F1 | GP Miami 2024, il contatto multiplo nella Sprint Hamilton – Alonso – Stroll – Norris. NFA ma Lewis lungo quasi 20 metri in frenata

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Tempo di lettura: 4 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
5 Maggio 2024 - 12:00
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La review dell’incidente della Sprint porta a due contatti con un filo conduttore nella frenata ritardata del sette volte iridato

La Sprint del GP Miami 2024 è stata caratterizzata, oltre che dalle intemperanze di Kevin Magnussen, dal contatto multiplo al via che ha coinvolto quattro piloti: Lewis Hamilton, Fernando Alonso, Lance Stroll e Lando Norris, con gli ultimi due costretti poi al ritiro.

I commissari di Miami hanno rivisto l’episodio decidendo di non prendere provvedimenti contro nessuno dei piloti coinvolti. Esclusi ovviamente gli incolpevoli Stroll e Norris, l’attenzione si sposta su Alonso e Hamilton.

Con questa analisi partiamo dal fondo, andando a vedere quanto spazio Hamilton recupererà in frenata per quella che sarà una staccata troppo ritardata. Il sette volte iridato qui è alle spalle della Haas di Hulkenberg e poi ha, davanti a sé, ancora lo spazio pieno di una macchina (e forse oltre) prima di arrivare all’Aston Martin di Fernando Alonso. Lo stesso Alonso, pochi secondi dopo l’incidente, dirà via radio “Hamilton è arrivato come un toro”, confermando quindi di aver visto l’inglese.

In questo fotogramma si nota Alonso guardare dallo specchietto di destra. Non è valutabile, in questa circostanza, conoscere il campo visivo degli specchietti, ma la Mercedes sembra essere parzialmente nascosta dalla Haas di Hulkenberg. Lo spagnolo si sta spostando leggermente verso destra.

Al momento del secondo sguardo di Alonso allo specchietto Hamilton ha superato la Haas e sta arrivando di gran carriera. Qui lo spagnolo raddrizza il volante e resta dritto quando, in realtà, i colleghi attorno a lui stanno già iniziando ad impostare la prima curva. Questo è il momento dal quale scaturisce il contatto con Stroll, perché Fernando perde il punto di staccata.

Fernando è ancora dritto col volante, ma attorno a sé gli altri hanno già iniziato a sterzare. Lo spagnolo non ha sterzato perché, probabilmente, ha capito che Hamilton sarebbe arrivato lungo, cosa che poi effettivamente succede. Al tempo stesso ha iniziato a frenare troppo tardi.

A questo punto avviene il primo contatto in ordine cronologico, quello tra Alonso ed il suo compagno Stroll. Le due Aston si agganciano e lo spagnolo inizia a perdere leggermente il posteriore della sua monoposto.

Con Hamilton che arriva nel campo visivo a destra, le due Aston sono ancora agganciate, ma all’esterno non è ancora arrivato Norris, che si vedrà solo alla fine. Negli ultimi due fotogrammi si vede Hamilton allontanarsi dal cordolo a parità di angolo sterzo, segno che è “lungo”. L’Aston di Alonso è ancora in perdita di posteriore.

Arriviamo al secondo contatto. Come si nota, Hamilton mantiene ancora lo stesso angolo di sterzo ma il cordolo non si vede più. La Mercedes è arrivata lunghissima, prende e “schiaccia” l’anteriore dell’Aston di Alonso verso quella di Stroll, che viene spinta ancora più all’esterno. La McLaren che si vede in questo fotogramma non è quella di Norris ma quella di Piastri.

A questo punto, all’esterno di Stroll, ormai passeggero della sua macchina “spostata” e sobbalzata dall’ultimo contatto, si vede la McLaren di Norris che, a sua volta, viene colpita con l’inglese e il canadese che saranno costretti al ritiro.

In conclusione

Come detto, i commissari hanno preferito soprassedere in questa occasione. Il che stride leggermente con le sanzioni applicate, nella stessa Sprint, a Magnussen, il quale ha terminato con oltre mezzo minuto di penalità per le scaramucce con Hamilton.

Vero è che i contatti sono due e separati, ma il “non è possibile identificare uno o più piloti più o meno colpevoli” regge fino ad un certo punto. Escludendo i piloti “vittime”, Stroll e Norris, il cerchio si restringe ad Alonso e Hamilton. Dei due, uno – Alonso – sbaglia il punto di staccata distratto da ciò che succede alla sua destra recuperando, però, lo spazio di una macchina al compagno. E, rivedendo la “sua” parte di contatto, la toccata con Stroll non sembra eccessiva o determinante per colpire la McLaren di Norris.

Hamilton, dal canto suo, recupera una ventina di metri con la sua staccata e arriva lungo, perdendo la corda della curva e colpendo l’Aston dello spagnolo. Rivedendo al rallentatore la scena più e più volte, ciò che emerge è che sia il contatto di Hamilton con Alonso a provocare la “spinta” finale a Stroll verso la McLaren di Norris, usando la monoposto dello spagnolo come sponda.

In definitiva, era possibile assegnare responsabilità oggettive per quanto successo nella misura di un 66/34% tra Hamilton e Alonso. È possibile che, nella fretta di valutare le varie azioni della Sprint (e qui torniamo a Magnussen) si sia deciso di non soffermarsi eccessivamente su quello che può essere considerato un incidente di gara. Resta comunque singolare il fatto che tre tagli siano costati mezzo minuto di penalità ad un pilota e quanto successo al via, con due piloti ritirati, sia stato fatto passare in cavalleria. Stranezze e assurdità tra regolamenti e giudizi.

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