F1 | GP Italia 2024: Verstappen stringe i denti, ma può essere ancora padrone del suo destino

Autore: Simone Casadei
Pubblicato il 2 Settembre 2024 - 15:00
Tempo di lettura: 4 minuti
F1 | GP Italia 2024: Verstappen stringe i denti, ma può essere ancora padrone del suo destino
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L’olandese sa perfettamente che ormai il vantaggio tecnico della propria squadra è svanito: le ultime otto gare saranno da correre più in difesa che all’attacco

Un Max Verstappen così arrendevole, probabilmente, non lo avevamo mai visto. Difficile immaginarsi il contrario, dopo un GP d’Italia 2024 corso quasi esclusivamente fuori dalla top 5 e senza mai dare neanche l’impressione di poter salire sul podio. Ad affermazioni simili, un anno fa, avremmo prontamente risposto con una grassa risata. Oggi, però, la realtà dei fatti evidenzia una Red Bull in fase calante e travolta da una crisi inaspettata e impronosticabile, che rischia di compromettere gravemente questo finale di stagione.

Il Campione del Mondo, nelle sue dichiarazioni, ha semplicemente ammesso di aver limitato i danni nel corso della trasferta brianzola, la stessa da lui dominata nelle edizioni 2022 e 2023. Una strategia non ottimale, basata su un doppio stint su gomme dure per poi passare alle medie nel finale, e un motore in parte depotenziato (dai dati sono più volte emersi fenomeni di clipping, probabilmente volti a non sollecitare eccessivamente la Power Unit) hanno estromesso Verstappen dalla lotta per i punti pesanti molto presto. Weekend totalmente da dimenticare? Alla fine, probabilmente, meno di quanto si possa pensare.

È vero, a Monza le vetture di Milton Keynes sono risultate la quarta forza in pista, non andando oltre la sesta e l’ottava posizione in gara, e il divario dalla McLaren nella classifica Costruttori si attesta al minimo storico per questa stagione, ad 8 lunghezze. Eppure, non è tutta spazzatura quella che si butta. 8 punti non sono infatti solo l’ormai misero vantaggio che la squadra di Christian Horner può vantare sui rivali di Woking, non sono solo il bottino racimolato da Verstappen a fine gara, ma anche e soprattutto il guadagno di Lando Norris nei confronti di Max al termine del fine settimana italiano.

Un guadagno esattamente identico a quello di una settimana fa a Zandvoort, con la sola, grande differenza che stavolta non è stato il britannico a trionfare, bensì la Ferrari di Charles Leclerc, meritevole, nell’economia Red Bull, di aver sottratto due preziosissime posizioni al più diretto rivale. In classifica piloti, il numero 1 può fregiarsi di un cuscinetto di 62 punti nei confronti di Norris, ancora una volta meno brillante di quanto ci si aspettasse. A conti fatti, la delusione può esserci, e deve esserci, per una squadra abituata a dominare, ma può essere in parte mitigata da un nuovo colpo grosso mancato per la McLaren.

In sostanza, Verstappen ha fatto ciò che doveva fare, riuscendo addirittura a mettersi dietro una delle due Mercedes (più per demeriti di Russell che non per meriti propri, ma questo, alle graduatorie, non interessa), raccogliendo probabilmente più di quanto sperato. Risiede esattamente qui la grande differenza e il grande vantaggio vantabile dall’olandese nei confronti dell’avversario più vicino: il massimizzare le occasioni, il raccogliere quanto possibile anche quando la prestazione della vettura manca, il rimanere calmi e il non farsi sopraffare dalle circostanze. Chiaramente è complicato e forse anche ingiusto provare ad immaginarlo ma chissà se Max, al primo giro, si sarebbe fatto scavalcare all’esterno della Roggia dal proprio compagno di squadra.

Si è più volte sottolineato, giustamente, che questo mondiale può essere nelle mani di Norris, con la giusta costanza di rendimento e il giusto bottino portato a casa ogni weekend; ma, probabilmente, è ancora Verstappen il padrone del destino dell’iride 2024. La gara a Monza ne è un’altra dimostrazione, dopo quelle di Montreal, Barcellona e Silverstone. Rimane il Campione del Mondo colui in grado di decidere se il titolo di quest’anno dovrà rimanere a casa propria o scivolare nelle mani del rivale britannico. Certo, se anche la Ferrari dovesse riuscire a mettersi davanti alla Red Bull in seguito agli ultimi aggiornamenti, rimanendo però alle spalle delle vetture inglesi, l’impresa di Max si complicherebbe e non poco.

Tutta questa incertezza contribuirà comunque a rendere questo finale di stagione sicuramente degno di nota. Come si concluderà il copione di questo film, in partenza forse scontato e dal finale prevedibile e poi trasformatosi all’improvviso in appassionante ed incerto, lo scopriremo una volta calata la bandiera scacchi di Abu Dhabi. Un elemento certo sarà però la determinazione di Verstappen a non farsi scappare neanche il più misero dei punti, neanche la più piccola occasione, per confermarsi in vetta a questa Formula 1 così capovolta e così imprevedibile rispetto a 365 giorni fa. Allora, il destino non poteva nemmeno dirsi nelle mani di Max, perché il mondiale, a otto gare dal termine, era ormai praticamente già assegnato.

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