norris che ha ceduto volontariamente il successo al compagno di squadra Oscar Piastri proprio in prossimità della bandiera a scacchi, peraltro dopo averlo aiutato pressoché per tutta la durata della corsa rimanendo a distanza utile per usare il DRS per difendersi dalla Mercedes di George Russell, finito terzo.
La possibilità che hanno le squadre di lavorare fuori dal regime di parco chiuso fra la Sprint e le qualifiche ha dato a tutti la chance di modificare l’assetto e la configurazione delle vetture per migliorarne la prestazione. Ciò ha portato ad un rimescolamento dei rapporti di forza, con la Red Bull che è tornata alla ribalta. Ottavo nella Sprint, suo peggior piazzamento in assoluto nelle gare corte, Max Verstappen è riuscito a conquistare la pole position del Gran Premio di domani sera superando in extremis Russell per soli 55 millesimi di secondo: 1’20”520 per l’olandese, 1’20”575 per l’inglese. La coppia della McLaren dovrà accontentarsi della seconda fila, con Norris davanti a Piastri, comunque davanti ai rivali principali nella corsa al titolo Costruttori: Charles Leclerc partirà dalla quinta posizione e Carlos Sainz dalla settima, con Lewis Hamilton in mezzo ai due ferraristi.
Con questa pole position, la prima dal Gran Premio d’Austria, Verstappen si è assicurato il primato di pole nella stagione: con nove partenze al palo non potrà più essere raggiunto da Norris, secondo con sette pole all’attivo. Il quattro volte campione del mondo riceverà il Pirelli Pole Position of the Year 2024 domenica prossima in occasione del Gran Premio di Abu Dhabi. Quella di stasera è la pole numero 41 nella carriera di Max, la numero 105 nella storia della Red Bull.
LA GIORNATA IN PISTA
La gara Sprint ha visto 19 piloti su 20 scegliere la Medium per la partenza: l’unica eccezione è stata Guanyu Zhou, che ha preso il via con un treno di Soft, salvo passare alla C2 dopo dieci giri. Soltanto Franco Colapinto, che partiva dalla pit-lane, ha usato un set completamente nuovo, visto che le gomme impiegate dai due ferraristi, Carlos Sainz e Charles Leclerc, erano sostanzialmente tali, avendo coperto soltanto i chilometri del giro di rodaggio nella FP1 di ieri.
In qualifica, tutti hanno usato le Soft. L’unica macchia gialla nel grafico che riassume l’utilizzo delle mescole in ogni sessione è stata inserita per gentile concessione di George Russell che, all’inizio di Q1, ha imitato quanto fatto dai ferraristi ieri, rodando un set di C2.
Il Pirelli Pole Position Award è stato consegnato a Verstappen dall’altista Mutaz Barshim. L’atleta qatariota è stato tre volte campione del mondo (Londra 2017, Doha 2019, Eugene 2022) e olimpionico alle Olimpiadi di Tokyo nel 2021, condividendo la medaglia d’oro con l’italiano Gianmarco Tamberi. “Il falco qatariota”, questo il suo soprannome, ha conquistato altre tre medaglie olimpiche: argento a Londra 2012 e Rio de Janeiro 2016, bronzo a Parigi 2024. Il suo record personale è 2.43 metri, attuale primato asiatico della specialità.
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INFOGRAFICHE
PARLA MARIO ISOLA
“Un sabato molto intenso, com’è normale in un weekend col formato Sprint. La gara “corta” ci ha permesso di verificare il comportamento della Medium sulla lunga distanza e, per quanto visto finora, le indicazioni emerse ieri – degrado molto limitato, usura accentuata e graining presente ma non in quantità preoccupante – sembrano aver trovato conferma. Abbiamo visto soltanto un pilota provare anche la Soft – l’anno scorso nella Sprint c’era stata molta più varietà di scelte – ed è quindi difficile trarre delle conclusioni definitive proprio perché i dati riguardano solamente una vettura: la prova del pilota della Sauber evidenzia come sia lampante il fatto che la C3 richiede una gestione molto attenta se se ne vuole estendere la vita per uno stint quantomeno significativo.
In qualifica abbiamo visto come l’evoluzione della pista abbia rallentato la sua velocità, stabilizzandosi nella seconda parte. Più significativo l’impatto del vento, che è calato progressivamente d’intensità, soprattutto nell’ultimo segmento. Le temperature relativamente basse – attorno ai 18/20 °C sia quella dell’aria che della pista – hanno portato ad un approccio piuttosto differenziato al giro cronometrato. Abbiamo visto piloti usare quello classico – out/crono/in – altri fare un giro di preparazione e altri ancora – come, ad esempio, Verstappen in Q3 – fare un run unico con un doppio giro di raffreddamento. Val la pena sottolineare il progresso delle prestazioni cronometriche non soltanto rispetto allo scorso anno – 3”258 il miglioramento a parità di gomme e di regolamento tecnico – ma anche rispetto al 2021, quando le vetture pesavano quasi cinquanta chili in meno (1’20”827 la pole di Hamilton nell’edizione inaugurale di questo Gran Premio).
In base ai dati raccolti oggi, l’opzione della sosta singola è sempre più rafforzata. È vero che nella Sprint abbiamo visto diverse vetture arrivare al limite dell’usura della gomma ma ciò non ha causato un calo significativo della prestazione. Inoltre, le caratteristiche della pista – con la mancanza di una vera e propria staccata – rendono piuttosto complicati i sorpassi, soprattutto se dovessero formarsi dei treni di monoposto a distanza di DRS, come si è visto sia nella Sprint di F1 ma anche in quella di F2. La Medium dovrebbe essere la preferita per la partenza, con un pit-stop per il passaggio alla Hard in una finestra fra il giro 16 e il 24. Qualcuno che partirà nelle retrovie potrebbe invertire l’ordine di utilizzo delle due mescole più dure mentre chi dovesse rischiare la doppia sosta potrebbe pensare di sfruttare la miglior prestazione che offre la Soft nei primissimi giri e poi proseguire con due Hard o, eventualmente, una Hard e una Medium”.
Fonte immagini e testi: Pirelli Motorsport
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