Sette giorni dopo il Belgio tutti in pista all’Autodromo Nazionale
L’Autodromo Nazionale di Monza nel Parco Reale a nord di Milano ospita il Gran Premio d’Italia giunto alla 91esima edizione. Nessun altro circuito ha ospitato più Gran Premi di Monza e il Gran Premio d’Italia è l’unico, insieme a quello di Gran Bretagna, ad essere sempre stato presente nel calendario del campionato del mondo di Formula 1 fin dal 1950.
91 GRAN PREMIO D’ITALIA
MONZA
Round 8 – 4/5/6 settembre 2020
Gran Premio #1026
Il Circus della Formula 1 arriva a Monza ad una sola settimana di distanza dal Gran Premio del Belgio, che ha visto l’ennesimo trionfo di Lewis Hamilton e della Mercedes. Il dominio che il pilota inglese e la casa di Stoccarda stanno imprimendo alla seconda metà di questo decennio non sembra avere eguali nella storia della Formula 1. L’asso di Stevenage è a sole due vittorie dall’eguagliare il record di successi di Michael Schumacher (91), che raggiungerà a breve, come sembra che raggiungerà a breve il pilota tedesco anche nel computo totale dei mondiali vinti (7).

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Se da un lato la casa della stella a tre punte continua a dominare, a fare da contraltare a questa schiacciante superiorità c’è la tragedia sportiva, è il caso di dirlo, che sta attanagliando la Ferrari. Sul tracciato di Spa si è vista tutta l’inconsistenza del team di Maranello: qualificati in tredicesima e quattordicesima posizione, la stessa di arrivo dopo una gara senza un minimo guizzo se non per la partenza di Leclerc, agevolata comunque dalle coperture più morbide. Della Ferrari non si salva niente: dal motore, al telaio, alle sospensioni. Nulla. E le parole di Binotto sono quanto di più drammatico di si possa aspettare: “Probabilmente ci vorranno anni per recuperare il terreno perduto”.

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Non è esagerato dire che forse questa è la peggiore stagione della storia della Ferrari da quando è iniziato il campionato nel 1950. Una crisi simile si ebbe già nel 1992, un annus horribilis, al termine del quale fu avviata una profonda opera di ristrutturazione che portò all’arrivo di Todt, all’ingaggio di Schumacher dopo qualche anno e all’arrivo di una nutrita pattuglia di tecnici di livello. Il tutto aiutato da enormi investimenti economici. Ed è questo che oggi sembra mancare. L’attuale proprietà non sembra essere interessata, si va avanti per inerzia piuttosto che per convinzione. Questo, i tifosi del Cavallino, non lo meritano. Ed è sbagliato buttare la croce solo addosso a Mattia Binotto, tecnico di assoluto livello ed uno dei protagonisti, nel suo settore, del periodo d’oro 1999-2004.

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Il Gran Premio d’Italia si disputa sul tracciato di Monza. L’autodromo, costruito nel 1922 all’interno del Parco Reale per volere dell’Automobil Club di Milano, è il terzo autodromo permanente più antico al mondo dopo i tracciati di Brooklands (che però non è più in uso) e dopo il mitico “catino” di Indianapolis. La pista brianzola costituisce un unicum nel calendario iridato: quattro velocissimi rettilinei raccordati da tre chicane e due cuve. Un vero e proprio tempio della velocità, l’ultimo rimasto in Formula 1 dopo la demolizione del vecchio tracciato di Hockenheim. Si tratta del tracciato con la più alta media oraria tra quelli del calendario e anche quello con la gara più breve in termini di durata: i 305 km vengono percorsi in circa un’ora e un quarto, un’ora e venti.
Monza, più di ogni altra pista, mette a durissima prova i motori e i freni: le staccate sono molto violente, soprattutto la prima, e il rischio di finire “lunghi” è sempre in agguato. In passato, quando ancora regnava la massima libertà sull’uso delle componenti meccaniche e non si badava a spese, si usavano dei motori appositamente solo per questa pista. Stesso discorso per i dischi e le pinze dei freni.
Una novità per questa gara dovrebbe essere l’abolizione del cosiddetto Party Mode, cioè la mappatura del motore più spinta che alcuni team, la Mercedes su tutti, usa soprattutto in qualifica. A partire da questo weekend anche la mappatura del motore dovrebbe entrare in regime di parco chiuso e dovrebbe essere la stessa sia per la qualifica che per la gara. Usiamo il condizionale perché ancora non è stata pubblicata la direttiva ufficiale a riguardo di questa modifica regolamentare.
I cambiamenti in corso d’opera non sono mai positivi soprattutto in un caso come questo che sembra più una mossa della disperazione per tentare di frenare la supremazia Mercedes.
LA MAPPA

I NUMERI DEL GRAN PREMIO
Nazione: Italia
Circuito: Autodromo Nazionale Monza
Lunghezza del circuito: 5,793 km
Giri da percorrere: 53
Distanza totale: 306,720 km
Numero di curve: 11
Senso di marcia: orario
Mescole Pirelli: C2 (Hard), C3 (Media), C4 (Soft)
Primo Gran Premio: 1921
Apertura farfalla: 70% della percorrenza
RECORD
Giro gara: 1:21.046 – R Barrichello – Ferrari – 2004
Distanza: 1h14:19.838 – M Schumacher – Ferrari – 2003
Vittorie pilota: 5 – L Hamilton, M Schumacher
Vittorie team: 19 – Ferrari
Pole pilota: 6 – L Hamilton
Pole team: 21 – Ferrari
Km in testa pilota: 1.368 – A Ascari
Km in testa team: 7.694 – Ferrari
Migliori giri pilota: 6 – L Hamilton
Migliori giri team: 19 – Ferrari
Podi pilota: 8 – L Hamilton, M Schumacher
Podi team: 69 – Ferrari
ALBO D’ORO
GLI ORARI

Per i testi, anteprima a cura di Domenico Della Valle. Mappa circuito e grafica orari a cura di Francesco Ferraro. Impaginazione a cura di Alessandro Secchi.
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