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F1 | GP Monaco 2024: Ocon penalizzato in griglia a Montréal, Magnussen senza review su Pérez. Le solite incoerenze

di Alessandro Secchi
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Pubblicato il 28 Maggio 2024 - 11:15
Tempo di lettura: 4 minuti
F1 | GP Monaco 2024: Ocon penalizzato in griglia a Montréal, Magnussen senza review su Pérez. Le solite incoerenze

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Non solo la bandiera rossa, ma anche l’ennesimo scontro in Alpine richiama l’attenzione sulle decisioni dei commissari

L’incidente del primo giro del GP Monaco 2024 ha ovviamente calamitato l’attenzione del pubblico. Un plauso va, sicuramente, alla sicurezza di monoposto e tracciati, che ha permesso a Sergio Pérez di uscire con le sue gambe dall’abitacolo di ciò che restava della sua Red Bull.

Lo scontro con le barriere, dopo la toccata di Kevin Magnussen, è stata fortissima, anche perché la RB20 del messicano è stata “spinta” contro il guard rail dalla Haas del danese. Le conseguenze sarebbero potute essere diverse e, paradossalmente, c’è chi ha rischiato di più, ovvero i fotografi appostati oltre le reti come si vede da questo video. Uno di loro, da quanto riportato, ha dovuto anche far visita al centro medico.

C’è un altro episodio che, però, merita attenzione. Non tanto per l’incidente in sé, scenografico ma meno pericoloso, quanto per la valutazione che i commissari hanno dato al tutto. Lo scontro tra le due Alpine di Gasly e Ocon al Portier, sempre nel corso del primo giro e poco prima della sospensione, è costato la bellezza di cinque posizioni di penalità a quest’ultimo sulla griglia di Montréal. La penalità è frutto della conversione di 10 secondi non scontabili a Montecarlo, dato che il francese si è ritirato con la sospensione divelta dopo il volo che vediamo sopra.

I punti di valutazione sono tre: il fatto che l’incidente tra le Alpine sia stato investigato e quello tra Magnussen e Pérez no, il fatto che sia stato deciso di penalizzare Ocon e la conversione della penalità per il Canada.

Partendo dal primo punto, è evidente che ci sia già non congruità nella decisione di rivedere solo un episodio, anche in considerazione delle conseguenze dei contatti. La toccata tra le due Alpine, avvenuta a non più di 60/70 all’ora, ha visto giusto sollevarsi la #31 di Ocon per poi ricadere rovinando la sospensione posteriore sinistra. Quello tra Magnussen e Pérez ha portato a una macchina devastata (la Red Bull), due comunque incidentate (le Haas), una bandiera rossa da 40 minuti, barriere da riparare e pezzi della RB20 volati oltre le reti. Solo il fatto di aver rivisto uno solo e non entrambi gli episodi rappresenta un errore.

Sulla gravità dei contatti, vanno contestualizzati gli episodi. Ocon è stato penalizzato con 10 secondi (poi convertiti in 5 posizioni in griglia, ma ci arriviamo dopo) per un sorpasso praticamente chiuso in un punto difficilissimo (ma anche molto lento) come il Portier. L’unico errore del francese è stato quello di allargare troppo in uscita “schiacciando” Gasly senza lasciargli spazio. In altri frangenti sarebbe stato considerato un normale contatto di gara: ma, dato che tra i due non scorre buon sangue da tempo, evidentemente questa volta si è deciso di penalizzare.

Se, però, si decide di penalizzare Ocon, non si può far finta di niente con Magnussen. Il quale, dopo Miami, si trova a 10 punti su 12 della patente, ma questo non significa che quanto successo verso il Massenet non debba neanche essere investigato per il rischio di arrivare ad una gara di ban. Se poi consideriamo, tornando agli Stati Uniti, le penalità ricevute dal danese per dei semplici tagli di chicane o track limits, non si può soprassedere su un tentativo di sorpasso maldestro ad oltre 250 all’ora, giudicato anche dal suo compagno di squadra “Non necessario” e che ha creato un rischio enorme per tutti coloro ne sono rimasti coinvolti.

Non si tratta tanto del non aver penalizzato Magnussen – il che di suo lascia basiti – quanto di aver deliberato, con 40 minuti di stop, che non era neanche necessario rivedere l’episodio. Semplicemente inaccettabile.

Tornando ad Ocon: se la stessa penalità lascia qualche dubbio, la sua conversione da 10 secondi a cinque posizioni in griglia per Montréal non sembra nemmeno congrua, perché si parla di circuiti diversi dove non è possibile comparare le penalità. Quella della conversione, comunque, è una pratica standard e non ad hoc per Ocon. Ma lascia, comunque, qualche perplessità.

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