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F1 | GP Italia 2025: Monza ai piedi di un Verstappen schiacciasassi

Autore: Simone Casadei
Pubblicato il 8 Settembre 2025 - 13:00
Tempo di lettura: 3 minuti
F1 | GP Italia 2025: Monza ai piedi di un Verstappen schiacciasassi
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Il Campione del Mondo ha conquistato la 66esima vittoria della sua carriera, la terza sul tracciato brianzolo, in maniera dominante

Senza girarci troppo intorno, non ce n’è stato per nessuno. La vittoria di Max Verstappen nel GP d’Italia 2025 non è mai stata messa in discussione da avversario alcuno, dallo spegnimento dei semafori fino alla bandiera a scacchi, che ha sigillato il successo numero 66 nella carriera in F1 del fenomeno olandese. Un dominio incontrastato e incontrastabile, che ha ricordato quello del 2023 e, più di recente, quello andato in scena ad Imola, nella corsa disputatasi lo scorso maggio.

L’Italia, quest’anno, è decisamente stata un ottimo terreno di caccia per il 4 volte iridato, che con l’affermazione di Monza si è portato a quota 7 per quanto riguarda i centri sui tracciati nostrani. La sensazione che Verstappen potesse essere della partita per posizioni importanti lo si è capito dalle prime prove libere, quando i suoi tempi non erano affatto distanti da quelli dei piloti più rapidi. In qualifica, poi, è arrivata un’altra grandissima Pole Position, la quinta dell’anno, al pari addirittura di Oscar Piastri.

Il Gran Premio, poi, è stato un monologo del numero 1, aggressivo in partenza per difendersi da Lando Norris, al quale ha dovuto brevemente cedere il comando onde evitare una penalità per il taglio effettuato ai suoi danni in uscita della Prima Variante, e rapidissimo a riprendersi la leadership con un sorpasso chirurgico alla prima staccata all’inizio del 4° passaggio. Da lì in avanti, nessuno ha più avuto notizie di Verstappen, che poco ci ha messo a staccare l’inglese della McLaren e ad imporre un ritmo forsennato alla gara.

La supremazia di Max, questo weekend al volante di una Red Bull decisamente più in forma rispetto alle ultime uscite stagionali, è evidente non appena si dà un’occhiata al suo storico dei tempi. Ad osservare la tabella di marcia del classe 1997, vengono quasi i brividi. La costanza che il Campione in carica ha messo in mostra in entrambi i suoi stint appare quasi irreale, da autentico robot, con uno scarto davvero minimo tra un giro e l’altro.

Togliendo i primi due passaggi, fino al sedicesimo giro Verstappen non è mai salito oltre l’1:23.5, per poi cominciare addirittura ad abbassare i propri croni. Dalla diciassettesima fino alla trentaseiesima tornata, l’ultima completata regolarmente prima della sosta per passare su gomme dure, il caposquadra della Red Bull è salito soltanto quattro volte oltre il muro degli 83 secondi, per di più registrando sempre un 1:23 netto in tutti i giri in questione. Anche sulle hard, infine, il suo passo è stato inarrestabile: sempre sul piede dell’1:21, salendo al massimo a 1:21.740 nel giro precedente al più veloce della gara, arrivato alla penultima tornata in 1:21.003. Tutto questo si traduce nel record assoluto di velocità per una gara di F1, completata in appena un’ora, tredici minuti e ventiquattro secondi per una media superiore ai 250 km/h; anche questo un record, strappato a Michael Schumacher e che resisteva da Monza 2003.

Una media stratosferica, per un pilota che, nonostante un mezzo che è risultato complessivamente inferiore, a tratti di parecchio, rispetto al migliore del lotto, non perde il suo istinto da predatore e la sua fame di vittorie, sempre pronto ad approfittare della prima occasione buona per tornare lassù, a guardare tutti dall’alto in basso. Giornate come quelle di Monza, probabilmente, possono anche dare più gusto a chi, come Max, è stato abituato a dominare in lungo e in largo per molto tempo. Sono quelle giornate in cui ti rendi conto, come se ce ne fosse bisogno, che dentro quel piede ne hai ancora parecchio, che i tuoi giorni gloriosi sono tutt’altro che terminati e che, nelle tue mani, un mezzo anche soltanto buono può diventare eccezionale.

Questo è, di fatto, il Gran Premio d’Italia di Verstappen. Un Gran Premio che, alla fine, lo racchiude un po’ tutto, dalla cattiveria messa in mostra nei duelli in pista fino alla vittoria schiacciante arrivata dopo una tabella di marcia da capogiro, per quanto simili tra loro siano stati i tempi che la compongono. Il Mondiale, è risaputo, è un affare tutto in salsa McLaren, tra Piastri e Norris, che difficilmente, per non scomodare l’impossibile, subirà scossoni rilevanti. In gare come questa, però, non ce n’è davvero per nessuno. In gare come questa, Max Verstappen è, semplicemente, intoccabile.

Immagine di copertina: Media Red Bull

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