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F1 | GP Qatar 2024, gara: Verstappen si riprende la 1a posizione al via e vince su Leclerc e Piastri. Gara pazza tra penalità e Safety Car

di Alessandro Secchi
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Pubblicato il 1 Dicembre 2024 - 19:18
Tempo di lettura: 7 minuti
F1 | GP Qatar 2024, gara: Verstappen si riprende la 1a posizione al via e vince su Leclerc e Piastri. Gara pazza tra penalità e Safety Car
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L’olandese si riprende di forza la prima posizione persa per la penalità del sabato e vince la prima gara da quattro volte iridato

Max Verstappen ha chiuso con la vittoria un GP Qatar 2024 da montagne russe. Il campione del mondo in carica, dopo una Sprint difficile e dopo aver perso la pole position per una singolare penalità da una sola posizione in griglia in favore di George Russell, ha deciso di fare a modo suo: al via, seppur partito dalla parte sporca della pista, ha affiancato l’inglese della Mercedes strappandogli la prima posizione. Con Norris a sua volta bravo a sopravanzare la Mercedes, i primi due sono hanno fatto il vuoto nella prima parte di gara, restando ad un paio di secondi di distanza uno dall’altro e scambiandosi ripetutamente il giro più veloce.

Dopo metà gara l’evento che ha cambiato in parte la gara. Uno specchietto perso dalla Williams di Albon e colpito da Bottas ha convinto la Direzione Gara ad inserire la Safety Car per rimuoverne i detriti, il tutto mentre Sainz e Hamilton tornavano ai box con una foratura all’anteriore sinistra. Al rientro della vettura di sicurezza è arrivato l’attacco di Norris a Verstappen, ma l’olandese ha respinto con forza il tentativo dell’inglese. Una seconda Safety Car ha rallentato il gruppo ma il pilota della Red Bull è stato abile a scappare via senza offrire il fianco una seconda volta. Per Norris, però, è arrivata la mannaia dei commissari. Pizzicato a non rallentare sotto bandiera gialla, l’inglese è stato colpito da un pesantissimo stop and go di 10 secondi, che l’ha mandato in fondo al gruppo lasciato la seconda posizione alla Ferrari di Charles Leclerc e la terza al compagno Oscar Piastri.

Nel finale, Verstappen non ha dovuto fare altro che gestire il margine su Leclerc, arrivando al traguardo con 6 secondi di vantaggio sulla Ferrari seguita dalla McLaren dell’australiano. Al quarto posto George Russell: il poleman è stato vittima di un pit stop lentissimo (7 secondi) e di una penalità di altri 5 secondi per violazioni sotto Safety Car. Gara sfortunata che sarebbe potuta finire a podio per l’inglese della Mercedes. Una delle sorprese di giornata è sicuramente Pierre Gasly, che ha chiuso al quinto posto con l’Alpine (partendo 11°) e difendendosi benissimo nel finale dalla seconda Ferrari di Carlos Sainz, con lo spagnolo che le ha provate tutte per recuperare altri due punti senza però trovare lo spunto per passare.

La settima posizione è di un indomito Fernando Alonso con l’Aston Martin, davanti all’altra sorpresa di giornata. Complici anche i cinque ritiri di giornata, Sauber ha smosso finalmente la sua classifica alla penultima gara con l’ottavo posto di Zhou Guanyu, autore di per sé di una bella gara. La top ten è chiusa da un bravo ed aggressivo Kevin Magnussen, nono con la Haas, e da Lando Norris, che ha recuperato qualche posizione dopo la pesante penalità ricevuta in gara.

Gara stregata per Lewis Hamilton. Il sette volte iridato è stato penalizzato per falsa partenza, ha accusato una foratura e poi è stato nuovamente penalizzato per speeding in pitlane, chiudendo 12° a fine gara.

Cinque i ritirati: Ocon e Colapinto hanno finito la loro gara alla prima curva, in una carambola innescata in realtà da Hulkenberg. Stroll si è fermato dopo 8 giri per i danni subiti dopo un paio di contatti. Pérez ha accusato un problema tecnico alla sua Red Bull mentre Hulkenberg si è insabbiato dopo un testacoda a due terzi di gara.

Sulla griglia di partenza tutti su gomme medie tranne Hulkenberg, che tenta la carta della dura dalla 18a posizione.

Verstappen si riprende di forza la prima posizione persa per la penalità al via, con Norris che a sua volta approfitta della lotta con Russell e si infila dietro l’olandese in seconda posizione. Ma è subito Safety Car per l’incidente nelle retrovie tra Colapinto e Ocon, propiziato in realtà da Hulkenberg senza grip con le gomme dure. Più avanti, toccata anche tra Stroll e Albon.

