F1 | GP Monaco 2018, la gara dei primi dieci

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Tempo di lettura: 8 minuti
di Valentino Lui
30 Maggio 2018 - 21:50
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Ecco l’analisi del Gran Premio di Monaco 2018 con il dettaglio dei primi dieci piloti all’arrivo.

Tipica corsa nel circuito del Principato che non ha permesso molti sorpassi. I cambiamenti di posizioni sono stati influenzati soprattutto dalle strategie diverse, dal ritiro per problemi al cambio di Fernando Alonso e dall’incidente, con conseguente Virtual Safety Car, tra Brendon Hartley e Charles Leclerc, causato dalla rottura dei freni della Sauber del pilota monegasco.

1. Daniel Ricciardo. Buono scatto dalla pole per il pilota australiano che non ha problemi a mantenere la 1a posizione. Durante il primo stint di gara viene continuamente messo sotto pressione da Sebastian Vettel, ma non commette errori. Al 17° passaggio, rientra ai box per effettuare l’unica sosta di tutta la corsa, un giro dopo il tedesco della Ferrari, e non perde la testa della corsa. Alla 28° tornata, la sua Red Bull accusa un calo di potenza del motore; ciò nonostante l’australiano guida con maestria e non lascia spazio anche ad un solo tentativo di attacco da parte di Vettel. Così facendo mantiene un vantaggio fino alla Virtual Safety Car che penalizza il tedesco, lasciandogli un po’ di respiro per gli ultimi passaggi. L’alfiere della Red Bull riesce a compiere l’impresa che aveva mancato due anni prima, per colpe non sue, vincendo il Gran Premio di Monaco. In più si tratta della settima vittoria per il pilota di Perth, la prima in cui è stato in testa dall’inizio alla fine. È interessante anche notare come, nelle prime sei gare della stagione, tre piloti sono in testa a pari merito con due vittorie ciascuno, l’australiano, Vettel e Lewis Hamilton.

2. Sebastian Vettel. Nonostante una buona partenza, il pilota tedesco non riesce a sopravanzare Daniel Ricciardo e si deve accodare al leader della gara. Nel corso dei giri successivi si mantiene comunque vicino all’australiano ma non ha mai la possibilità di attaccarlo. Al 16° giro, prova a guadagnarsi la 1a posizione ai box, ma l’ottimo ritmo di Ricciardo non glielo consente. In più, dopo la sosta del pilota Red Bull, si ritrova molto più lontano dalla testa, rispetto a prima della sosta. Qualche tornata più tardi, grazie ai problemi alla Power Unit dell’australiano, si riavvicina ma non prova mai ad impensierirlo. Per tutto il resto della gara, il pilota della Ferrari è costretto a mantenere il ritmo di Ricciardo, utile comunque per risparmiare gli pneumatici e per non effettuare una seconda sosta. A sette tornate dal termine, viene anche penalizzato dalla Virtual Safety car che lo allontana dalla prima posizione e, in più, alla ripartenza si trova Stoffel Vandoorne, con coperture fresche, tra sé e Ricciardo. Così, l’alfiere di Maranello termina la corsa in 2a posizione e riporta la Ferrari sul podio dopo il passaggio a vuoto di Barcellona.

3. Lewis Hamilton. Allo stesso modo dei suoi diretti avversari, il pilota inglese parte senza problemi e si tiene la 3a posizione. Tuttavia, perde quasi subito contatto con Sebastian Vettel e, abbastanza in crisi con le coperture, è il primo dei piloti di testa ad effettuare la sosta. Tornato in pista al 6° posto, riceve strada da Esteban Ocon due giri più tardi e, beneficiando delle soste di Kimi Raikkonen e Valtteri Bottas, risale in 3a piazza. Con il passare dei giri si riavvicina alla coppia di testa, a causa soprattutto dell’alto ritmo tenuto da Daniel Ricciardo ma, come tutti, non ha mai la possibilità di impensierire qualcuno. Per tutta la seconda parte di gara si lamenta degli pneumatici UltraSoft, anche se riesce ad arrivare fino alla fine senza particolari problemi. Per l’alfiere della Mercedes si tratta della trentunesima gara consecutiva in zona punti, sempre più record assoluto.

4. Kimi Raikkonen. Prestazione anonima del finlandese che non è in grado di migliorare la sua posizione di partenza, dall’inizio alla fine. Difesa la 4a piazza allo start, non ha il ritmo per mettere sotto pressione Lewis Hamilton e, allo stesso tempo, stacca quasi subito Valtteri Bottas. Al 17° passaggio rientra ai box, come il suo connazionale e il leader Daniel Ricciardo. A differenza dei tre piloti di fronte a lui, sembra sfruttare meglio le coperture, ma ciò si verifica solo per pochi passaggi. Grazie al rallentamento di Ricciardo si riavvicina ad Hamilton prima di staccarsi nuovamente una volta aumentato il ritmo. Negli ultimi giri viene incalzato da Bottas, ma non commette errori e difende la sua 4a posizione. Per la prima volta in stagione, il finlandese della Ferrari termina una gara e non sale sul podio e, curiosamente, è la prima volta che finisce il Gran Premio di Monaco ai piedi del podio.

