F1 | GP Olanda 2023, analisi: Leclerc chiama tardi il pit ma manca, in generale, comunicazione. In Red Bull 20 secondi di anticipo con Pérez

Autore: Alessandro Secchi
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Pubblicato il 28 Agosto 2023 - 11:05
Tempo di lettura: 3 minuti
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F1 | GP Olanda 2023, analisi: Leclerc chiama tardi il pit ma manca, in generale, comunicazione. In Red Bull 20 secondi di anticipo con Pérez
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Leclerc è il primo a chiedere di rientrare ma lo fa quando è già in ultima curva. Tra Pérez e il suo muretto comunicazione maggiore

Dopo una qualifica condizionata dall’errore in Q3, il GP Olanda 2023 di Charles Leclerc è finito praticamente dopo un giro. La toccata con Oscar Piastri che ha rovinato ala anteriore e fondo della SF-23 alla fine del primo giro ha subito indirizzato la gara del monegasco, ma ha fatto scalpore il pit stop con gomme mancanti al termine dello stesso primo passaggio, una scena che purtroppo in Ferrari si è ripetuta nel corso degli anni.

Leclerc è rientrato ai box insieme ad altri piloti, tra cui Sergio Pérez, ma all’arrivo in piazzola le gomme intermedie non erano pronte. Il monegasco ha così perso una decina di secondi che, vista poi la posizione di Pérez, gli avrebbero permesso di trovarsi nelle prime posizioni. A conti fatti, Leclerc ha comunque guadagnato tempo rispetto ai piloti rimasti in pista, dato che sia lui che Pérez hanno girato 20 secondi più veloci nelle prime tornate, ma si è giocato la possibilità di lottare con i primi.

Il problema, al pit, ancora una volta, è stato di comunicazione tra pilota e muretto. Per tutto il primo giro non ci sono stati collegamenti. Leclerc ha chiesto di rientrare quando si trovava quasi in uscita dall’ultima curva. Nell’immagine è cerchiata la spia della radio nel primo momento in cui si accende: purtroppo anche le telecamere onboard hanno subito il maltempo…

Su questo c’è da aprire una piccola parentesi: il feed audio del solo team radio nell’onboard è ritardato rispetto alla realtà di una manciata di secondi, in questo caso cinque. L’audio della monoposto invece è sincronizzato con le immagini onboard: si sente Leclerc chiedere il pit quando sta per fare ingresso in pitlane quando invece il team radio è di cinque secondi prima.

Questo non cambia di molto le cose: la chiamata del monegasco è stata comunque tardiva e probabilmente non ha dato al team il tempo di prepararsi.

Riprendendo Sergio Pérez come esempio, il suo ingegnere lo informa della presenza di pioggia pesante nelle ultime due curve quando Checo deve ancora affrontare la chicane 11/12. Ed è in uscita da questa che il messicano chiede se è il caso di fermarsi (anche qui, spia radio cerchiata in giallo), trovando poi conferma. La prima comunicazione tra pilota e muretto riguardante la pioggia è avvenuta, in pratica, 20 secondi prima in Red Bull rispetto che in Ferrari.

Da notare che Zandvoort è la pista con i box più piccoli e questo potrebbe aver influito nelle procedure, ma è evidente che i 10 secondi di ritardo nella sosta di Leclerc sarebbero stati ampiamente recuperabili con una comunicazione più tempestiva da parte di entrambi. Una mancanza, questa, che purtroppo continua a ripetersi nel tempo. Come se tra pilota (Leclerc) ed ingegnere (Xavi Marcos) non ci fosse la stessa alchimia che si vede in altre squadre, come tra Hamilton e “Bono” o tra Verstappen e Lambiase. E i risultati, purtroppo, sono sotto gli occhi di tutti.

A conti fatti, comunque, non sarebbe cambiato nulla perché la gara di Leclerc era già stata segnata dal contatto di Piastri. E quello degli errori è un altro capitolo importante.

Immagini: F1

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