L’inglese ha visto crollare il proprio vantaggio in classifica a seguito della clamorosa squalifica di entrambe le vetture di Woking
Il destino, ancora una volta, ha deciso che il corso degli eventi sarebbe dovuto cambiare. Probabilmente, però, mai come in questo weekend ci siamo ritrovati di fronte ad un colpo di scena che potrebbe incidere pesantemente sulle sorti di questo Mondiale. Dopo la squalifica di entrambe le McLaren dal GP di Las Vegas 2025, Lando Norris si ritrova ora con 24 punti di vantaggio su entrambi i suoi avversari, Oscar Piastri e Max Verstappen. Uno scenario in cui il britannico è stato catapultato dopo quello che, tutto sommato, era stato un fine settimana più che positivo per la sua classifica.
Nonostante la vittoria sfumata dopo la grande Pole del venerdì sera americano, il britannico era riuscito a racimolare un secondo posto ugualmente importante per mettere una mano e mezza sul trofeo di Campione del Mondo. Il margine virtuale, prima della stangata della Direzione Gara, era di 30 punti sul compagno di squadra e di 42 sul Campione in carica. Con appena due tappe e una Sprint ancora da disputare, la pratica avrebbe potuto dirsi chiusa dopo la bandiera a scacchi del Qatar, appuntamento in programma il prossimo fine settimana. Invece, come nei migliori blockbuster, è arrivato il twist inaspettato, quel momento che fa rimanere di stucco l’intera platea e, in questo caso, anche i protagonisti della storia.
Norris, da quasi certo iridato in terra qatariota, si appresta ora ad affrontare il prossimo appuntamento con un carico di pressione certamente maggiore. Lui che, dopo il ritiro causa guasto di Zandvoort, aveva inanellato una serie di piazzamenti utili a ricucire un margine di 34 punti da Piastri, per poi ampliarlo a suo favore di ulteriori 30 lunghezze. Al contempo, però, dei 70 punti che l’inglese poteva vantare su Verstappen dopo la tappa olandese, ne sono rimasti ora appena 24. Cuscinetto ancora di rilievo, ma non più così tanto sicuro. Soprattutto perché, adesso, arrivano i due Gran Premi più importanti dell’intera carriera di Lando.
Se, da Monza in avanti, abbiamo potuto raccontare di un Norris caparbio, determinato, preciso e meno incline a commettere errori, le due ultime corse stagionali ci diranno se tale narrazione potrà essere effettivamente portata a termine. Dopo lo zero olandese, il #4 ha gareggiato privo di ogni pressione, libero da pensieri che avrebbero potuto indurlo all’errore, recitando alla perfezione il ruolo dell’inseguitore e, subito dopo, quello del fuggitivo. Fuggitivo che, però, poteva contare su un cacciatore scarico e dalle gambe pesanti come Piastri, la cui motivazione, dopo l’ordine di squadra impartitogli a Monza, è sembrata colare a picco.
L’esatto opposto è capitato a Verstappen, capace di rimontare addirittura 104 punti all’australiano e ritrovarsi ora a pari punti con il classe 2001 di Melbourne. A Norris, in fin dei conti, è proprio il 4 volte iridato a fare più paura. Un mastino come Max, abituato alle lotte dure e giocate sul filo del rasoio, tra giochetti psicologici e manovre al limite, non si tirerà certo indietro in Medio Oriente, consapevole che, ora come ora, non ha nulla da perdere. Il peso delle aspettative è dunque interamente riversato sul britannico della McLaren, anche perché Piastri, un po’ come Verstappen, sa di dover gettare il cuore oltre l’ostacolo se vuole impensierire almeno lontanamente il vicino di box.
In uno scenario simile, Norris non si era ancora ritrovato. E starà a lui dimostrare di saperci stare, di saper reggere alla pressione più grande senza ricadere nelle sviste del passato. Perché, con tutte le variabili del caso, un conto è rincorrere un avversario che, weekend dopo weekend, è sembrato sciogliersi come neve al sole, senza mai dare l’impressione di riuscire a restituire un colpo al rivale. Un altro è gestire un margine non più così grande nei confronti di chi, a 18 anni, sapeva trionfare all’esordio nella sua nuova squadra tenendo dietro ben due Campioni del Mondo. Uno che, insomma, della pressione non conosce minimamente il significato.
Anche per la McLaren, le ultime due tappe del Mondiale saranno estremamente delicate. Prendere ora una decisione su quale pilota favorire tra i propri alfieri, quando entrambi sono ancora in corsa per il bersaglio grosso, potrebbe rivelarsi fortemente deleteria per il futuro di uno dei due. Lo scenario più probabile, in questo caso, sarebbe quello di un Piastri sacrificato per la causa di Norris, con il team di Woking che potrebbe sfruttare l’australiano per limitare la rincorsa di Verstappen e riuscire così a chiudere la pratica senza ritrovarsi obbligati ad una volata finale ad Abu Dhabi.
La filosofia della squadra guidata da Andrea Stella, però, è sempre stata quella dell’equità, delle chance garantite da una parte e dall’altra, senza favoritismo alcuno. Non dovessero entrare in gioco ordini di scuderia precisi, non è detto che, tra di loro, Norris e Piastri non si ostacolino eccessivamente e forniscano a Verstappen un assist clamoroso per giocarsi il tutto per tutto negli Emirati Arabi. Una partita del genere, considerati gli attori in campo, non può protrarsi troppo a lungo, specialmente per chi, al momento, sembra esserne il padrone. Il rischio è quello di un ultimo appuntamento al massimo della tensione, in cui le gambe tremano più del solito e la solidità mostrata per due mesi potrebbe, dal giorno alla notte, svanire con la stessa rapidità con la quale, un po’ a sorpresa, era emersa dopo il momento più difficile.
Immagine di copertina: Media McLaren
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