Dopo Webber, Vettel, Ricciardo e Verstappen ora anche Pérez si aggiunge alla lista dei piloti Red Bull con un successo a Monaco. Intanto Leclerc getta la pole per la decima volta – la seconda a casa sua – e raggiunge i 500 giri al comando.
Nemmeno un attimo di pausa e dal caldo torrido della Spagna, la F1 è approdata nella bagnata Monaco per il settimo appuntamento di questa stagione. Cambia circuito, cambia il meteo ma non cambia il risultato. Per la terza gara consecutiva al sabato è Charles Leclerc a stregare i suoi tifosi, ma poi per un motivo o per l’altro il giorno seguente non è mai il monegasco a trionfare; nemmeno nella gara di casa.
Questa volta ad alzare la coppa del vincitore è stato Sergio Pérez che è tornato al successo dopo quasi un anno dalla sua prima volta in Red Bull. Intanto Verstappen e la sua squadra hanno continuato ad allungare su una dolorante Ferrari, reduce da un’altra occasione sprecata. Non perdiamoci ulteriormente e andiamo a vedere quali sono i numeri di questo week-end.
QUALIFICHE
Il sabato pomeriggio si è tinto ancora una volta di rosso grazie alla pole position di Charles Leclerc, giunto alla quattordicesima nella sua carriera, la quinta nel corso di questa stagione. Il monegasco ha messo a segno un primo posto che lo porta a pari merito con Alberto Ascari, James Hunt, Ronnie Peterson, Rubens Barrichello e il suo avversario per il titolo Max Verstappen.
Ora è il quarto pilota Ferrari per numero di pole position, andando a superare le 13 di Alberto Ascari e trovandosi a una sola lunghezza di distanza dal terzo posto di Felipe Massa. Questa pole ha permesso alla Rossa di tornare ad essere il team con più partenze al palo a Monaco (12), superando il record della McLaren (11) che deteneva dal 2001 quando salì a quota 9 pareggiando il conto di prime posizioni con la Ferrari.
Per quanto riguarda le motorizzazioni, il propulsore di Maranello ha eguagliato il numero di pole position ottenute dalla Renault, la quale deteneva il primato dal 2010.
Con la seconda pole in casa, Leclerc si è portato all’undicesimo posto di tutti i tempi nella classifica dei piloti con più P1 in qualifica sul circuito di casa, come Alberto Ascari, Juan Manuel Fangio, René Arnoux, Michael Schumacher, Sebastian Vettel e Nico Rosberg.
Il secondo posto di Sainz ha condotto la Ferrari a conquistare l’ottantaduesimo 1-2 in griglia di partenza, andando a eguagliare il record della Mercedes. Per il Cavallino questa è stata invece la sessantasettesima volta in cui ha monopolizzato la prima fila, contro le ottanta del costruttore tedesco, dato che la Rossa ha corso tante gare anche quando la prima fila contava tre posizioni. Per Ferrari è stata anche la 410a gara con una partenza in prima fila.
Terzo posto per Sergio Pérez che ha migliorato il suo risultato più alto in qualifica a Monaco, battendo il settimo posto conquistato nel 2013, 2015, 2016 e 2017. Lando Norris, con il quinto posto, ha invece replicato la posizione di partenza dello scorso anno.
Il sesto posto di George Russell è stato invece il peggior risultato a Monaco in qualifica della Mercedes dal 2011, quando Michael Schumacher ottenne il quinto posto. È stata invece la prima volta che ha mancato le prime due file dal 2012, quando sempre il Kaiser scattò sesto, ma dopo essere penalizzato – vedendosi tolta la pole del sabato – per una penalità inflitta dopo il GP di Spagna, partì sesto.
Per Fernando Alonso è stata la miglior qualifica a Monaco dal 2018 quando anche in quel caso ha ottenuto il settimo posto. Continua invece la striscia positiva di Sebastian Vettel che ha conquistato il Q3 nel Principato per la tredicesima volta consecutiva.
