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F1 | GP Monaco 2024, analisi: il cambio gomme con bandiera rossa “rovina” la gara

di Alessandro Secchi
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Pubblicato il 27 Maggio 2024 - 16:30
Tempo di lettura: 4 minuti
F1 | GP Monaco 2024, analisi: il cambio gomme con bandiera rossa “rovina” la gara

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La gara di Montecarlo è rimasta bloccata sin dalla sua ripartenza. La causa principale nel cambio gomme permesso durante la sospensione

Il GP Monaco 2024, che ha visto la prima vittoria dell’anno di Charles Leclerc e la prima nel Principato, sta ricevendo diverse critiche per la “noia” vissuta per oltre un’ora e mezza, con pochissima azione in pista e strategie bloccate.

Non mancano – e non è la prima volta – gli appelli affinché la gara di Montecarlo venga esclusa dal calendario perché troppo noiosa e avara di sorpassi. L’oggettiva difficoltà di sorpasso tra le stradine attorno al Casinò è proprio la caratteristica che rende unico l’evento. Anche in questo weekend è stato ricordato il trentesimo anniversario della scomparsa di Ayrton Senna, colui che a Montecarlo ha vinto più di tutti con sei affermazioni.

Prendiamo ad esempio l’edizione del 1992: oggi, gli ultimi incredibili cinque giri, con il brasiliano ad allargare i gomiti per non far passare un velocissimo Nigel Mansell (e con vetture più larghe delle attuali, 2,15m) sarebbero probabilmente considerati noiosi. Questo perché, da allora, è cambiato il concetto di spettacolo applicato al Motorsport che, di suo, non deve essere necessariamente spettacolare ma “giusto” e meritocratico.

Al di là di questo, l’evento scatenante per le lamentele sulla gara di ieri non è stato tanto il layout del tracciato quanto il regolamento in regime di bandiera rossa. L’interruzione dopo neanche un giro, per l’incidente tremendo tra Sergio Pérez e le Haas, ha obbligato i piloti a restare in pitlane per quasi quaranta minuti prima di poter ripartire, all’inizio del terzo giro effettivo di gara, con un nuovo standing start dalla griglia.

Il problema risiede nella possibilità – appunto da regolamento – di poter effettuare un cambio gomme nel corso della sospensione, andando quindi a smarcare l’obbligo di utilizzo della doppia mescola. Essendo ad inizio gara e considerando – ora sì – le caratteristiche del tracciato, il tempo di sosta e la difficoltà di superare, i team (specialmente i primi) si sono trovati nella condizione di dover sì smarcare il cambio mescola ma anche di impostare una gara al rallentatore per andare fino alla fine senza più fermarsi.

Da qui, dalla non necessità di doversi fermare ulteriormente, si è generato il vero cortocircuito della gara di Montecarlo, con tempi almeno 2/3 secondi più lenti rispetto al previsto per risparmiare le gomme. Quando Valtteri Bottas è tornato ai box cambiando strategia al 15° giro, ha girato quasi quattro secondi più veloce di Leclerc nelle prime due tornate. Lo stesso è successo quando Mercedes ha sbagliato con Hamilton l’undercut su Verstappen, lasciando libero l’olandese di andare a riprendere Russell con gomme fresche.

Inoltre, le strategie ad inizio gara erano diversificate nelle prime posizioni. Ferrari e McLaren erano partite con gomme medie, mentre le Mercedes e Verstappen con le dure. Questo ha portato, con la bandiera rossa, a ribaltare le mescole per tutti, dando un vantaggio alle prime quattro monoposto che hanno dovuto faticare meno a portare al traguardo le dure rispetto, ad esempio, a Russell, sulle medie fino alla fine.

La gara, interrotta nel corso del primo giro, è ripartita con standing start all’inizio del terzo, ovvero dopo che i piloti hanno effettuato un giro di riallineamento dopo essere usciti dalla pitlane. Un altro dettaglio chiacchierato è stato quello riguardante Carlos Sainz. Lo spagnolo, dopo il contatto con Piastri in curva 1 e la foratura dell’anteriore sinistra, è andato lungo alla curva del Casinò e, dopo l’interruzione con bandiera rossa, è tornato lentamente ai box, davanti al solo Zhou con la Sauber.

Il regolamento sportivo (art. 57.3) recita che l’ordine di ripartenza viene stabilito sulla base dell’ultimo punto in cui è possibile ricavare una classifica. Dal live timing emerge che non tutte le monoposto in pista avevano completato il T1 al momento dell’esposizione della bandiera rossa. Zhou, infatti, era rimasto bloccato alle spalle delle vetture incidentate verso il Massenet, e ha dovuto quindi attendere diversi secondi prima di poter passare. Trattandosi quindi del primo giro e non essendoci una classifica precisa, Sainz è ripartito dalla terza posizione originaria, ovviamente anche lui con gomme diverse.

Le soluzioni al problema del cambio gomme potrebbero comunque essere due: non permettere il cambio ed obbligare a tenere montate le gomme con cui si è tornati in pitlane, oppure non conteggiare l’eventuale cambio permesso come obbligatorio ma aggiuntivo, in modo che i piloti siano sì liberi di cambiare gomma ma costretti comunque a fermarsi nuovamente almeno un’altra volta.

In ogni caso, si tratta di una situazione verificatasi più volte negli anni e che, in questa occasione, ha mostrato al massimo le sue lacune. Vedremo se, nei prossimi giorni, il caso verrà sollevato tra i protagonisti.

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