5. Valtteri Bottas. Come per Kimi Raikkonen, anche la gara del pilota Mercedes è particolarmente poco incisiva. Scattato come i suoi avversari, nella prima parte di gara non impensierisce nessuno e non deve difendersi. Tuttavia, diversamente dagli altri, al pit-stop monta pneumatici SuperSoft. La scelta si rivela indovinata perché, per parecchie tornate, è il più veloce in pista. A dispetto di ciò, non è in grado di guadagnare posizioni e il massimo che riesce a fare è mettere sotto pressione il suo connazionale. Il suo 5° posto finale è utile soprattutto alla Mercedes per mantenere un buon margine di vantaggio sulla Ferrari nel Campionato Costruttori.

6. Esteban Ocon. Corsa quasi totalmente solitaria per il francese della Force India che parte e taglia il traguardo in 6a piazza. Partito bene, perde subito contatto dai primi cinque piloti della classifica e si crea un ottimo margine di vantaggio su Fernando Alonso. Rientrato ai box al 23° giro, opta come Valtteri Bottas per le coperture SuperSoft per essere sicuro di poter terminare la gara tranquillamente. Tornato in pista all’8° posto, aspetta le soste di Pierre Gasly e Nico Hulkenberg e ritorna in 6a posizione. Negli ultimi passaggi, complice anche la Virtual Safety Car, viene rimontato dallo stesso francese della Toro Rosso, ma la gara termina prima del ricongiungimento. Per il pilota francese si tratta del miglior risultato nel Gran Premio di Monaco e per la Force India è il miglior risultato stagionale, fatta eccezione per il 3° posto di Sergio Perez nella gara “pazza” di Baku.

7. Pierre Gasly. Scatto nella norma per il pilota francese che si limita a mantenere la 10a piazza. Grazie alla strategia di allungare molto la prima parte di gara, risale fino al 6° posto che occupa fino al 37° passaggio in cui rientra in pit-lane. Tornato in pista ancora in 10a posizione, beneficia ancora delle soste di Max Verstappen prima e Nico Hulkenberg poi, oltre al ritiro di Fernando Alonso, per salire in 7a piazza. A fine gara viene incalzato proprio dal tedesco e dall’olandese, ma si difende con ordine e porta a casa il secondo miglior risultato della stagione dopo l’eccezionale 4° posto del Bahrain.

8. Nico Hulkenberg. Nel corso del primo stint di gara, il tedesco della Renault segue come un’ombra Pierre Gasly, fino alla sosta di quest’ultimo. Ritrovatosi al 6° posto, sfrutta alla perfezione le sue coperture UltraSoft per effettuare altri giri fino al 50° quando rientra ai box. È stato l’ultimo pilota in assoluto ad effettuare la prima sosta. Tornato in pista in 10a piazza, sale in 9° dopo il ritiro di Fernando Alonso e, due passaggi più tardi, riceve la posizione dal compagno di scuderia Carlos Sainz jr. alla Beau Rivage. Grazie alla strenua difesa dello spagnolo, riesce a guadagnare un ottimo margine di vantaggio su Max Verstappen, il quale riesce a riprendere il tedesco, solo a fine gara, ma non a sopravanzarlo. Per il pilota della Renault si tratta di un ritorno in zona punti dopo il doppio ritiro delle ultime due gare.

9. Max Verstappen. Partenza difficile ma accorta per il pilota olandese in cui sopravanza soltanto le due Haas. Nel giro di venti tornate però, risale metà gruppo, dalla 20a posizione alla 10°. Sale brevemente anche in 9° dopo la sosta di Pierre Gasly, prima di fermarsi ai box a sua volta. Uscito dalla zona punti, rientra quasi subito dopo il ritiro di Fernando Alonso e ingaggia un duello con Carlos Sainz jr.. Grazie ad un sorpasso al limite alla Nuova Chicane, riesce ad aver ragione dello spagnolo e si mette all’inseguimento dell’altra Renault, quella di Nico Hulkenberg. Dopo aver agevolmente ripreso il tedesco, non è però in grado di sopravanzarlo grazie alle coperture abbastanza fresche dell’alfiere della Renault. Grazie agli pneumatici nuovi però, fa segnare il giro più veloce della gara e per la prima volta in stagione, porta a termine due gare consecutive.

10. Carlos Sainz jr. Dopo aver difeso l’8a posizione in partenza, lo spagnolo della Renault si protegge anche dagli attacchi nei primi passaggi dei piloti alle sue spalle, a cominciare dal connazionale Fernando Alonso. Al 16° giro, rientra ai box e scende fino al 15° posto prima di risalire all’11° nel giro di cinque tornate. Grazie ad un buon ritmo, non perde terreno dai piloti di fronte a lui e dopo il ritiro di Alonso e le soste di Max Verstappen e Nico Hulkenberg, ritorna in 8a piazza. Tuttavia, lascia subito strada al compagno di scuderia per evitare un sorpasso dell’olandese ai danni del tedesco. Sorpasso però che subisce lo stesso spagnolo qualche giro più tardi. A causa delle coperture parecchio usurate non è in grado di rispondere al pilota Red Bull e negli ultimi passaggi viene anche ripreso da Marcus Ericsson, ma non ha difficoltà a mantenere l’ultima posizione che assegna punti mondiali. Per la Renault si tratta della terza gara in cui entrambi i piloti terminano in zona punti, evento che non accadeva dalla stagione 2010.

Seguono le infografiche Pirelli.

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