GARA
Come detto, per la terza occasione di fila la pole position di Leclerc si è trasformata in una vittoria della Red Bull. Questa volta a trionfare non è stato Max Verstappen, bensì Sergio Pérez. Il messicano ha ottenuto la terza vittoria in carriera, nel terzo anno consecutivo dal suo primo successo nel 2020. Per il #11 i tre primi posti sono arrivati con tre propulsori dal nome differente: BWT Mercedes, Honda e Red Bull Powertrain.
Pérez è diventato il pilota messicano con più successi nella storia della F1, superando così Pedro Rodríguez che deteneva il record dal GP del Belgio 1970. Anche lui vinse le sue due gare con due motori differenti. Per il Messico, inoltre, questa è la quinta vittoria in F1, la quale porta lo stato centroamericano a superare proprio Monaco fermo a 4.
Per Red Bull questa è stata l’80esima vittoria in F1, la sesta conquistata a Monaco. Il messicano è inoltre il quinto pilota differente consecutivo a vincere a Montecarlo con Red Bull; prima di lui: Sebastian Vettel nel 2011, Mark Webber nel 2012, Daniel Ricciardo nel 2018 e Max Vestappen nel 2021. Prima di ieri, la Red Bull condivideva questo primato con McLaren che aveva ottenuto quattro successi con quattro piloti differenti in successione: David Coulthard nel 2022, Kimi Raikkonen nel 2005, Fernando Alonso nel 2007 e Lewis Hamilton nel 2008.
Il messicano è inoltre il quinto vincitore consecutivo differente a Monaco. Prima di lui, infatti, hanno vinto Verstappen, Hamilton, Ricciardo e Vettel. È invece il settimo pilota differente a salire sul gradino più alto del podio nelle ultime dieci edizioni, contando quindi Rosberg e Webber.
Negli ultimi vent’anni è stata solo la quarta volta in cui un pilota ha vinto a Monaco partendo dalla seconda fila. Insieme a Pérez si contano Hamilton nel 2016 e 2008 e Montoya nel 2003.
Questa è stata inoltre la quarta vittoria in successione di Red Bull nel Principato con un motore dal nome differente: nel 2012 Renault, nel 2018 TAG Heuer, nel 2021 Honda e nel 2022 con l’omonimo motorista austriaco.
Seconda posizione per Carlos Sainz che per il secondo anno consecutivo chiude sulla piazza d’onore a Monaco. Questa è stata la quinta gara di fila nel Principato in cui la Rossa ha piazzato una vettura in seconda posizione. Per lo spagnolo è stato inoltre il decimo podio in F1. Si trova ora al quarto posto di tutti i tempi per numero di podi conquistati senza vincere, pareggiando Romain Grosjean.
1-2 dunque per Pérez e Sainz che hanno così formato la dodicesima “doppietta ispanofona” (ovvero di piloti proveniente da paesi la cui lingua principale è lo spagnolo) della storia della F1. L’ultima risaliva al GP della Malesia 2012 quando vinse Fernando Alonso su Ferrari davanti allo stesso Sergio Pérez ai tempi sulla Sauber.
L’ultima che ha visto un pilota proveniente dalle Americhe sul gradino più alto del podio è stata al GP d’Italia 2005 con Juan Pablo Montoya (McLaren) a precedere Fernando Alonso (Renault). Quella di ieri è inoltre la prima senza il bicampione del mondo tra i primi due dal GP d’Argentina 1955 quando Juan Manuel Fangio precedette José Froilán Gonzalez (che condivise l’auto con Giuseppe Farina e Maurice Trintignant).
Terza posizione per Max Verstappen che per la prima volta in questa stagione ha concluso una gara senza vincerla. Per lui è il 65esimo podio in carriera ed è la 15esima gara consecutiva al traguardo finita a podio.
Quarto posto per Charles Leclerc che per la decima volta in carriera non è riuscito a concretizzare una pole position in vittoria, la terza consecutiva dopo Miami e Barcellona, la seconda nel GP di Monaco. Il suo risultato gli ha permesso però di finire la gara di casa per la prima volta in carriera; mai prima di ieri aveva tagliato il traguardo a Monaco tra F1 e F2 in cinque anni.
