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F1 | GP Olanda 2025, le pagelle di Zandvoort. Hadjar spettacolare, Bearman inconsapevole, Antonelli e Hamilton malissimo

Autore: Alessandro Secchi
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Pubblicato il 1 Settembre 2025 - 14:00
Tempo di lettura: 5 minuti
F1 | GP Olanda 2025, le pagelle di Zandvoort. Hadjar spettacolare, Bearman inconsapevole, Antonelli e Hamilton malissimo
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I voti ai protagonisti della gara di Zandvoort

Il GP d’Olanda è andato in archivio con la vittoria di Oscar Piastri davanti a Max Verstappen e ad un incredibile Isack Hadjar. Ecco i voti alla gara di Zandvoort che ha dato il via alla seconda parte del mondiale. Tra pochi giorni, tutti a Monza.

Oscar Piastri | 8
Rispettivamente: soffia a Norris una Pole che sembrava certa, si difende da Verstappen al via, gestisce tre ripartenze da Safety Car senza rischiare nulla e, nel finale, tiene a bada il compagno in cerca di rimonta finché l’altra MCL39 non alza bandiera bianca. Weekend da incorniciare per il leader del mondiale.

Max Verstappen | 7
Che la Red Bull non ne abbia lo si capisce quando perde terreno con le soft contro le dure della McLaren. Eppure ci prova: al via si inventa una follia che lo mette momentaneamente in seconda posizione, ma sul passo non può fare niente. Nel finale il colpo di fortuna che non aggiunge molto ad una domenica comunque positiva.

Isack Hadjar | 9,5
Il 10 non se lo prende per la rottura del trofeo. A parte gli scherzi, se la qualifica poteva sembrare un colpo di fortuna di quelli che capitano ogni tanto, la gara è stata una bellissima sorpresa. Il francese si è tenuto alle spalle Russell, Leclerc e non ha girato mai lontano da Verstappen. Un terzo posto meraviglioso. Ed ora ci sarà il solito grattacapo Red Bull dietro l’angolo…

George Russell | 7
Resta il punto di riferimento indiscusso di Mercedes, che si appiglia a lui per puntare al secondo posto nel Costruttori. Per una volta ha ragione a lamentarsi del sorpasso di Leclerc, poi gira più di metà gara con la W16 danneggiata sul lato sinistro e, alla fine, porta a casa i suoi 12 punti. Salvato il salvabile, ma è l’unico a farlo a Brackley.

Alex Albon | 8
Le prime cinque posizioni delle dieci totali le recupera nel primo giro: da lì costruisce un’altra gara fantastica che lo porta fino al quinto posto, anche grazie ai ritiri eccellenti davanti. Ormai non è più un’eccezione alla regola, ma una costante di questo mondiale con una Williams che sta tornando, piano piano, stabilmente in top ten.

Oliver Bearman | 8
Vince il premio per il maggior numero di posizioni recuperate nel totale silenzio. Mai inquadrato, con le telecamere impegnate a mostrare incidenti (che lo aiutano a recuperare posizioni) e Safety Car, a fine gara si ritrova sesto dopo essere partito addirittura dalla Pitlane con una PU nuova. Dirà di non essersene reso conto nemmeno lui, ma che gara.

Lance Stroll | 7,5
Gli va dato atto che, dopo le critiche del sabato per l’erroraccio in qualifica, si è ripreso e bene. Recupera 12 posizioni (anche lui approfitta del caos davanti) e porta punti buoni all’Aston. Il problema con Lance è che emerge spesso in situazioni difficili ma non brilla quasi mai quando le gare sono tranquille.

Fernando Alonso | 7
Sbraita via radio a modo suo per una strategia che lo lascia nel traffico e fa l’ingegnere di macchina… in macchina, spingendo per un pit che gli permette, poi, di recuperare posizioni. Lui c’è ancora, ci vuole forse un po’ di verve in più al muretto.

Yuki Tsunoda | 6,5
La sufficienza arriva anche bonariamente per un arrivo a punti che è un’eccezione alla regola, ma ormai si è plafonato in una realtà chiara che lo vede distante anni luce da Verstappen. Ovvio ed evidente che il suo potenziale non è questo (vale lo stesso per Lawson, era così anche per Pérez) ma anche lui non riesce a cavare un ragno dal buco.

