I Track Limits colpiscono ancora. Dopo il GP d’Austria, quello del Qatar è un continuo cancellare tempi. Che senso ha?
Dopo le qualifiche del venerdì sera, la Sprint Shootout e la Sprint di ieri, sono 76 i tempi cancellati per Track Limits nel weekend del GP Qatar 2023. Rispettivamente 22 in qualifica, 31 nella qualifica per la Sprint, 23 nella gara corta di ieri sera, considerando che praticamente solo la metà dei 19 giri sono stati disputati in regime di bandiera verde.
I limiti della pista, rivisti ieri mattina dopo i danni riscontrati da Pirelli alle gomme, hanno colpito indistintamente tutti i piloti. Nella qualifica del venerdì hanno fatto vittime illustri come Sainz e Pérez in Q2 e tolto dalle prime posizioni le McLaren a sessione già conclusa. Nella Sprint Shootout di ieri Lewis Hamilton ha pagato dazio e nella gara corta di ieri sera a rimetterci sono stati Charles Leclerc e Lance Stroll, penalizzati di 5 secondi dopo la fine della corsa.
Il grande rischio è che, come successo in Austria, anche la gara lunga di oggi (57 giri), diventi una lunga serie di segnalazioni, bandiere bianco/nere e penalità in gara e post gara, con la classifica sotto la bandiera a scacchi che potrebbe restare in sospeso per diverso tempo.
Ormai la stagione volge al termine e i giochi per i titoli sono conclusi con la vittoria del titolo piloti da parte di Verstappen. Urge però una riflessione sulla gestione dei limiti della pista da parte di F1 e FIA, già consapevoli ai tempi di Spielberg che non si possono fare figure del genere in quello che viene considerato il massimo campionato mondiale.
Va quindi deciso se abbia senso o meno continuare ad avere il check sui Track Limits quando solo in alcuni appuntamenti il problema emerge fragorosamente. Esiste un limite oltre il quale andare “oltre il limite” (e si scusi il gioco di parole) non dà più un vantaggio effettivo ma uno svantaggio, ad esempio se si va decisamente troppo larghi in uscita da una curva. Un tempo il tutto veniva lasciato free, basti ricordare proprio l’Austria dei primi anni 2000.
In attesa di capire cosa verrà deciso speriamo che la gara odierna, dopo un weekend già discutibile, non ci lasci ad attendere ore per avere la classifica finale.
Immagine: Media Red Bull
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