Il fattore sicurezza è uno dei cardini della F1 e, alla vigilia del primo GP di Miami, il direttore di gara ha aggiornato le linee guida su ciò che si può indossare.
La F1 è a ridosso dell’esordio a Miami, in un contesto pieno di intrattenimento e glamour, ma non smette di pensare al fattore sicurezza che da sempre è uno dei cardini principali dell’operato della FIA. Già nelle prime fasi di questa stagione erano state aggiornate e ribadite le linee guida da seguire in merito agli indumenti e agli accessori da indossare nel corso delle sessioni in pista. Ieri, la FIA è tornata a parlare della questione, con Niels Wittich – direttore di gara per l’appuntamento statunitense – che ha aggiunto ulteriori dettagli.
Nello specifico, il modello del modulo di dichiarazione delle verifiche tecniche è stato modificato, per questo evento, per includere i controlli previsti dall’Appendice L, Capitolo 3, Articolo 2 del Codice Sportivo Internazionale, in merito alla biancheria intima conforme, e Articolo 5, relativo all’uso dei gioielli.
L’Appendice L del Codice Sportivo Internazionale vuole che i piloti indossino guanti, intimo lungo, balaclava, calze e scarpe che siano omologati dallo standard FIA. In F1, in caso di ragioni mediche certificate, può essere indossato dell’intimo non approvato dalla FIA tra la pelle del pilota e l’intimo approvato che è sempre obbligatorio. Non è però autorizzato l’uso di materiali sintetici, che quindi non siano resistenti alle fiamme. I piloti possono inoltre indossare un ulteriore strato di intimo ignifugo, non approvato dalla FIA, tra la loro pelle e quello approvato dalla Federazione. In merito ai gioielli, indossare piercing e catene di metallo è proibito e potrebbe essere soggetto a controlli prima del via della sessione.
In relazione all’Articolo 2, è stata aggiunta una nota che recita: “L’uso di materiali non ignifughi a contatto con la pelle del pilota e, in caso particolare quello di materiali sintetici, può ridurre la protezione dalla trasmissione di calore e dunque aumentare il rischio di danni fisici in caso di incendio. Nel peggiore dei casi, suddetti materiali potrebbero sciogliersi e ostacolare i dovuti trattamenti legati a bruciature”.
Per quanto riguarda l’Articolo 5, le informazioni inserite affermano: “Le note suddette sono scritte in considerazione del fatto che indossare gioielli sotto gli indumenti ignifughi può ridurre il livello di protezione fornito da questo equipaggiamento. Gli oggetti metallici, come i gioielli, in contatto con la pelle possono ridurre il livello di protezione dalla trasmissione di calore e dunque aumentare il rischio di danni fisici in caso di incendio.
Indossare gioielli durante la competizione può ostacolare sia l’intervento medico sia eventuali diagnosi e trattamenti necessari in seguito a un incidente. La presenza di gioielli può inoltre rallentare, a causa del rischio di “aggancio”, le manovre di rimozione dell’equipaggiamento di sicurezza del pilota, come casco, balaclava e tutto il resto.
Nel caso in cui fosse necessaria un’immagine medica per realizzare la diagnosi, in seguito ad un incidente, la presenza di gioielli sul corpo può causare complicazioni e ritardi. Nella peggiore delle ipotesi, la loro presenza può portare a ulteriori infortuni. I gioielli all’interno o intorno alle vie aeree possono procurare danni se dovessero staccarsi durante un incidente, finendo per essere ingeriti o inalati”.
Immagine di copertina: Media Mercedes
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