Un altro fine settimana amaro per il britannico, che dopo il successo fortunoso nella Sprint deve arrendersi allo strapotere dell’australiano
Stavolta, niente schianti violenti contro le barriere o errori allo spegnimento dei semafori. Al sabato è anche arrivata la vittoria nel corso della Sprint Race. Eppure, ancora una volta, Lando Norris esce sconfitto alla domenica, avendo concluso al secondo posto un GP di Miami 2025 dominato e controllato dal compagno di squadra, Oscar Piastri. L’inglese le ha provate tutte per impensierire l’australiano, senza mai realmente riuscirci, e scivola ora a 16 punti di svantaggio in classifica, dopo la terza affermazione consecutiva del vicino di box. Di nuovo, nel complesso, c’è qualcosa che non ha funzionato come sperato dal #4.
Il fine settimana non è neanche iniziato male per il nativo di Bristol. Dopo aver mancato di un decimo la Pole Sprint al venerdì, Norris ha condotto una gara breve regolare, fino ad arrivare alle calcagna di Piastri nel finale, quando la pista stava andando asciugandosi. In McLaren, però, come da manuale, hanno deciso di dare la precedenza in pit lane all’australiano, davanti in pista, e, senza la Safety Car causata dal botto di Fernando Alonso, è presumibile che sarebbe stato l’#81 a transitare per primo sotto la bandiera a scacchi. In quel momento, la differenza tra gomme da asciutto e da bagnato era piuttosto netta, ma, come è giusto sottolineare, la progressione nell’ultima parte di corsa dell’inglese gli è valsa la vittoria e un punticino rosicchiato in classifica.
Dalle qualifiche in poi, però, le cose cominciano a non girare più nella direzione di Lando. Nel corso dell’assalto alla Pole, il britannico ha commesso una leggera sbavatura in curva 17, andando a girare troppo interno sul cordolo, e la traiettoria non ottimale gli ha impedito di godere di un’uscita sufficientemente efficace per detronizzare Max Verstappen dal primo posto. Dal canto suo, in ogni caso, Norris si è potuto accontentare di aver battuto Piastri, relegato in quarta posizione dopo un giro tutt’altro che perfetto. La possibilità di attaccare subito l’olandese in partenza ci sarebbe stata, se non fosse che, nuovamente, il classe 1999 si è mostrato poco lucido al momento del duello con l’#1 di casa Red Bull.
Dopo aver concluso sesto il primo giro di Gran Premio, a seguito di un tentativo di sorpasso forse un po’ ottimista nei confronti di Verstappen all’uscita della due, Lando ha iniziato a risalire velocemente la china, riportandosi presto in coda al duo di testa formato dal compagno e dal rivale di Milton Keynes. Qui, c’è stata la vera svolta della gara. Dopo qualche scaramuccia, Piastri si è liberato del Campione del Mondo in carica, mettendo una monoposto assai ingombrante tra sé e il diretto avversario in campionato. L’inglese, la corsa della Florida, l’ha persa alle spalle della RB21 di Verstappen.
Tra la manovra dell’australiano nei confronti di Max e quella del britannico sono trascorsi quattro tornate e mezzo. Quanto è bastato per consentire all’attuale leader del Mondiale di costruire un cuscinetto fondamentale di quasi nove secondi di vantaggio, impossibile da colmare per il compagno di squadra, per di più in un GP che non ha visto alcun entrata in scena della vettura di sicurezza. Sarebbe sbagliato dire che Norris non ci abbia provato, dato che l’inglese, nell’ultimo quarto di gara, ha spinto come un forsennato per ritornare sulla coda di Piastri. I suoi giri veloci non sono comunque bastati e, per il terzo fine settimana consecutivo, Lando si è ritrovato costretto ad applaudire il vicino di garage.
L’inglese, nonostante un talento che di certo non passa inosservato, continua a dare l’idea di patire tremendamente alcune situazioni. Fino ad un certo punto, sembra andare tutto bene, poi basta pochissimo per far sì che le carte in tavola del #4 vengano totalmente scompigliate. Il confronto con Verstappen, dati anche i trascorsi del 2024, pare essere una di queste situazioni. In duello con l’olandese, Norris entra in crisi, comincia a provare manovre alle volte disperate pur di mettergli le ruote davanti, ma alla fine ogni suo attacco viene prontamente respinto e serve allora la netta superiorità del mezzo per riuscire, dopo svariati chilometri, ad avere ragione della Red Bull #1. Il problema per Lando è che, spesso, non basta neanche il vantaggio tecnico. Non basta una McLaren che, di passo puro, infligge 40 secondi alla RB21. Non basta una vettura perfettamente bilanciata in curve nelle quali il rivale, e lo si è visto in qualifica, è costretto a fare gli straordinari pur di rimanere in competizione con la MCL39.
Per puntare al Mondiale, Norris ha bisogno di coprire definitivamente queste sue mancanze. Quest’anno, forse, ancora di più rispetto allo scorso. Perché un conto è scontrarsi con uno dei piloti migliori che la F1 abbia mai visto, per di più capace di accumulare un cospicuo vantaggio ad inizio anno grazie ad una vettura nettamente dominante. Un altro è partire in completa parità con il compagno, addirittura a -23 dopo la prima tappa iridata, e farsi successivamente rimontare ben 39 lunghezze in cinque gare e due Sprint. Qualcosa, anche e soprattutto a livello mentale, deve cambiare. Per Lando, per la McLaren, per la stessa F1, che pare ora sottomessa ad una monarchia a fortissime tinte australiane.
Immagine di copertina: Media McLaren
---
Stai visualizzando da visitatore. Accedi o registrati per navigare su P300.it con alcuni vantaggi
È vietata la riproduzione, anche se parziale, dei contenuti pubblicati su P300.it senza autorizzazione scritta da richiedere a info@p300.it.