F1 | GP Miami 2025: Ferrari, fa più male il minuto di distacco o i team radio al vetriolo?

Autore: Alessandro Secchi
alexsecchi83 alexsecchi83
Pubblicato il 5 Maggio 2025 - 15:00
Tempo di lettura: 5 minuti
F1 | GP Miami 2025: Ferrari, fa più male il minuto di distacco o i team radio al vetriolo?
P300
Home  »  AnalisiF1GP MiamiGran Premi

La gara della Rossa a Miami è un disastro e non bastano più le parole di circostanza

La Ferrari ha chiuso con un disastro la trasferta di Miami, la gara peggiore di questo primo quarto di stagione. Fred Vasseur dice che, in aria pulita, la SF-25 se la sarebbe potuta giocare con Red Bull e Mercedes in termini di passo, incolpando la qualifica per il risultato della gara e placando le polemiche per i team radio che tutti hanno ascoltato. Lewis Hamilton, dopo le parole al vetriolo via radio, dice di non interessarsi di quello che scriverà la stampa e che il suo modo di fare deve essere compreso.

Tutto questo per un settimo ed un ottavo posto a un minuto dal vincitore Oscar Piastri, venti secondi da George Russell e con una Williams arrivata davanti, quella di Alex Albon. Il weekend, iniziato con la contestatissima livrea pro HP che ha trasformato (in negativo) la SF-25, è terminato come peggio non poteva: e a poco servono le parole di circostanza dopo una gara che ha messo in mostra tutti i limiti di team e monoposto, oltre alle prime crepe nella pazienza di Lewis Hamilton.

Dopo un quarto di mondiale le aspettative, i sorrisi e le belle parole dell’inverno si sono trasformate in un incubo, con un tunnel di cui non si vede la luce in fondo. Leclerc è chiaro, oltre che sfibrato anche solo guardandolo in viso: si sa quali sono i problemi ma non si sa se ci sono le soluzioni per risolverli. In tutto questo sono nette le difficoltà di gestione di Fred Vasseur, che si appende al potenziale da estrarre, alle qualifiche che penalizzano, ai bei risultati nelle Sprint e alle gare che possono sempre offrire qualcosa di diverso rispetto al sabato.

La Ferrari di Miami è lo specchio di se stessa: tutta immagine, proclami e poca sostanza. Cerca di mascherare i problemi con dichiarazioni sempre uguali, raccontando una dimensione che non esiste ma sono i volti e i team radio a svelare, alla fine, la verità. E la verità dice che, dopo sei gare, la campagna 2025 è già incredibilmente compromessa, con il mondiale Costruttori che la vede al quarto posto con 94 punti con due piloti mentre Verstappen, da solo, ne ha colti 99 e la McLaren vola a quota 246.

Difficile dire se faccia più male il minuto rimediato da Oscar Piastri o il teatrino andato in onda via radio per un settimo ed ottavo posto, con un Lewis Hamilton in versione Mercedes 2016 contro tutto e tutti per poi parlare di “frustrazione che ci sta”. Il sette volte iridato, dimenticata la strategia (fortunata e/o disperata) che l’ha tolto dagli inghippi della Sprint, permettendogli di salire al terzo posto, si è scagliato contro il suo ingegnere, Riccardo Adami, con più messaggi diretti e poco edificanti per non ottenere comunque nulla, dopo un altro aiuto chiamato VSC che gli ha permesso di recuperare secondi preziosi. Aveva impiegato, infatti, 23 giri per liberarsi della Haas di Ocon. Il suo passo con le medie, una volta ottenuta la posizione da Leclerc, non è stato sufficiente né ad andare a riprendere Antonelli né per staccare il compagno, il quale ha poi giustamente rivendicato la posizione. Ma nulla è servito a placare gli animi.

La sequenza di messaggi via radio racconta una storia diversa dalle parole distensive di fine gara. Hamilton dà il via alla lunga sequenza di messaggi chiedendo la posizione su Leclerc una volta raggiunto e, al primo rifiuto da parte di Adami, chiede “Volete che resti tutta la gara dietro?” per poi lanciare un laconico “Man, you guys…” che non ha bisogno di spiegazione. Ma non è finita, perché poi il sette volte iridato accusa il team di non mettere in atto “un bel gioco di squadra” e, al messaggio di attesa da parte del suo ingegnere, suggerisce al team “prendetevi una pausa per il the mentre decidete”.

A posizioni finalmente invertite la situazione non cambia, con Hamilton più veloce solamente nei primi due passaggi. Tocca quindi a Leclerc lamentarsi di essere bloccato dal compagno, sottolineando di non essere stato neanche messo al corrente della vicinanza del suo ex compagno, Carlos Sainz, con la Williams. A questo punto la situazione si rovescia e la Ferrari decide per un altro swap, dopo aver risposto affermativamente alla domanda di Hamilton “Credi che non possa prendere Antonelli?”.

Effettuato il nuovo scambio di posizioni, la chiosa finale. Hamilton viene avvertito del distacco di Sainz, un secondo e quattro decimi, e la risposta chiude la sequenza di team radio in grande stile: “Vuoi che faccia passare anche lui?”.

La situazione, quando la prossima tappa sarà quella di Imola, è la peggiore possibile. La Ferrari si ritrova con una monoposto lontana dai proclami di inizio anno, dalla concorrenza e con una situazione interna, ampiamente preventivabile, non idilliaca. Lewis Hamilton ha accettato la sfida della Rossa ma non per fare il secondo pilota e le difficoltà palesi di questo inizio stagione non ne hanno intaccato lo spirito. I team radio piccati fanno parte della storia del sette volte iridato, spesso infuocati quando le cose non vanno bene sin dai tempi della McLaren, quindi non c’è da sorprendersi.

Semmai, i problemi vanno cercati altrove. Ma non riguardano, probabilmente, né i piloti, né la monoposto, né la situazione creatasi (anche) in questo inizio di mondiale. Bisogna andare, semplicemente, più su.

Immagine di copertina: Media Ferrari

---

Stai visualizzando da visitatore. Accedi o registrati per navigare su P300.it con alcuni vantaggi


Condividi

È vietata la riproduzione, anche se parziale, dei contenuti pubblicati su P300.it senza autorizzazione scritta da richiedere a info@p300.it.

NordVPN
LE ULTIME DI CATEGORIA