F1 | GP Miami 2024, analisi: l’ingresso (corretto) della Safety Car aiuta Norris con il timing, ma è Lando a meritare il giro di fortuna

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Tempo di lettura: 4 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
7 Maggio 2024 - 11:10
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Per regolamento, la SC può entrare in qualsiasi momento. Norris le passa davanti per pochi secondi ma grazie al suo passo gara

L’evento che ha cambiato le sorti del GP Miami 2024 è la Safety Car entrata nel corso del 29° passaggio per l’incidente tra Kevin Magnussen e Logan Sargeant, che ha costretto l’americano al ritiro dalla corsa.

In quel momento Lando Norris, che non si era ancora fermato per la sua sosta, aveva un vantaggio di circa 11 secondi su Max Verstappen, da pochi giri tornato in pista con le gomme dure. Il pilota della McLaren, nonostante le medie usate da quasi 30 tornate, stava guadagnando sulla Red Bull, che non è dato sapere quanto sia stata danneggiata nelle prestazioni dal colpo al paletto del 23° passaggio.

L’ingresso della Safety Car ha sollevato qualche polemica per il suo timing, che ha oggettivamente favorito Norris permettendogli di effettuare la sosta senza perdere la prima posizione. Nonostante questo, non c’è stato alcun errore con l’ingresso della vettura di sicurezza.

L’incidente tra Magnussen e Sargeant avviene all’ingresso di curva 3. Vengono prima esposte le doppie bandiere gialle e, dopo 26 secondi, viene chiamata la Safety Car in pista. La vettura di sicurezza non ha l’obbligo di entrare di fronte al leader. Anzi, l’articolo 55.6 del Regolamento Sportivo chiarisce che “The safety car will join the track with its orange lights illuminated and will do so regardless of where the leader is”. Ovvero, per ragioni di sicurezza e “fretta” può entrare in pista in qualsiasi momento. Come possiamo vedere dallo screen sopra, l’occasione è semplicemente eccezionale, con la SC che entra davvero pochissimi secondi dopo il passaggio di Norris.

Va anche sottolineato che la segnalazione della Safety Car avviene quando Norris sta approcciando il rettilineo del traguardo, qualche centinaia di metri prima. Norris rallenta sensibilmente per rispettare i tempi minimi dei microsettori sotto SC e, nonostante questo, passa tra curva 1 e 2 prima della Safety.

Norris prosegue rispettando i tempi della ECU in testa, solitario. Quando la Safety Car, alle sue spalle, viene raggiunta da Verstappen, il distacco dalla McLaren dell’olandese si è dilatato da 11 a oltre 20 secondi.

Quando Norris arriva all’ingresso dei box, il suo vantaggio è aumentato ancora, arrivando a mezzo minuto su Verstappen. La SC va più lenta rispetto al tempo minimo che devono rispettare i piloti, e questo è fisiologico per poter permettere chi è dietro la vettura di sicurezza di raggiungerla. Il tempo medio di sosta ai box a Miami si è attestato attorno ai 22 secondi.

Norris, pertanto, esce dai box comodamente in testa. Quando Verstappen passa in curva 2, alle spalle della SC, ha 23 secondi di ritardo dalla McLaren, ma ormai la situazione è consolidata.

Solo dopo curva 8, oltre un giro dopo il suo ingresso, la Safety Car lascia passare i piloti per aspettare Norris e ricompattare il gruppo.

Ci vuole oltre un giro in più prima che la SC trovi alle sue spalle il leader con, dietro di sé, Verstappen, Leclerc e Piastri. La gara poi ripartirà con il pilota della McLaren in testa e l’olandese che non sarà in grado di seguirlo.

Considerazioni

Come detto, la Safety Car può entrare in qualsiasi momento e, pertanto, il timing dell’ingresso in pista non può essere contestato. I 26 secondi tra le doppie bandiere gialle per l’incidente in curva 3 e la chiamata della Safety Car rappresentano una chiamata ragionevole, se consideriamo che la Direzione Gara deve valutare la situazione e capire come procedere.

Al di là di questo, forse l’unico appunto che può essere mosso alla Safety Car è di aver atteso troppo a lasciare passare Verstappen e i piloti alle spalle per attendere Norris. Se, però, consideriamo il tempo medio della sosta (22 secondi) e il fatto che, appena raggiunta la SC dall’olandese, il distacco di Max da Norris era già di 20 secondi, è facile immaginare che in ogni caso, anche facendosi da parte rapidamente, il pilota della McLaren sarebbe riuscito ad effettuare il pit e rientrare in testa.

Lo stesso sarebbe probabilmente successo se Norris avesse avuto l’opportunità di rientrare subito, con la SC chiamata qualche secondo prima. Malissimo sarebbe invece andata se la SC gli fosse uscita davanti. L’inglese avrebbe perso una gara strameritata.

Ciò che va veramente sottolineato, al di là delle differenze di uno o due secondi, è il ritmo impartito da Norris soprattutto nella fase finale del suo stint con gomme medie, ben oltre il chilometraggio atteso. Il passaggio davanti alla Safety Car al momento del suo ingresso in pista, sostanzialmente, merita un plauso per il passo mostrato nella prima parte di gara, confermato poi nella seconda parte.

In definitiva, un po’ di fortuna meritata da parte di Norris, per una prima vittoria che non dimenticherà mai e stata festeggiata da tutto il Paddock, segno di un pilota rispettato e ben voluto da tutti.

Immagine di copertina: Media McLaren

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