Questa è stata inoltre la prima gara al traguardo di un monegasco nella gara di casa dal 1994 con Olivier Beretta che giunse ottavo. È stata invece la seconda volta nella storia che un pilota del Principato ha conquistato punti nella gara di casa. L’unico precedente risale al 1950 quando Louis Chiron chiuse in terza posizione. In aggiunta, con i primi diciassette giri al comando, Leclerc ha raggiunto quota 500 tornate disputate in testa a una corsa di F1.
Lando Norris ha conquistato il quarto giro veloce della sua carriera. È stato il primo ad essere registrato da un motorizzato Mercedes nel corso di questa stagione. L’ultimo del motorista tedesco risaliva al GP dell’Arabia Saudita della passata stagione.
Il settimo posto di Fernando Alonso lo ha riportato in zona punti a Montecarlo per la prima volta dalla gara del 2016 quando chiuse sesto con la McLaren-Honda. Il nono posto di Bottas ha condotto invece l’Alfa Romeo a ottenere la sua striscia di gare a punti più lunga dal suo rientro in F1, con ben cinque centri. Il record assoluto risale però alla stagione 1951 quando ne ottenne sei tra il GP del Belgio e quello d’Italia (tra 1950 e 1951 la striscia è stata interrotta due volte dalle Indy 500).
Passiamo dunque ai piloti “andati male”. Lewis Hamilton ha ottenuto il peggior piazzamento a Monaco dal 2009 quando arrivò dodicesimo. È stata inoltre la sesta gara di fila lontano dal podio e chiusa dietro al suo compagno di squadra. Male anche Sebastian Vettel che prima di ieri non era mai andato oltre il 5° posto nel Principato, mentre ieri ha concluso in decima piazza. Anche il tredicesimo posto di Daniel Ricciardo è stato il peggior risultato a Montecarlo, che ha battuto il dodicesimo dello scorso anno.
L’undicesimo e il diciassettesimo posto dell’AlphaTauri hanno portato il team di Faenza a non muovere la classifica a Monaco per la prima volta dal 2014 (due ritiri). Era inoltre dal 2012 che tutte le vetture che tagliavano il traguardo non racimolavano dei punti. Per la Haas, ieri invece si è verificato il primo ritiro a Monaco della sua storia. L’interruzione di questo 100% di gare concluse con entrambe le vetture si è mostrato con la chiusura anticipata della corsa di tutte e due le monoposto.
Per quanto riguarda la Williams, invece, questa è stata la terza edizione consecutiva del GP di Monaco che uno dei suoi piloti chiude con il quindicesimo posto in tasca.
CURIOSITÀ
Per la quinta volta nella storia, il GP di Monaco si è concluso prima del numero di giri previsto, a causa di una bandiera rossa o a scacchi anticipata. L’ultima volta in cui è accaduto è stato nel 2008; gli altri precedenti risalgono al 1975, 1984 (quella della famosa rimonta di Ayrton Senna sulla Toleman, con il trionfo a metà punti di Prost, che gli costò il titolo), 1989, 1996 (la gara chiusa con solo 3 piloti al traguardo) e 1997.
Con i suoi 213,6 km percorsi, quella del 2022 è stata la seconda gara di Montecarlo per distanza gara più corta. La prima resta quella del 1984 quando furono percorsi solo 102,7 km. Con questa distanza, la corsa di ieri è diventata l’ottava più corta della storia della F1.
Menzione d’onore a Marcus Ericsson che ieri ha vinto per la prima volta la 500 Miglia di Indianapolis. Lo svedese ex-Sauber è il dodicesimo pilota a ottenere il primo successo nel catino dell’Indiana dopo aver partecipato ad almeno una gara di F1 (non contando i piloti che hanno corso nel periodo in cui la Indy 500 faceva parte del calendario di F1, ndr) dopo: Rodger Ward, Jim Clark, Graham Hill, Mario Andretti, Mark Donohue, Danny Sullivan, Bobby Rahal, Emerson Fittipaldi, Eddie Cheever, Alexander Rossi e Takuma Sato.
Immagine di copertina: Red Bull Content Pool / Getty Images
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