Esteban Ocon | 6
Non gli va bene quanto al compagno ma, in un modo o nell’altro, anche lui va a punti con la seconda Haas in una gara comunque positiva, dove recupera otto posizioni. Il suo lo fa e bene anche lui, come nella maggior parte dei casi.

Franco Colapinto | 6,5
Un voto positivo in una stagione tremenda anche per lui. A conti fatti, le posizioni recuperate sono più o meno quelle dei piloti che hanno avuto problemi di fronte a lui, ma quanto meno si tiene alla larga dai guai ed è già tanto in una gara come quella di Zandvoort.

Liam Lawson | 5,5
Nel contatto con Sainz viene letteralmente graziato poiché è lui quello ad allargare il collega e questo rende difficile la gara di entrambi, con un giro completo su tre ruote che fa perdere un sacco di tempo. Le Safety Car aiutano parzialmente a recuperare, ma la differenza da Hadjar qui è stata netta.

Carlos Sainz | 6
Spiace perché questa volta lo spagnolo avrebbe potuto portare a casa punti pesanti e stare vicino ad Albon. La penalità ricevuta è allucinante ed è ancor più grave essere stato rimbalzato dai commissari quando ha chiesto udienza. La classifica è quella che è, con 1/4 dei punti di Albon. Sufficienza di incoraggiamento.

Nico Hulkenberg | 5,5
In linea generale questa poteva essere una buona gara “alla Hulkenberg” ma, per un motivo o per l’altro, sia lui che il compagno sono rimasti sempre nella parte bassa del gruppo senza riuscire a inventarsi qualcosa lato strategia.

Gabriel Bortoleto | 5,5
Vale lo stesso discorso per il brasiliano, stavolta un po’ meno appariscente rispetto alle ultime uscite. Una battuta a vuoto ci sta, soprattutto in una gara condizionata da incidenti e Safety Car.

Kimi Antonelli | 4
Difenderlo a spada tratta nonostante quanto successo a Zandvoort significa non volere il suo bene ma solo il proprio. Gara potenzialmente buona gettata alle ortiche con un errore di valutazione grave sul sorpasso a Leclerc e una successiva disattenzione con lo speeding ai box. Errori che, come dice Toto Wolff, l’anno prossimo dovranno essere evitati.

Pierre Gasly | 5,5
Per una volta in stagione l’Alpine che arriva dietro è la sua e ci sta: tirare la carretta tutto l’anno con l’ultima macchina del lotto richiede un momento di pausa, diciamo così.

Lando Norris | 7
Si fa la bocca buona per tre prove libere, poi viene beffato in qualifica da Piastri. In gara Verstappen gli passa sopra le orecchie, ma poi lo riprende e parte a caccia del compagno. Ne ha forse un po’ di più (non sappiamo se quanto basta per passarlo) ma poi la McLaren lo lascia a piedi. Peccato.

Charles Leclerc | 7,5
Fino al momento della fiondata di Antonelli stava facendo la sua classica gara, tutta cuore e dedizione. Il sorpasso a Russell è fuori pista ma solo lui e Verstappen possono pensare ad attacchi così in questo momento. Il podio poteva essere alla portata, anche se con Hadjar sarebbe stata durissima. Peccato anche per lui.

Lewis Hamilton | 4
Accomunato ad Antonelli. Il weekend inizia girandosi nelle libere, le qualifiche sono tutto sommato buone ma la domenica inizia male con l’infrazione nei giri di schieramento, che gli costerà un ridicolo +5 in griglia a Monza; doveva, infatti, essere penalizzato direttamente in gara ma i commissari erano impegnati in altro. L’errore in curva 3 non è di certo da sette volte iridato: rientra nel contesto di una stagione in cui i 42 punti da Leclerc, per quello che si vede in pista, sono poco rappresentativi della vera differenza tra i due.

FIA | 0
Gestione degli eventi di gara che definire pessima è un eufemismo. Hamilton sconterà 5 posizioni a Monza per una penalità che poteva e doveva essere inflitta in gara con tutto il tempo che c’era a disposizione. Con Leclerc si guarda il dito e non la Luna, con Sainz lasciamo perdere. Weekend da dimenticare completamente.

Immagine di copertina: Media Red Bull

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