L’analisi di Paolo Filisetti sulla Ferrari dopo le prime libere del GP Monaco 2022
Le prove libere 1 e 2 del GP Monaco 2022 hanno mostrato una Ferrari in palla con entrambe le sessioni comandate da Charles Leclerc, davanti a Sergio Pérez nella prima sessione e al compagno Carlos Sainz nella seconda.
Al di là dei tempi cronometrati, la Ferrari si è potuta concentrare sulle prestazioni e sul passo gara senza perdere tempo prezioso in comparazioni tra parti nuove e vecchie. In particolare, una delle comparative inizialmente previste per questo appuntamento era quella relativa al fondo. La prova, nelle iniziali idee del team di Maranello, doveva infatti mettere a confronto quello utilizzato fino al GP di Miami con quello introdotto in Spagna. Invece si è deciso di puntare direttamente sulla nuova versione sia per la monoposto di Leclerc che per quella di Sainz, in ragione della sua capacità di ridurre gli effetti del porpoising.

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Il saltellamento è infatti presente anche a Montecarlo, contrariamente a quanto si potesse pensare prima di questo appuntamento. Nonostante l’adozione di un’altezza da terra superiore rispetto ad altri circuiti, la differenza di carico generato tra le ali (caricate al massimo) ed il fondo (minimo viste le velocità) genera i sobbalzi. Il tutto è accentuato da sospensioni più morbide, adottate per affrontare meglio cordoli e bump del tracciato; le quali, però, non riescono a limitare le oscillazioni verticali della monoposto.

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Il nuovo fondo ha quindi convinto sin da subito il Cavallino senza ulteriori prove, denotando una decisione nei piani da adottare da parte dei tecnici in vista di una delle gare più difficili della stagione.
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