I tre alfieri di Williams, Haas e Aston Martin hanno sfornato prestazioni solidissime, in grado di proiettarli in zona punti dopo una partenza nelle retrovie
C’è un unico risvolto negativo nelle gare ricche di colpi di scena e di episodi controversi che, nel complesso, possono far ritenere gli appassionati soddisfatti del Gran Premio in questione: il rischio che alcune prestazioni finiscano, nel complesso, sottotraccia. Un po’ quello che è accaduto ai risultati di Alexander Albon, Oliver Bearman e Lance Stroll, rispettivamente quinto, sesto e settimo al traguardo del GP d’Olanda 2025. Tutti e tre i piloti hanno sfoderato il meglio del proprio talento per portare a casa punti preziosissimi dopo che il sabato non gli aveva riservato grandi soddisfazioni.
Partendo dal thailandese della Williams, si può dire che per lui le cose abbiano iniziato a virare in direzione positiva fin dal primo giro. Dopo una qualifica deludente, chiusa in quindicesima posizione abbondantemente alle spalle del compagno Carlos Sainz, il #23 non ci ha pensato molto a gettare il cuore oltre l’ostacolo allo spegnimento dei semafori di Zandvoort. Al termine del primo passaggio, Albon si è ritrovato già in decima posizione, subito in coda alla vettura gemella, che gli scattava 6 posizioni più avanti.
Grazie ad una buona strategia e sfruttando il caos nel finale, Alex è riuscito a rimediare addirittura un quinto posto, che significa 10 importantissimi punti per il suo campionato e, soprattutto, per quello della Williams. La squadra di Grove, infatti, conferma la propria top 5 tra i Costruttori e lo deve ancora una volta al talento del classe 1996. La velocità di Albon è stata impressionante dall’inizio di questa stagione e l’ex Red Bull si è ulteriormente confermato, dopo questa grande gara, il leader e il trascinatore della compagine britannica.
Per quanto riguarda invece il giovane talento di casa Haas, non si può certo dire che la zona punti fosse un traguardo alla portata. Dopo aver fatto registrare il peggior tempo durante le qualifiche, Bearman è poi stato costretto a scattare dalla pit lane, con un cambio della sua Power Unit effettuato per sfruttare anche la brutta posizione di partenza. Non il modo migliore di ritornare dalle vacanze, specialmente se l’ultimo arrivo tra i primi dieci per il talento di scuola FDA risaliva addirittura al Gran Premio del Bahrain, quarta tappa in calendario.
Con una strategia ottima, agevolata senza dubbio dalle numerose Safety Car ma comunque gestita benissimo dal classe 2005, la Haas è riuscita a portare il proprio pilota addirittura in sesta posizione sul traguardo, ponendo fine anche ad una striscia di arrivi in undicesima posizione durata dal Canada al Belgio. Un riscatto importante per Bearman, al miglior risultato in carriera e finalmente tornato là dove, ad inizio anno, aveva dimostrato di saper stare benissimo. Starà ora all’inglese confermare quanto di buono fatto vedere nella domenica olandese, per non lasciare nulla di intentato nel confronto col compagno Esteban Ocon.
Proprio alle spalle di Bearman è giunto chi, fino a sabato pomeriggio, è stato sommerso dalle critiche dopo i due incidenti di FP2 e Q1. Lance Stroll, da Zandvoort, esce alla grande e con grandi meriti, visto il modo in cui aveva approcciato il fine settimana. Addirittura terzo nella prima sessione di libere, il canadese aveva fin da subito mostrato un ottimo feeling con il tracciato dei Paesi Bassi, salvo poi ritrovarsi a muro per due volte nelle sessioni pomeridiane di venerdì e sabato. C’è chi, proprio durante le qualifiche, ha tirato in ballo l’incontro tutt’altro che formale che sarebbe avvenuto quest’estate tra Charles Leclerc e uno degli uomini di Lawrence Stroll, nel quale il monegasco aveva vicino anche il manager Nicolas Todt.
Il tutto quasi a voler dire che il classe 1999 fosse sotto pressione dal possibile arrivo dell’attuale pilota Ferrari in casa Aston Martin, che comporterebbe quasi certamente il suo addio alla squadra. Al momento, si tratta di fantamercato. Voci veritiere o meno, Stroll, una volta abbassata la visiera, ha dato vita ad una corsa solida, nella quale non ha commesso errori e si è reso protagonista di un’altra grande rimonta, stavolta dalla diciannovesima casella sulla griglia, anche grazie ad una buona strategia del team. Un risultato niente male per un pilota costantemente considerato vicino a perdere il posto. Il quale, però, riesce sempre a sfruttare occasioni particolari per mettersi in mostra ma, spesso, manca di costanza in caso di gare più regolari. Forse la carenza più importante.
Immagine di copertina: Media Williams
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