Si riparte all’inizio del 5° giro con Verstappen davanti a Norris, Russell, Piastri e le due Ferrari di Leclerc e Sainz. Stroll è il terzo ritirato dopo 10 giri, mentre Hamilton è pizzicato per falsa partenza e viene penalizzato con 5 secondi. Lawson riceve 10 secondi di penalità per aver centrato Bottas, gli stessi che aveva ricevuto Stroll prima di ritirarsi su Albon.

Dopo 20 giri Verstappen comanda su Norris, Russell, Piastri, Leclerc, Sainz, Pérez e Hamilton che dovrà scontare la penalità al pit. I primi due si scambiano il giro più veloce passaggio dopo passaggio, gli unici a girare sotto il minuto e 25 con Russell, terzo, a 9 secondi da Verstappen mentre Norris è sotto i due secondi dall’olandese.

Proprio Russell è il primo a fermarsi tra i big ma perde quasi 5 secondi per la posteriore destra che non esce. Piastri eredita la terza posizione e subito si mette a girare sui tempi dei primi due dopo molti giri alle spalle della Mercedes, che crolla dietro Alonso in decima posizione.

Dopo 30 giri tardano ad arrivare i pit stop per gli altri, con le gomme medie che sembrano ancora comportarsi bene. Verstappen si mantiene sotto i due secondi di vantaggio su Norris, Piastri è a 11 Leclerc a 13, Sainz a 17.

La gara prende una piega diversa quando Sainz e Hamilton forano l’anteriore sinistra nel corso 34° giro, mentre uno specchietto perso da Albon e colpito dopo diversi giri da Bottas convince la Direzione Gara a chiamare la Safety Car per pulire il rettilineo dai detriti. Giro di pit stop per tutti.

Dietro la Safety Car si allineano Verstappen, Norris, Leclerc, Piastri, Perez Gasly, Russell, Sainz (lento il suo pit), Zhou e Alonso. Hamilton è 16°.

Si riparte all’inizio del 40° giro con Verstappen che si difende duramente da Norris dopo un restart non esaltante, ma si torna subito in Safety Car con Hulkenberg nella ghiaia e Pérez fermo. Intanto viene notato Norris che non ha rallentato sotto bandiere gialle.

Intanto si riparte al 43° giro. Verstappen stavolta parte bene e lascia dietro Norris, Leclerc e Piastri. Ma Norris riceve uno stop and go di 10 secondi per non aver rallentato sotto bandiere gialle, mentre Hamilton viene pizzicato ancora, stavolta per la velocità in pitlane, per cui riceve un Drive Through.

A questo punto ci si trova con Verstappen che comanda a 10 dalla fine su Leclerc, Piastri, Russell, Gasly, Sainz, Alonso, Zhou, Albon e Magnussen, con il thailandese che rischia (e prende penalità, 10 secondi) per aver accompagnato fuori la Haas difendendosi da un sorpasso. Al 49° giro Mercedes invita Hamilton a tornare ai box per ritirare la monoposto dopo una gara stregata, ma l’inglese resta in pista.

I cinque ritiri, a cinque giri dal termine, lasciano entrambe le Sauber in zona punti con Zhou ottavo e Bottas decimo (verrà superato presto da Norris in rimonta), mentre Verstappen comanda comodo con cinque secondi su Leclerc e sette su Piastri.

Sul finale Russell riceve 5 secondi di penalità per violazione sotto Safety Car, ma non cambia la sua posizione dietro il podio.

Finisce così con Verstappen che vince la gara numero 63, la nona in stagione, su Leclerc e Piastri. Russell è 4° davanti ad un incredibile Pierre Gasly, che tiene alle sue spalle Carlos Sainz nelgi ultimi giri. Fernando Alonso è settimo davanti a Zhou che porta a casa i primi punti dell’anno per Sauber, davanti a Magnussen e Norris.

Max Verstappen vince la nona gara di stagione e sale a 429 punti in classifica. Lando Norris perde 13 punti da Leclerc nel weekend, sale a 349 ma il monegasco è ora a 8 distanza. Piastri sale a 291 davanti a Sainz (272), Russell (235) e Hamilton (211).

Nel Costruttori, McLaren sale a 640 con Ferrari che torna a 21 punti con una gara alla fine. Red Bull è ufficialmente fuori dalla contesa, terza a 581.

Segue il risultato di gara. A seguire la cronaca e le dichiarazioni.

Immagine di copertina: Media Red Bull


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